Archivi per la categoria ‘Corte dei Conti’
Fonte: LA NAZIONE
27 settembre 2013
La Corte dei Conti cancella la sanzione per Bai, Bargelli e Zago
ASSOLTI di fronte alla sezione di Appello della Corte dei Conti il sindaco di Massa Marittima Lidia Bai (nella foto) e i due presidenti (avvicendatisi) della comunità montana delle Colline metallifere Alidiano Bargelli e Giancarlo Zago. Erano stati tutti condannati a pagare un risarcimento allo stesso ente montano, che avevano presieduto, per la nomina di un dirigente che non era laureato e quindi non aveva i titoli idonei a ricoprire quell’incarico che gli era stato affidato. La Bai era stata condannata a pagare 13.075 euro, Bargelli 12.383 euro e il suo sostituto Zago 29.649. Un totale di 55.108,15 euro. In realtà il dirigente senza titolo era stato già nominato e per il sindaco di Massa Marittima si trattò soltanto di averlo mantenuto in carica. Secondo la tesi difensiva, portata avanti dagli avvocati Francesco e Luciano Giorgi, il danno non ci sarebbe stato, in quanto il funzionario avrebbe comunque portato a termine il proprio compito come avrebbe dovuto. Sulla base di questo principio è stata percorsa la via dell’Appello, che si è conclusa con l’assoluzione di tutti e tre gli imputati (ognuno chiamato in causa per il periodo in cui aveva ricoperto l’incarico di presidente della comunità montana delle Colline metallifere), ribaltando in tutto la sentenza di primo grado.
La Corte dei Conti ‘chiama’ 36 fra dirigenti del Comune,
professionisti e sindacalisti
Per la magistratura contabile nei fatti accertati si ravvisa “un rilevantissimo danno” riguardo alla cosiddetta contrattazione decentrata
16/01/2013 – 15:46
La procura toscana della Corte dei Conti sta notificando a 36 indagati ‘inviti a dedurre’ per l’inchiesta su stipendi, indennità e premi erogati dal Comune di Firenze a circa 5.000 dipendenti tra il 2000 e il 2012.
Per la magistratura contabile nei fatti accertati si ravvisa “un rilevantissimo danno”.
L’invito a dedurre è atto propedeutico alla citazione in giudizio. I 36 indagati sono dirigenti del Comune, professionisti e sindacalisti che hanno partecipato alla cosiddetta contrattazione decentrata.
Per la procura della Corte dei Conti il “rilevantissimo danno” è dipendente “dalla diffusa e persistente violazione di norme di legge e dei contratti nazionali relativi al personale degli enti locali”, tanto che al centro delle indagini ci sono i contratti decentrati firmati nel tempo dal Comune di Firenze con i sindacati.
Le violazioni sono state individuate in base ad una relazione degli ispettori della Ragioneria generale dello Stato che già per il periodo 2000-2009 riscontrarono erogazioni economiche ‘a pioggia’, indennità accordate illegittimamente e talvolta duplicate erroneamente, mancato rispetto di criteri selettivi e meritocratici nelle “progressioni economiche”.
Poi la Gdf ha proseguito gli accertamenti sottoponendo ad indagine anche le attività fino al 2012. “Sotto il profilo delle responsabilità personali – commenta la procura della Corte dei Conti – allo stato degli atti, circoscrivendo al vertice gestionale tali responsabilità, ha ravvisato l’apporto causale di dirigenti comunali e di coloro che hanno sottoscritto accordi decentrati illegittimi e dannosi”.
Inoltre secondo quanto appreso, le indagini del nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Firenze hanno rilevato un danno stimato di 80-90 milioni di euro maturato fra 2000 e 2012 e che, anche decurtato dai limiti della prescrizione, viene comunque valutato dagli inquirenti in circa 50 milioni.
I 36 indagati hanno 45 giorni di tempo per presentare le loro controdeduzioni difensive, dopodiché la procura contabile deciderà se chiedere il processo davanti alla sezione giurisdizionale per chiedere la condanna dei responsabili al risarcimento del danno sofferto dalle casse comunali.
Fonte: ANSA
IL TIRRENO
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP
2012-05-31
Debito carcere, il sindaco Bai alla Corte Conti
MASSA MARITTIMA Il sindaco Lidia Bai ha voluto fugare ogni dubbio. Tra le stanze della politica di Massa Marittima ha iniziato nell’ultimo periodo a circolare una voce circa la visita del primo cittadino alla Corte dei Conti di Firenze. La lista d’opposizione Massa Comune ha persino messo questa indiscrezione sul proprio sito in una forma è provocatoria. Ma il contenuto non si è allontanato poi molto dalla realtà. Bai infatti, nell’ultimo consiglio comunale ha confermato. «Il responsabile dei servizi finanziari ha fornito i chiarimenti richiesti ed è stato ricevuto dalla Corte insieme al sindaco. – dice – Successivamente la Corte ha deliberato rilievi specifici individuando come critica la situazione relativa al debito Pizzarotti, invitando il Comune ad attivarsi per la risoluzione della vicenda». E l’amministrazione non se lo è fatto ripetere due volte. Infatti, nella stessa sede, è stata avanzata l’ipotesi di ricorre per vie legali contro il ministero della Giustizia, proprietario del carcere, in modo da limitare le perdite per il pagamento del debito.
