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Cosa ne sa, Presidente POLI, di quel manipolo di delinquenti che, pare, si fosse letteralmente “spartito” i Degenti (come si fa con le cartelle della tombola), offrendosi di accudirli amorevolmente insieme alle giacenze dei Loro conti in banca?
Tra quei Degenti, tra l’altro, purtroppo, c’é stata o anche mia nonna e sono proprio curioso di approfondire l’argomento…
Spero non abbia il coraggio di dirmi che non ne sa nulla… il Presidente deve sapere ogni cosa…
Pensa di raccontare tutto SPONTANEAMENTE o preferisce, Sig.Presidente, che La trascini io in Consiglio Comunale?
Una curiosità: parlate anche di questo alle riunioni del PD?
In un misto di incredulità e stupore, cogliendo tutti di sorpresa e contro ogni previsione, Sandro POLI è stato nominato al vertice del Falusi.
Massa Comune augura ogni miglior successo al nuovo Presidente, convinta che voglia e sappia mettere in “ordine” le numerose questioni meritevoli di essere affrontate e riviste.
Si augura, altresì, di venire “spontaneamente” invitata a collaborare, partendo dal mettere a sua disposizione ogni atto relativo alla contabilità dell’Istituto.
Il maggior conforto di Massa Comune, comunque, sta nel fatto che Poli, per le questioni fiscali e contabili, abbia al suo fianco un professionista del calibro di Alessandro Giuliani.
La presidenza della II° Commissione Comunale (Bilancio) a Luca SANTINI e il posto nel Consiglio di Amministrazione del Falusi per Alessandro GIULIANI sono le prime due MARCHETTE che il PD massetano ha dovuto pagare ai propri AVVERSARI FASULLI di sempre.
Ovvero a chi gli ha consentito di vincere le elezioni (a discapito di Massa Comune) mettendo in campo la terza lista civetta e, da sempre, fa un’opposizione sterile, chiaramente CONCORDATA con la Maggioranza.
LA NAZIONE
Guerra di campanile fra Follonica e Massa, città del Golfo e del Balestro, per avere il controllo del Falusi
Si profila una guerra di campanile fra Massa e Follonica per la nomina dei componenti il nuovo consiglio di amministrazione dell’Istituto Falusi. Da Follonica infatti arriverebbe sia la richiesta di raddoppiare il numero dei propri rappresentanti in seno allo stesso consiglio di amministrazione, sia quella di ottenere per la prima volta la presidenza dell’Istituto. In pratica la città del Golfo vorrebbe passare dagli attuali due a quattro consiglieri conquistando così la maggioranza in seno al nuovo consiglio che dispone di sette unità compreso il presidente. Una richiesta che dal canto suo Massa sembrerebbe poco intenzionata ad avvallare considerando il Falusi di sua esclusiva appartenenza visto che è nato e da sempre vissuto nel territorio massetano per aiutare, almeno inizialmente, persone in situazioni di povertà e disagio. Difficile prevedere quale sarà la soluzione, così come allo stesso tempo appare incerta la posizione del presidente in carica Roberto Schiavetti.
OTTO MESI
BASTERANNO PER DARE UNA RISPOSTA ?
IL TIRRENO
30.03.2013
Falusi: sull’indennità risponde la Bai
MASSA MARITTIMA La risposta del sindaco Lidia Bai sul caso dell’indennità al presidente del Falusi arriverà la prossima settimana. Il primo cittadino infatti ha richiesto allo stesso Istituto una relazione circa questa vicenda, proprio per dare la spiegazioni all’interrogazione presentata dal movimento civico Massa Comune, con cui venivano chieste spiegazioni circa l’indennità percepita dal presidente nonostante sia cambiata una legge. Il diretto interessato invece, Roberto Schiavetti, è fuori Massa Marittima già da una quindicina di giorni per motivi personali, ma la Bai tiene a precisare un aspetto: «prima di partire mi ha detto che lui l’indennità non la prende già da tempo». Il sindaco comunque, per dare tutti gli elementi chiarificatori nella sua risposta, ha chiesto al Falusi una relazione a riguardo, in cui venisse illustrato da quanto il presidente non prende l’indennità e altri argomenti simili. E il ritardo nelle spiegazioni è dovuto proprio a questa relazione: il sindaco era convinta che gli uffici avessero già provveduto a consegnarla a Massa Comune, quando invece ancora non è partita. Di fronte al silenzio dell’amministrazione, poi, è arrivata la diffida della civica. «Non c’era nessuna intenzione di non rispondere – spiega Bai – Adesso i dipendenti sono in ferie per Pasqua, ma già la prossima settimana possiamo dare le risposte all’interrogazione». Insomma, dal Comune sono pronti a dare la loro versione, partendo proprio dalle parole di Schiavetti.
