di gabriele galeotti
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Chi mi conosce sa perfettamente chi sono: una persona semplice, con la propria Cittadina nel cuore e incapace di prescindere da Libertà e Giustizia.
Non sosterrò mai di essere un bravo architetto perché non spetta a me dirlo; non ho timore, invece, a definirmi una persona estremamente seria e onesta che non si è mai venduta alla politica e che mai lo farà, neanche con la pistola alla tempia.
Non ho mai avuto tessere di partito ed ho sempre preferito l’impegno civico e sociale a quello politico: ad oggi, mi riconosco solo nell’Onestà e nel Coraggio del Movimento 5 Stelle [nato ben dopo Massa Comune] di cui sono un convinto sostenitore e un attivista della prima ora.
Detesto la politica di partito: all’insegna di incapacità e clientelismo, almeno negli ultimi trent’anni, questa ha mosso unicamente alla ricerca del proprio profitto e di quello dei suoi appartenenti, quand’anche a discapito degli interessi collettivi.
Ed ha corrotto l’azione amministrativa fino a distrarla dal perseguimento dell’interesse pubblico a vantaggio del suo squallido tornaconto: la Pubblica Amministrazione, di conseguenza, ha rinnegato numerosi capitoli della propria missione, fuggendo dal ruolo stesso assegnatole dalla Costituzione.
Quando la sua azione non è trasparente, quasi sempre è tale perché nel torbido si nasconde meglio il malaffare ed è più difficile – se non impossibile – che vengano scoperte le truffe ai danni della Collettività.
Nel caos della politica di partito, inoltre, c’è spazio per tutti: anche (e soprattutto) per gli inetti, i parassiti, i delinquenti e gli ipocriti.
Una realtà permeata di efficienza, basata sul merito e alimentata dal lavoro di persone moralmente limpide, non consentirebbe alla politica di partito di portare a segno i suoi colpi con la facilità di adesso.
Amministratori di bassissimo spessore – affacciatisi alla politica solo per convenienza – hanno portato la mia Cittadina alle soglie del baratro, fors’anche al “punto di non ritorno”, nonostante la Sua storia millenaria, l’arte che custodisce e la straordinaria bellezza del territorio di cui è la perla più preziosa.
Le hanno estorto la dignità conquistata nei secoli e l’hanno spremuta come un limone, lanciandosi vilmente all’assalto delle poche risorse rimasteLe.
Soggetti di bassa lega con un unico obiettivo, altrettanto misero: la spasmodica ricerca di un profitto di parte [il termine “partito” – del resto – deriva proprio dalla parola “parte”].
Ne hanno irriso il prestigio e calpestato l’onore, finanche mortificando i Cittadini e gli Operatori economici tutti, dal commerciante al libero professionista, dall’artigiano al piccolo imprenditore.
In troppi hanno solo approfittato di Massa, senza darLe nulla, mai nulla; hanno solo preso tutto quello che era possibile prenderLe – spesso illegittimamente e senza scrupolo alcuno – benché, quasi sempre, la loro condotta corrispondesse a procurare un danno alla Collettività.
Tutti costoro non hanno una dignità e sono schiavi di un sistema al quale si sono prostituiti e per il quale hanno accettato di delinquere in cambio di un lurido tornaconto (talvolta un tozzo di pane), capaci di tutto pur di procurarsi un profitto personale, anche se in danno altrui.
Mai una sola volta si sono spesi per la causa comune e men che mai hanno sostenuto chi lo ha fatto: hanno sguazzato nel malaffare e, per arricchirsi, hanno approfittato del clientelismo sfacciato messo abilmente in campo dalla politica di partito per gestire ogni cosa.
Chi non è di loro – oltretutto – è contro di loro ed è un nemico. Per questo va controllato e tenuto a bada, gli va fatto capire “chi comanda” e – nei casi in cui possa minare la “tranquillità” del sistema, si giunge a screditarlo e vessarlo, fino a minacciarlo per indurlo a ripensare la sua posizione avversa al partito.
Massa di Maremma [Marittima perché nella “Maritiba Regio” dei Romani], già Libero Comune dal 1225 al 1335, Zecca autonoma dal 1317 al 1319, tra le realtà tardomedievali toscane più importanti – con Firenze, Siena, Arezzo, Pisa, Lucca, Volterra – sta pagando amaramente tutto questo: sta pagando, oggi, tutto il male che la politica di partito e i suoi cavalieri senza cavallo non hanno esitato a farLe.
