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Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale (svoltosi il 6 Giugno), la Maggioranza ha rigettato la mozione con la quale ho tentato di costringerla a muovere a sostegno e tutela degli Esercenti che dispongono del suolo pubblico nel Centro Storico di Massa [la mozione è una proposta finalizzata a far assumere all’Amministrazione l’impegno di agire in una precisa direzione – ndr] .
Nel loro consueto “stile” politico, permeato di menzogna e ipocrisia, il Sindaco Giuntini e il Capogruppo del PD Zazzeri hanno pure tentato di far passare la mia iniziativa per il contrario esatto di quello che è…
Con una viltà senza pari, hanno cercato di attribuire a me ogni colpa quando – ed è lampante – la medesima è solo loro e di chi li ha preceduti.
Dopo una breve disamina della normativa che regola la materia, mi sono espresso dichiarando che le numerose illegittimità ascritte ai commercianti sono stata causate unicamente dal Comune che non ha mai richiesto loro quanto prescritto dalla Legge.
Un’accusa precisa e particolarmente grave che tradisce – a mio avviso – grandissime superficialità e incompetenza.
Per questo, ho proposto di muovere – A CURA E SPESE DELL’ENTE – a tutela dei medesimi Esercenti, facendosi carico di ogni adempimento necessario per ricondurre alla legittimità gli atti concessori rilasciati dal Comune senza rispettare il dettato del Codice Urbani e le altre disposizione di Legge.
Ma non mi sono fermato a questo: di conseguenza, infatti, ho proposto di RIVALERSI SUI RESPONSABILI dell’accaduto, sollevando così la Collettività dal dover rifondere un danno causato alle casse pubbliche da precisi identificabili soggetti (già ben pagati per fare quello che non sono in grado di fare).
La discussione è stata accesa e l’imbarazzo del Sindaco era palese.
Nonostante ciò, pur sapendosi dalla parte del torto, facendo sfoggio di ipocrisia, il Giuntini non ha ammesso le sue responsabilità ed ha continuato ad attaccarmi in maniera strumentale.
Ricordo che, con Decreto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali del 24.11.1999, il Centro Storico di Massa è stato dichiarato di notevole interesse pubblico e, di conseguenza, è gravato dal Vincolo Paesaggistico.
Il Decreto Legislativo n.42 del 22 Gennaio 2004, inoltre, ha sancito che anche le pubbliche piazze, le vie, le strade e gli altri spazi aperti urbani di interesse artistico o storico, realizzati da oltre settanta anni, sono BENI CULTURALI, prescrivendo l’autorizzazione del Soprintendente (non il mero parere) in caso di utilizzazione dei suddetti ambiti urbani soggetti a tutela.
L’assenza di tale autorizzazione determina la nullità ex lege di ogni atto giuridico adottato in violazione del precetto ex art.21 del Codice.
Ma, pur vigente dalla metà del 2004, la Legge non è mai stata fatta rispettare e – per di più – il Sindaco ha confessato di averne avuto coscienza solo nel 2015, dopo oltre 10 anni di vigenza.
Al sentire questa “confessione”, non ho perso l’occasione per tacciare l’Amministrazione di incapacità assoluta nella gestione dell’ente, per di più condita da un palese atteggiamento fondato sul clientelismo.
Al fine di risolvere una problematica ormai generalizzatasi e trattare doverosamente ogni singolo caso SENZA che gli Esercenti debbano sborsare denari propri per regolarizzare quanto di cui NON sono responsabili, ho chiamato in causa gli amministratori.
Ma Giuntini e Zazzeri, nel più assoluto silenzio degli altri consiglieri di maggioranza – oltreché del Vicesindaco e degli Assessori – non hanno voluto accogliere la mia proposta.
La questione, purtroppo, avrà un lungo strascico…
Per intanto, il Giuntini dovrà vedersela con quegli stessi commercianti ai quali il Comune ha causato un danno da non poco pur senza assumersi alcuna responsabilità.
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Quella che potrete leggere sotto è un’altra interessante MOZIONE, ovvero un’altra “proposta” che ho fatto a Sindaco e ai suoi fidatissimi Consiglieri Paletta.
Costoro, come ben sappiamo, “guardano avanti”: in questo caso, però, dovranno avere il coraggio di NON VOLTARSI INDIETRO e vedere una cosa di assoluta gravità, perpetrata ai danni di noi tutti.
I nostri soldi, infatti, sono stati impiegati per pagare – profumatamente e ILLEGITTIMAMENTE (poiché mancanti della competenza professionale richiesta) – taluni professionisti unicamente perché appartenenti al proprio sistema politico, quello che si sta beffando di noi tutti, attingendo alle casse pubbliche per sovvenzionare sé stesso e autolegittimare il proprio potere fasullo.
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