ERA IL 30 MARZO SCORSO
IL TIRRENO
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto
2013-03-30
PANORAMA POLITICO
Falusi: sull’indennità risponde la Bai
MASSA MARITTIMA La risposta del sindaco Lidia Bai sul caso dell’indennità al presidente del Falusi arriverà la prossima settimana. Il primo cittadino infatti ha richiesto allo stesso Istituto una relazione circa questa vicenda, proprio per dare la spiegazioni all’interrogazione presentata dal movimento civico Massa Comune, con cui venivano chieste spiegazioni circa l’indennità percepita dal presidente nonostante sia cambiata una legge. Il diretto interessato invece, Roberto Schiavetti, è fuori Massa Marittima già da una quindicina di giorni per motivi personali, ma la Bai tiene a precisare un aspetto: «prima di partire mi ha detto che lui l’indennità non la prende già da tempo». Il sindaco comunque, per dare tutti gli elementi chiarificatori nella sua risposta, ha chiesto al Falusi una relazione a riguardo, in cui venisse illustrato da quanto il presidente non prende l’indennità e altri argomenti simili. E il ritardo nelle spiegazioni è dovuto proprio a questa relazione: il sindaco era convinta che gli uffici avessero già provveduto a consegnarla a Massa Comune, quando invece ancora non è partita. Di fronte al silenzio dell’amministrazione, poi, è arrivata la diffida della civica. «Non c’era nessuna intenzione di non rispondere – spiega Bai – Adesso i dipendenti sono in ferie per Pasqua, ma già la prossima settimana possiamo dare le risposte all’interrogazione». Insomma, dal Comune sono pronti a dare la loro versione, partendo proprio dalle parole di Schiavetti. (a.f.)
FALUSI
Incongruenze amministrative
di Gennaro Orizzonte
La Corte Costituzionale con Sentenza dell’ 11 ottobre 2012 n. 223, ha pronunciato l’illegittimità costituzionale dell’art. 9, comma 2 del D.L. 78/2010 convertito nella Legge 30 luglio 2010 n. 122, nella parte in cui si dispone che a decorrere dal 1 gennaio 2011 al 31 dicembre 2013, i trattamenti economici complessivi dei dipendenti pubblici superiori a 90.000 euro lordi annui siano ridotti del 5% e nella misura del 10% per le retribuzioni oltre i 50.000 euro.
La decisione è scaturita dall’evidenza della natura tributaria del prelievo previsto dalla norma censurata, ritenendo che il tributo imposto determini un irragionevole effetto discriminatorio, essendo la platea dei soggetti passivi limitata ai soli lavoratori pubblici.
Pertanto l’Unione di Comuni, con la Det.Dir. n. 214 del 13/03/2013, ha correttamente disposto la restituzione delle illegittime decurtazioni operate sui trattamenti economici dei propri dipendenti.
Non si capisce però come mai nel nostro Comune tale dettato normativo non venga interamente applicato, visto che all’art.6 della suddetta Legge, relativo alla “Riduzione dei costi degli apparati amministrativi”, è nella realtà dei fatti “ignorato” dalle nostre istituzioni.