Ma vederla agonizzare a causa di coloro che l’hanno amministrata con incapacità e arroganza, all’insegna di privilegi e clientelismo, non mi va bene: NON MI VA BENE AFFATTO.
E’ per questo che, un bel giorno, anche a seguito del coraggio che ti assale dopo aver superato – soffrendo indicibilmente – un più che grave problema di salute, mi è scattata una “molla” in testa ed ho deciso di ribellarmi al marciume che mi circonda e che mi priva della libertà cui anéla ciascuna persona onesta…
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Fino ad allora sempre attento a non andare fuori dalle righe, ho lasciato galoppare la pazzia tipica degli architetti e le sono corso dietro entusiasta. Ero convinto – e tuttora penso di non essermi sbagliato – di apprestarmi a fare la una giusta, dovuta alla mia Cittadina e specchio della mia personalità.
«Inutile avere le mani pulite se si tengono in tasca» diceva Don Lorenzo Milani.
E così, nel novembre 2008, dopo oltre un anno speso a reperire le più varie informazioni sull’operato dell’Amministrazione locale, misi in rete un sito internet di denuncia e protesta rivolto essenzialmente e contrastare il forte declino della mia Cittadina e a combatterne i responsabili.
Con tale strumento, partendo col parlare dei costi spropositati di un’opera pubblica (il Palazzo dell’Abbondanza – da qui il nome www.palazzodellabbondanza.it), ho diffuso immagini e documenti in grado di evidenziare le innumerevoli problematiche conseguenti alla “sporcizia” politica che ci circonda.
In particolar modo, inoltre, ho “condito” le pubblicazioni con una serie commenti all’insegna dell’ironia e del sarcasmo: il dispregio che nutro nei confronti del malaffare, infatti, mi ha sempre spinto – e continua a spingermi – a farmi beffa dei suoi responsabili.
Se ti rivolgi a questi definendoli ladri, disonesti o farabutti, non si offendono neppure – perché sanno di esserlo – e ti sghignazzano in faccia; se li sfotti, li metti alla berlina e ironizzi sulle loro “doti morali” si infuriano letteralmente, fino a perdere le staffe.
Sul sito, ho parlato di sprechi, di inefficienze, di errori tecnici, di abusi, di ingiustizie, di clientelismo e chi più ne ha più ne metta.
Ho trattato di annose vicende, intrise di vergogna politica, tuttora lontane dall’essere risolte; tra queste, solo per fare un esempio, quella dell’Area ex-Molendi (manifesto di degrado urbano e di speculazione edilizia) che da decenni costituisce il biglietto da visita con cui Massa Marittima si presenta ai visitatori e per la quale – pur essendone responsabili la politica di partito e taluni suoi illustri esponenti – sarà la Collettività a pagare il danno economico plurimilionario riconosciuto alla Controparte.
Ho anche smascherato numerose questioni legate all’affidamento degli incarichi professionali nel campo dell’edilizia e dell’urbanistica e decine di altre “vergogne” politiche, tutte unicamente promosse per trarre profitto attingendo dalle casse pubbliche.
Da subito, la mia iniziativa suscitò un grande favore nella Cittadinanza così come, inevitabilmente, altrettanto fastidio negli Amministratori.
Questi ultimi, tenendo continuamente sott’occhio il mio sito, si indispettirono fino al punto di “vietare” ai dipendenti comunali di visitarlo durante le ore di lavoro, paventando loro controlli e sanzioni; sembra che l’allora Sindaco Bai, stizzosa e isterica, abbia addirittura incaricato un paio di persone per monitorarlo di continuo, col preciso scopo di cogliere immediatamente ogni mio eventuale passo falso.
Volevano farmela pagare a tutti i costi – e pesantemente – ma non era per niente facile, essendo rigorosamente vero e inoppugnabile tutto ciò che andavo dicendo.
Iniziarono, così, a “pesare” ogni mia parola accusandomi – anche per cose che definire ridicole è poco – di aver usato espressioni diffamatorie. E ad inventarsi le cose più incredibili sul mio conto, per screditare la mia persona e la mia azione, senza preoccuparsi minimamente del male che andavano facendo – oltre che a me – anche alla mia famiglia.