La Nazione, 21 febbraio 2012 –
La Corte dei conti all’attacco “Omertosi gli enti toscani
sperperi tenuti nascosti”
Omertà dalle Istituzioni — enti pubblici, enti locali e aziende sanitarie — quando invece sarebbe doveroso segnalare agli inquirenti possibili danni erariali? Un’ipotesi non remota. Anzi più di un’ ipotesi secondo Angelo Canale, procuratore regionale della Corte dei Conti, che ha affrontato la spinosa questione ieri durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario contabile.
Alternativa all’omertà, per il magistrato, sono semmai comportamenti scarsamente diligenti. Comunque: che si tratti di atteggiamenti dolosi, più gravi, o colposi, il silenzio di certe amministrazioni, di certi amministratori è comunque intollerabile. A maggior ragione «in momenti in cui — sottolinea il magistrato — l’obiettivo di un rigoroso controllo della spesa pubblica, che deve affiancare il contrasto all’elusione e all’evasione fiscale, è un obiettivo strategico, da perseguire tenacemente».
«Spesso — si legge nell’intervento di Canale — la procura apprende dalla stampa o da privati cittadini o associazioni fatti dannosi che i vertici amministrativi si sono guardati bene dal denunziare: un comportamento, questo, che se non è dolosamente omertoso è quanto meno colposamente diligente».
«Nel 2011 — continua — solo una denuncia è pervenuta da un difensore civico. E solo tre da collegi di revisori dei conti». Pesa, segnala Canale, «l’abolizione degli organi di controllo sugli atti di spesa degli enti locali: ci ha privato di importanti ‘antenne’ sul territorio. Così finisce sui tavoli della procura contabile «solo ciò che i cittadini volonterosi ci segnalano, ciò che ha formato oggetto di indagini penali, che in via autonoma ci comunicano gli organi di polizia, ciò che la stampa riferisce, che si può ricavare dalle segnalazioni obbligatorie sui debiti fuori bilancio». In più le ‘segnalazioni di danno‘ trasmesse alla procura contabile dalla magistratura ordinaria: nel 2011 sono state 49 mentre altre (7) sono arrivate dal Tar e altre ancora dalla sezione della Corte dei Conti che controlla gli atti amministrativi. Tutto considerato diverse fonti comunque. Così che il richiamo di Canale sembra anche di ordine etico e morale.
spano
LA NAZIONE
Rassegna stampa quotidiana della Provincia di Grosseto a cura dell’URP
Web www.provincia.grosseto.it e-mail urp@provincia.grosseto.it
2012-01-17
ALTRO
Compensi per 26mila euro ai funzionari «Per noi erano illegittimi, vanno recuperati»
POTREBBE arrivare all’attenzione della Procura Regionale della Corte dei Conti la vicenda del conferimento delle retribuzioni di risultato, per un importo complessivo di circa 26mila euro, riconosciute negli anni 2009 e 2010 ai funzionari del Comune di Massa Marittima titolari di posizione organizzativa che, a giudizio dei consiglieri di opposizione della lista Massa Comune Francesco Mazzei, Federico Montomoli e Gennaro Orizzonte, «sarebbe avvenuto in probabile violazione di precise norme di legge, contrattuali e regolamentari locali e di un parere reso nel corso dell’anno 2008 dal Dipartimento della Funzione Pubblica». La vicenda venne posta all’attenzione del sindaco Lidia Bai lo scorso 28 novembre con una nota ufficiale rimasta ancora senza risposta, «nella quale — dicono — si evidenziavano i possibili vizi di legittimità degli atti adottati dalla giunta e dai componenti del Nucleo di Valutazione e le conseguenti responsabilità amministrative, già oggetto di numerose sentenze di condanna da parte di diverse sezioni regionali della Corte dei Conti». Secondo i tre consiglieri, la giunta Bai, supportata da una valutazione espressa dal Nucleo di Valutazione, avrebbe deliberato l’attribuzione del trattamento accessorio ai 5 funzionari interessati «senza — continuano i tre — aver preventivamente determinato gli obiettivi annuali da raggiungere, sulla base dei criteri e delle procedure definiti dall’ente che, secondo quanto stabilito dal regolamento di contabilità e del vigente sistema di valutazione, prevedono l’approvazione del Piano Esecutivo di Gestione o del Piano delle Risorse Finanziarie e degli Obiettivi». I tre consiglieri di Massa Comune nel proprio intervento sostengono che nella relazione per l’anno 2009, redatta nel novembre 2010 dal Nucleo di Valutazione, si faccia riferimento alla sola approvazione del bilancio di previsione di quell’anno, mentre nel piano degli obiettivi per l’anno 2009, «approvato in presumibile violazione — sostengono i tre — delle norme regolamentari locali, si fa riferimento alla parte economica di un Piano Esecutivo di Gestione che, come riconosciuto dal Segretario Generale del Comune Giovanni Rubolino, non sarebbe stato però mai approvato».
«UNA SITUAZIONE che — a giudizio dei tre consiglieri di opposizione— potrebbe portare a vizi di legittimità degli atti adottati e all’insorgenza di conseguenti responsabilità contabili nei confronti dei componenti del nucleo di valutazione e di vari soggetti politico amministrativi del Comune che però, nonostante l’espresso invito del gruppo Massa Comune, non hanno ancora proceduto, insieme con la Comunità Montana, al recupero dei 26mila euro impropriamente liquidati». Da qui la presentazione di una dettagliata istanza-diffida all’attenzione del sindaco con richiesta di assumere una decisione in merito entro i prossimi trenta giorni, pena l’inoltro di un motivato esposto alla Procura Regionale della Corte dei Conti della Regione Toscana.
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