Caso eclatante è quello dell’Istituto Falusi, per la cui presidenza spetta, a norma di Regolamento di organizzazione, “un’indennità di carica, di importo pari al massimo di quella prevista dalla Legge per la carica di assessore di Comune con pari classificazione amministrativa di quello di Massa Marittima, secondo la normativa vigente”.
Eppure il comma 2 del dettato normativo parla chiaro, stabilendo che “A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente Decreto la partecipazione agli organi collegiali, anche di amministrazione, degli enti, che comunque ricevono contributi a carico delle finanze pubbliche, nonché la titolarità degli organi dei predetti enti è onorifica; essa può dar luogo esclusivamente al rimborso delle spese sostenute, ove previsto dalla normativa vigente; qualora siano già previsti i gettoni di presenza non possono superare l’importo di 30 Euro a seduta giornaliera.”
Ma ad oggi, nonostante pronunce di legittimità costituzionali che non inficiano l’applicazione del predetto articolo, una formale interrogazione del gruppo consiliare ed una diffida, tutto tace ed il Presidente continua a godersi i soldi dei contribuenti, senza che il nostro Sindaco abbia quantomeno spiegato come mai non ritenga, nella sua qualità di organo di vigilanza dell’ azienda pubblica di servizi, di procedere con revisione statutaria dell’A.S.P e con la revoca dell’indennità del Presidente dell’ “Istituto Falusi”.
Ricordo a me stesso, che il comma 2 conclude affermando che “La violazione di quanto previsto dal presente comma determina responsabilità erariali e gli atti adottati dagli organi degli enti e degli organismi pubblici interessati sono nulli“.
Se non interessa a voi…
IL TIRRENO
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto
2013-03-29
di Alfredo Faetti
Falusi: l’indennità di Schiavetti arriva in Procura.
Il sindaco non risponde all’interrogazione della civica Massa Comune attacca anche sulle spese dei familiari
MASSA MARITTIMA – Dal protocollo degli uffici comunali fino alle stanze della magistrature contabile. Secondo il movimento civico Massa Comune la questione dell’indennità riscossa dal presidente dell’Istituto Falusi, Roberto Schiavetti, potrebbe trasformarsi a breve da semplice interrogazione a una vera e propria diffida. Una vicenda nata con la modifica di una legge che prevedeva per un organo come il presidente il diritto al rimborso delle spese, ma non all’indennità. Questo perché il suo ruolo è diventato semplicemente «onorifico». La civica sulla questione ha chiesto spiegazioni all’amministrazione, ma fino ad oggi senza successo. L’argomento Falusi è di quelli sempre caldi a Massa Marittima ma ora potrebbe diventare davvero scottante. «Potrebbe approdare all’attenzione della magistratura contabile la vicenda della mancata revoca dell’indennità di carica al presidente dell’Istituto Falusi – si legge nella nota di Massa Comune – sollevata in un’interrogazione indirizzata all’attenzione del sindaco Lidia Bai che, dopo quasi due mesi, non ha avuto ancora risposta». Le domande della civica sono arrivate sulla scrivania del sindaco nei primi giorni di febbraio e citava una sentenza della Corte Costituzionale del giugno 2012. Questo documento «aveva stabilito che la partecipazione agli organi delle Ex Ipab (oggi aziende pubbliche per i servizi alla persona) fosse da considerarsi a titolo esclusivamente onorifico – spiega la nota – dando luogo al solo rimborso delle spese sostenute e alla liquidazione del gettone di presenza, revocando l’indennità di carica erogata fino ad oggi al presidente Roberto Schiavetti, di importo pari al massimo di quella prevista dalla legge per la carica di assessore del Comune di Massa Marittima». E partendo da questa novità, Massa Comune ha chiesto a Bai, in quanto «organo preposto alla vigilanza ed al controllo sulle attività dell’Istituto», di mettere mano allo statuto e al regolamento del Falusi, in modo che con le giuste modifiche si sarebbe potuto «risparmiare circa 15mila euro», ovvero «orientativamente la quota di parte sociale della retta che ogni degente, spesso con l’aiuto dei propri familiari, spende ogni anno per essere ospitato al Falusi». Interrogazione a cui però non è ancora seguita una risposta. Un silenzio che, a detta di Massa Comune, rende «indispensabile la presentazione di un’istanza diffida con la minaccia, appunto, di segnalare la vicenda alla magistratura contabile toscana che, da quanto si apprende, si starebbe già occupando di altre vicende locali». Come detto, però, l’argomento Falusi a Massa Marittima è sempre caldo. Così la civica torna anche su una «discutibile decisione dell’amministrazione». Riguarda i familiari degli ospiti dell’Istituto, che «si trovano a dover affrontare anche le ulteriori consistenti spese derivanti dall’indesiderata equiparazione a seconda casa dell’unità immobiliare posseduta a titolo di proprietà od usufrutto da anziani che acquisiscono la propria residenza permanente in istituti di ricovero, come appunto il Falusi, che comporterà l’applicazione di un’aliquota doppia dell’Imu rispetto alla prima abitazione (10,6 per mille rispetto al 4 per mille), con conseguenze facilmente immaginabili».