Io, che della politica [quella politica – ndr] non avevo mai sopportato nemmeno il nome, improvvisamente, divenni un “pericolosissimo nemico” a cui non perdonare l’aver avuto il coraggio di ribellarsi allo status quo del malgoverno locale e di averne messo in dubbio la “supremazia” fasulla.
Fin dalla sua nascita, sulla scia dell’ampio consenso riscontrato, molte persone sono andate avvicinandosi all’iniziativa intrapresa.
Nacque l’idea, dunque, di costituire un Movimento di opinione – rigorosamente civico – per dar voce ai Massetani decisi a fare qualcosa a favore della propria Cittadina e contribuire a contrastarne il declino.
L’entusiasmo andò crescendo di giorno in giorno e fu breve – oltreché naturale – il passo verso la costituzione di una LISTA CIVICA, rappresentativa del Movimento stesso, che potesse scendere in campo fin dalle imminenti Amministrative del 2009.
Di MASSA COMUNE – questo il nome del Movimento – fanno parte soggetti della più diversa estrazione politica e sociale: nessun colore e una sola bandiera.
Massa Comune è una lista civica “vera” e non, come in altri casi, un’emanazione della politica al servizio della stessa: è completamente sganciata dai partiti e i suoi rappresentanti sono persone orgogliose della propria onestà e della propria libertà intellettuale.
E’ sorta unicamente per contribuire al bene di Massa e per contrastare il malaffare diffuso che l’ha ridotta ad un cumulo di macerie, economicamente, moralmente e socialmente parlando.
Chi scrive è uno dei fondatori, un membro del Direttivo e, dalle ultime elezioni (alle precedenti non mi ero neppure candidato), anche un Consigliere Comunale.
Ma è anche la testa d’ariete tra gli avversari, il “simbolo del nemico”, il capro espiatorio di ogni questione e colui che – un giorno o l’altro – avrebbe pagato a caro prezzo la sua iniziativa.
Dopo aver vissuto di rendita per decenni, il PD non si aspettava certo un’opposizione così agguerrita e competente come quella posta in campo da Massa Comune.
Agli incontri pubblici – organizzati nell’ambito della campagna elettorale – partecipavano sempre più persone e, di giorno in giorno, aumentavano i sostenitori.
Il sito ufficiale [www.massacomune.it] era letteralmente preso di assalto arrivando, talvolta, a toccare le oltre 1.600 visite (uniche) al giorno; c’era addirittura chi aspettava che scoccasse la mezzanotte per leggere immediatamente il post del giorno successivo.
Il favore che MASSA COMUNE andava sempre più riscuotendo nella Cittadinanza e soprattutto nei giovani iniziò a preoccupare seriamente gli Amministratori che pensarono bene di ostacolarne l’attività in ogni modo – legittimamente o meno – approfittando maldestramente di ogni strumento a disposizione di chi gestisce il potere.
Con l’avvicinarsi dell’appuntamento elettorale, il clima andò ulteriormente infuocandosi ed ogni giorno c’era una novità sul fronte dell’ostruzionismo all’operato della Lista.
Ciononostante, alle Amministrative del Giugno 2009, la LISTA CIVICA ha ottenuto un risultato eccezionale [per la realtà blindata ove si trova ad operare] guadagnando, dopo appena 5 mesi di lavoro, ben il 26,2% delle preferenze [circa la META’ di quelle ottenute dalla Coalizione Maggioranza, dopo sessant’anni ininterrotti di governo] e conquistando tre seggi in Consiglio Comunale.
MASSA COMUNE si è poi dotata di un proprio Statuto e si è costituita ufficialmente in Associazione.
E’ iniziata, così, la sua attività “politica”, sia in Consiglio Comunale che al di fuori di esso: ma il “nemico numero uno” ero e continuo ad essere io.
Dovevo essere punito per quanto avevo osato fare e il trattamento riservatomi doveva servire da monito per chiunque altro avesse [anche solo] pensato di fare altrettanto: «Colpirne uno per educarne cento» diceva quel grandissimo pezzo di comunista di Mao Zedong…
Non mi si poteva perdonare di avere fondato la Lista Civica, di essermi ribellato al malaffare della politica di partito, di averne messo in dubbio la sua supremazia e, in particolar modo, di aver avuto il coraggio di smascherarne pubblicamente le continue porcate compiute a proprio vantaggio e ai danni della Collettività.
Un sistema intero, quindi, su espressa disposizione della direzione provinciale del PD, forse al grido di guerra lanciato dall’oggi Onorevole Luca Sani e dall’ex Sindaco Lidia BAI, si è scagliato contro di me con una crudeltà indicibile.
I suoi illustri esponenti, nei miei confronti, sono giunti a fare di tutto, inventandosi di tutto, abbassandosi a tutto pur di riverire il “padrone”, mettendo in campo una perfidia che non credevo potesse caratterizzare l’animo umano.
Mi hanno osteggiato in ogni modo, vessato e minacciato in ogni forma possibile e con qualsiasi mezzo immaginabile, quasi sempre improprio e, non di rado, illegittimo.
Stanno eseguendo gli ordini impartiti loro dallo stratega di un disegno criminoso che sta sfociando in una vera e propria CACCIA ALL’UOMO, in un vero e proprio GIOCO AL MASSACRO.
Ormai, da tempo, sono abituato a ricevere una querela dietro l’altra – quasi tutte per diffamazione a seguito delle mie (o anche altrui) pubblicazioni sul sito – spesso in modo marcatamente strumentale.
In ambito penale, infatti, almeno il primo grado di giudizio pare essere nelle loro mani.
E, nonostante numerose richieste, la Prefettura ha preferito negare a me e alla Lista Civica quel supporto che pareva esserci dovuto in campo amministrativo.
Faccio loro paura perché ho il coraggio (e l’incoscienza) di dire la verità; per questo sono stato e continuo ad essere letteralmente PERSEGUITATO dalla politica che combatto.
Quella posta in essere ai miei danni – a colpi di denunce, esposti e cause civili – assurge ormai a vera e propria CONGIURA.
Continuo, un mese sì e un mese no, ad avere un processo penale, cosa che – pur risolvendosi pressoché sempre a mio favore – mi costringe a spendere migliaia e migliaia di euro in avvocati.
Mi stanno boicottando anche come Architetto facendo in modo che mi pervenga sempre meno lavoro: sono giunti, addirittura, ad “invitare” gli adepti a disertare il più possibile l’attività commerciale della mia famiglia che svolge la sua ONORATA attività da quasi 50 anni!!!
Contro di me, addirittura dai banchi del Consiglio Comunale (mentre io ero tra il pubblico e non potevo replicare), hanno anche usato metodi espressamente “mafiosi” come quello di lanciarmi messaggi tesi a farmi comprendere che poteva essere in pericolo il posto di lavoro di mia moglie presso l’ospedale. Dai messaggi sono passati all’azione e, poco dopo, mia moglie è stata trasferita di reparto e relegata a funzioni professionali ben più modeste di quelle che svolgeva in precedenza. E, poco dopo ancora, non certo casualmente, ha patito un brutta malattia.
Mi boicottano e mi denigrano in ogni forma possibile e nei modi più disparati, anche subdoli, come promuovendo il discredito nei miei confronti mediante illazioni di vario genere fatte circolare in giro tanto vigliaccamente quanto “abilmente”.
Taluni di loro, al fine di indurre i terzi a ritenermi quello che non sono e giungere a conclusioni errate, si sono addirittura spinti a diffondere impropriamente i miei dati sensibili sanitari, rigorosamente sottoposti alla tutela della privacy.
Da ciò, ritengo di aver subito un grave DANNO MORALE che mi ha fortemente NUOCIUTO in termini sia personali che professionali, finanche ripercuotendosi sulla mia stessa serenità e su quella della mia famiglia.
I miei detrattori si sono serviti del documento in loro possesso per trarne un profitto: hanno tentare di SCREDITARMI di fronte al Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Siena e indurlo a ritenere “inattendibili” le mie asserzioni per ottenere il VANTAGGIO di una sorta di “assoluzione” nel Procedimento Disciplinare promosso nei loro riguardi a seguito di un mio esposto circa quella che ritengo essere stata una loro gravissima violazione al Codice Deontologico (cosa puntualmente avvenuta con l’archiviazione dello stesso).