LA NAZIONE
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto
2013-03-16
«Falusi, il Comune revochi l’indennità al presidente»
«QUALI azioni intende intraprendere il Comune di Massa Marittima per revocare l’indennità di carica al presidente dell’Istituto Falusi?». A sollecitare una risposta sono i tre firmatari dell’interrogazione, Federico Montomoli, Francesco Mazzei e Gennaro Orizzonte, consiglieri comunali della lista civica «Massa Comune», che hanno invitato il sindaco Lidia Bai «a prendere atto dei contenuti di una sentenza della Corte Costituzionale, risalente a giugno 2012, che ha stabilito che anche la partecipazione agli organi delle ex Ipab, ora aziende pubbliche per i servizi alla persona, sia onorifica e possa dar luogo al solo rimborso delle spese sostenute e alla liquidazione del gettone di presenza. Fino ad oggi lo statuto e il regolamento di organizzazione dell’Istituto Falusi riconosceva al presidente un’indennità di carica di importo pari al massimo di quella prevista dalla legge per la carica di assessore del Comune di Massa Marittima, e ai consiglieri un gettone di presenza di importo massimo pari a 30 euro a seduta giornaliera, oltre agli eventuali rimborsi. Montomoli, Mazzei e Orizzonte sollecitano quindi il sindaco non solo a dare una risposta in merito, ma anche a procedere alle doverose modifiche dello statuto e del regolamento di organizzazione, che permetterebbero di risparmiare circa 15mila euro, orientativamente la quota di parte sociale della retta che ogni degente spende ogni anno per essere ospitato al Falusi.
IL TIRRENO
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP
Web www.provincia.grosseto.it e-mail urp@provincia.grosseto.it
2013-03-02
Sanità
L’affitto del Falusi? «Si deve pagare per obbligo di legge»
MASSA MARITTIMA Rivedere l’affitto per gli istituti Falusi? Sarebbe bello, ma non si può. È quanto spiega il presidente Roberto Schiavetti, dopo la proposta tirata in ballo da Comunisti Italiani – Rivoluzione Civile. La segreteria provinciale della lista infatti ultimamente si è interessata in modo particolare alle vicende che riguardano l’istituto, all’interno del quale sono in corso trattative sindacali. Ma lavorando sui vari aspetti che riguardano appunto gli operai, gli esponenti “ingroiani” sono venuti a conoscenza di un aspetto significativo, ovvero che il Falusi di Massa Marittima e di Follonica pagano ogni anno alla Asl di Grosseto 124 mila euro di affitto, nonostante il terreno dove poi è nata la struttura massetana sia stato donata alla Regione dall’amministrazione. Tutto nasce qui, infatti. All’epoca, 1999, la Regione una volta realizzata l’opera passo tutto il bene all’Asl gratuitamente, per poi disporre un canone da far pagare all’istituto. E oggi la segreteria provinciale vuole rivedere questo accordo. «In tutti questi anni a nessuno è venuto in mente che era giunto il momento di rivedere l’affitto e gli accordi visto che altrimenti il Falusi dovrà pagare per sempre questi soldi?». Per i Comunisti Italiani-Rivoluzione Civile infatti, l’operazione migliore sarebbe trasformare questo affitto da 124mila euro annui in un comodato d’uso. «Avanziamo la nostra proposta _ si legge nella nota della segreteria al sindaco di Massa Marittima, al presidente del Falusi, al direttore generale