Il fatto di SCREDITARE la mia persona, spingendosi ad asserzioni allucinanti, credo sia la più vile e indegna delle azioni che si possano compiere ai danni di un avversario!!!
Benché, infatti, nell’ottobre 2007, abbia subito un delicato intervento chirurgico per l’asportazione di un tumore cerebrale e, nel 2008, abbia patito gli effetti devastanti di una lunga e drammatica crisi ansioso-depressiva da shock post-traumatico non significa certo ciò che si è tentato ignobilmente di far credere.
Vogliono “schiacciarmi” per farmela pagare e togliermi di mezzo.
Ho fatto vacillare il loro potere, ho messo in dubbio la loro supremazia, li ho messi alla berlina evidenziandone le incapacità: che debba pagarla è il minimo!
Ma non sono vittima solamente di una vile RITORSIONE POLITICA; mi trovo ad essere anche bersaglio di quello che mi appare un vero e proprio ACCANIMENTO GIUDIZIARIO da parte della Procura che, per l’evidenza, non è affatto “autonoma” dalla politica.
Proprio non posso più fare a meno di Libertà e Giustizia: sarò malato?
Tra mille battaglie e altrettanti difficili scontri politici, si è concluso il quinquennio e si è giunti alla seconda tornata elettorale.
Dal più che soddisfacente 26,2% delle preferenze ottenute nel 2009, MASSA COMUNE è passata al fantastico 37,5% del 2014 Massetani (una percentuale che nessuna Opposizione politica, neppure in coalizione, aveva mai raggiunto), neanche dieci punti percentuali in meno di chi comanda da settant’anni facendo della Cosa Pubblica un formidabile strumento di autosovvenzionamento.
Massa Comune sente – forte – la responsabilità affidatale da oltre un Massetano su tre e, come ha sempre fatto fin dal 2009 attraverso l’impegno di altri suoi esponenti, sta facendo un’opposizione LEALE ma DURISSIMA, senza sconti per nessuno e senza mancare di muovere in ogni opportuna direzione.
Benché il nuovo Sindaco venga da Montieri, non gli sta consentendo di fare “giri lunghi e tortuosi” [dalle nostre parti, parlando di chi non riesce o non vuole percorrere la strada più breve, si suole dire che stia facendo “il giro dei Montierini”].
MASSA COMUNE lo sta costringendo a trovare tutte le scorciatoie possibili per dare alla nostra Cittadina, al più presto, dopo decenni di risposte mancate e ferite inguaribili, ciò che reclama a gran voce per recuperare la sua dignità e il suo prestigio.
Solo così, infatti, potremo tentare di risollevare le sue sorti, da sempre nelle mani di una POLITICA DI PARTITO inetta e clientelare, in gran parte alimentata da soggetti quasi unicamente rivolti al perseguimento del proprio profitto e di quello del Partito di appartenenza, quand’anche a discapito degli interessi collettivi.
Io, in particolare, sono profondamente onorato di sedere sugli stessi banchi sui quali hanno poggiato la loro parte migliore i più celebri personaggi politici locali, in taluni casi dei veri e propri benefattori, come il Sani, la Bai, il Fedeli, il Rapezzi, il Morandi, lo Zago, lo Spadini, la Tommi e chi più ne ha, più ne metta.
Sento di rappresentare, e sempre rappresenterò, i Massetani che vogliono bene veramente alla propria Cittadina, anche se non in modo viscerale come me, e che non riescono più a fare a meno di Libertà e Giustizia.
Quelli che soffrono nel vederla così come la POLITICA DI PARTITO l’ha ridotta e credono fermamente che meriti ben di più di quanto la coppia Sani & Bai hanno saputo darLe, con la stessa convinzione, la medesima determinazione e la mia e nostra assoluta onestà di intenti.
Eppure di me non dovrebbe avere paura nessuno: solo i farabutti, i disonesti, gli opportunisti, i parassiti e coloro che hanno approfittato di Massa, spremendola come un limone al solo fine di lucrare su di Lei.
Costoro, un giorno, pagheranno e saranno costretti a chiederLe pubblicamente scusa.
Lo slogan che accompagna la mia esperienza di Consigliere Comunale CIVICO, rigorosamente e ineluttabilmente CIVICO, ovvero agli antipodi della Politica di Partito, è e rimarrà sempre: “Nessuno osi più fare del male a Massa”.
Le ultime informazioni che sono riuscito ad avere sulle intenzioni del PD non hanno bisogno di essere commentate: i suoi “colonnelli”, visto che non mi sono arreso [e presumendo che mai mi arrenderò, venisse giù il mondo – ndr] avrebbero deciso di puntare tutto sul mettermi in difficoltà economica.
E così, con la squallida compiacenza di avvocati del regime – senza scrupoli né dignità – e di soggetti (molto spesso miei colleghi…) disposti anche a testimoniare il falso perché costretti a ricambiare i favori dispensati loro dalla politica di partito, si è aggiunta una guerra ulteriore, questa volta combattuta nelle aule del Tribunale Civile.
In estrema sintesi, mi stanno accusando di tutto e di più per potermi chiedere ingenti somme di denaro quali risarcimento per i danni morali [i danni MORALI, si avete capito bene…] lamentati strumentalmente e in falso.
L’obbiettivo? Alcuni “amici” hanno fatto in modo di farmelo arrivare alle orecchie: portarmi ad un punto tale da non avere la possibilità di pagare quanto eventualmente disposto dal Giudice PER TROVARSI LEGITTIMATI AD AGGREDIRE IL MIO PATRIMONIO E QUELLO DELLA MIA FAMIGLIA.
Talvolta mi sembra di vivere un brutto sogno: non credo che storie simili siano capitate a tanti…
Innumerevoli e di grandissima importanza sono state le battaglie sostenute dagli esponenti di Massa Comune, ciascuno nel proprio settore di competenza o interesse specifico.
In particolare, la Lista Civica ha “osato” indagare sull’edificazione – ancora in corso – nell’area ex-Agraria dove è marcata quanto mai la COLLUSIONE CON LA POLITICA E I SUOI SPORCHI TRAFFICI: a tale riguardo, hanno favorito il rilascio del permesso di costruire, hanno falsificato alcuni documenti, hanno omesso i controlli, hanno ignorato ogni elementare norma di sicurezza.
E completamente indisturbati: loro sono i padroni e possono fare tutto ciò che vogliono, persino nel dispregio più assoluto della Legge.
Sulla questione ex-Agraria, ipotizzando una lunga serie di illeciti – ABUSO EDILIZIO, LOTTIZAZIONE ABUSIVA, MANCATA RISPETTO DELLA NORMATIVA ANTISISMICA, VIOLAZIONE DELLA NORMATIVA A TUTELA DEI BENI A VINCOLO PAESAGGISTICO, FALSO IN ATTO PUBBLICO, ABUSO DI UFFICIO ecc. ecc. – abbiamo presentato un ricorso giurisdizionale al TAR di Firenze che in molti hanno definito un vero e proprio capolavoro.
Il TAR, però, incredibilmente lo ha respinto, sostenendo che la nostra associazione mancherebbe di LEGITTIMAZIONE ATTIVA, non sarebbe RADICATA SUL TERRITORIO e non garantirebbe ADEGUATA RAPPRESENTATIVITA’. Ma come? Già al tempo, infatti, aveva il favore del 26,2% degli elettori (che nel 2014 è passato addirittura al 37,5%)!!!
Non agirebbe, inoltre, per la tutela di uno specifico fine statutario quanto – piuttosto – per il generico scopo di tutelare, sia in sede amministrativa che in sede giurisdizionale comunale, l’osservanza delle regole e della correttezza dell’azione amministrativa nella gestione della Cosa Pubblica.
Massa Comune, ovviamente, attraverso i suoi Legali, ha contestato la declaratoria che ha sancito il difetto di legittimazione: si tratta, infatti, un “semplice” espediente giurisprudenziale (al quale si ricorre in casi di specifica gravità), contrastante marcatamente con l’indirizzo ormai consolidato del Consiglio di Stato stesso e di molti Tribunali Amministrativi.
Tuttavia, MA SEMPRE SENZA ENTRARE NEL MERITO, anche il Consiglio di Stato si è espresso confermando la sentenza impugnata che lo aveva dichiarato inammissibile.