della Asl Grosseto, ai sindacati di rivedere subito l’affitto di 124 mila euro con la trasformazione in comodato di uso gratuito». «Sarebbe bello, ma non si può», spiega ora Schiavetti, al quale certo non dispiacerebbe far pagare meno alle casse dell’Istituto, anch’esse alle prese con la crisi. Ma non si può, almeno per ora. «Da un punto di vista politico il discorso ha un senso» spiega il presidente del Falusi. «Ma da un punto di vista normativo non è fattibile: questo perché la legge prevede che se un immobile viene ceduto dall’Asl, a questa debba essere corrisposto un canone». È una legge, spiega Schiavetti. «Contro questa normativa l’amministrazione non ha armi». Ma se tutti i soggetti citati sopra dai Comunisti Italiani – Rivoluzione Civile (sindaci, Asl, sindacati) uniscono le forze in questo senso, forse una speranza c’è. «Se portano avanti la questione tutti i soggetti uniti l’accordo potrebbe forse essere rivisto _ spiega Schiavetti _ nel senso che può essere ridotta la cifra dell’affitto». Il presidente avanza questa ipotesi in modo cauto. Non è semplice rivedere gli accordi: c’è una legge di mezzo. Ma c’è anche un altro aspetto denunciato dalla segreteria provinciale: «È bene ricordarlo, i Comuni in generale e quello di Massa Marittima in particolare dovrebbero versare una quota sociale per ogni ospite impossibilitato economicamente _ continua la nota _ Invece, pare, che il Comune non versi un centesimo e carichi tutta la retta economica sulla famiglia». E ci sono precedenti pericolosi in questo senso. «Il Comune di Firenze è stato condannato al risarcimento per il mancato versamento della quota sociale».
LA NAZIONE
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP
Web www.provincia.grosseto.it e-mail urp@provincia.grosseto.it
2013-02-28
Sanità
«Il Falusi paga 124mila euro all’Asl Affitto da rivedere»
«IL FALUSI di Massa Marittima e di Follonica paga ogni anno all’Asl di Grosseto 124mila euro di affitto». Lo afferma la segreteria provinciale dei Comunisti italiani-Rivoluzione civile, che chiede di rivedere i vecchi accordi, trasformando l’affitto in comodato di uso gratuito. Ed è sempre Rifondazione a ripercorrere le tappe che hanno portato a quegli «onerosi» accordi: «Tutto nasce — scrivono — quando il Comune di Massa decise di cedere gratuitamente il terreno alla Regione che costruì l’immobile di oggi. La Regione una volta realizzata l’opera passò il bene all’Asl gratuitamente. Tutto ciò risale al 1999. In questi anni — si domanda Rifondazione — a nessuno è venuto in mente che era giunto il momento di rivedere l’affitto e gli accordi visto che altrimenti il Falusi dovrà pagare per sempre questi soldi? Possibile che Massa Marittima, di fronte alle difficoltà economiche del Falusi non ha ricordato questo affitto?» Domande a cui Rifondazione chiede una risposta e rincara: «I Comuni dovrebbero versare una quota sociale per ogni ospite impossibilitato economicamente. Invece, pare, che l’ammministrazione non versi un centesimo e carichi tutta la retta sulla famiglia. Quindi chiediamo al sindaco, al presidente del Falusi, al direttore dell’Asl e ai sindacati di rivedere l’affitto di 124 mila e inserire a bilancio, se non fatto, la quota sociale per gli aventi diritto».
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