Per la medesima questione, con grande dispendio di denaro e di energie, abbiamo anche inoltrato denunce su denunce alla Procura della Repubblica di Grosseto: manco a dirlo, però, tutto è stato ARCHIVIATO IN GRAN FRETTA E ALLA ZITTINA…
Inizialmente (e, forse, casualmente), il fascicolo era finito nelle migliori mani in cui potesse finire, ovvero quelle del Sostituto Procuratore Stefano PIZZA, esperto in diritto urbanistico e molto propenso a reprimere i reati inerenti il mondo corrotto delle costruzioni edilizie.
Le indagini furono assegnate al Nucleo di Polizia Municipale in seno alla Procura e svolte dagli Ispettori Giovanni Burla e Adriano Malossi.
Ma questi, nonostante mesi e mesi di indagini, risulta abbiano prodotto una relazione di poche pagine senza arrivare ad alcuna conclusione se non quelle di considerare “di particolare significato investigativo” la relazione giurata di Grisanti e di ritenere opportuna la nomina di un “idoneo consulente tecnico” in grado di valutarne il contenuto.
Nel corso delle indagini, improvvisamente e inspiegabilmente, il Procedimento Penale 4351/2011 è passato di mano, finendo sulla scrivania del Sostituto Procuratore Maria NAVARRO.
Ella, anche recependo le indicazioni degli Ispettori Burla e Malossi (che, onestamente, non si erano ritenuti all’altezza della questione dibattuta), decise di nominare un CTU che la supportasse sul piano tecnico.
Ma a tal fine, stranamente, pur dovendo trattare di urbanistica e edilizia [materie articolate e complesse, in continua evoluzione, che richiedono un costante aggiornamento] fu scelto il Dott. Gianfranco Savelli di Grosseto, Ingegnere meccanico classe 1939 incaricandolo di redigere una relazione che analizzasse le ragioni addotte dal Movimento Civico Massa Comune.
E Savelli, producendo un elaborato [datato 23.04.2012] che definire discutibile è poco, ha smentito pressoché interamente le affermazioni di Grisanti.
Ma perché la Procura, a quel punto, visto che avrebbe dichiarato il falso, NON ha doverosamente denunciato d’ufficio il Geom. Grisanti?
Nel frattempo, di nuovo stranamente, il Procedimento Penale 4351/2011 è passato ancora di mano e affidato al Sostituto Procuratore Filippo MAFFEO, appena arrivato a Grosseto.
Quest’ultimo prestava servizio presso la Procura della Repubblica di Imperia ma, su disposizione del CSM, era stato trasferito in Toscana (prima a Livorno e poi a Grosseto) a seguito di un provvedimento disciplinare che gli è costato anche in termini di anzianità contributiva.
Nel 2011, infatti, era stato condannato in terzo grado per atti persecutori [stalking] compiuti due anni prima nei confronti di una collega magistrato.
Il 9 Luglio 2012, su richiesta dello stesso Filippo MAFFEO e in considerazione della sola relazione tecnica di Savelli, il GIP Marco BILISARI ha archiviato il Procedimento Penale 4351/2011 sull’edificazione dell’area EX-AGRARIA di Massa Marittima.
Delle modalità con cui si procedette per tale archiviazione rimasero meravigliati anche gli impiegati della Segreteria del GIP a cui i rappresentanti del Movimento Civico Massa Comune si erano rivolti per avere informazioni ed estrarre copia degli atti.
Questi, infatti, rammentavano che il Procedimento in questione fu archiviato nel giorno stesso in cui pervenne a quell’Ufficio, quando i tempi medi si aggiravano intorno ai 5-6 anni !!!
Ed anche che i faldoni (almeno 4), che solitamente rimanevano lì per anni dopo la chiusura del Procedimento, furono fatti riportare nell’archivio della Procura in quello stesso 9 Luglio !!!
Poco dopo aver richiesto l’archiviazione del Procedimento Penale sull’edificazione dell’Area EX-AGRARIA di Massa Marittima, il Sostituto Procuratore Filippo MAFFEO è stato ulteriormente trasferito, questa volta a Firenze.
Ma nel Febbraio 2013, appena è stato possibile visionare e raccogliere tutta la documentazione, il Geom. Massimo Grisanti ha depositato in Procura un ulteriore esposto a confutazione delle asserzioni dell’Ingegner SAVELLI, dimostrando il “falso processuale” commesso da coloro sulla base delle cui dichiarazioni ha proceduto il PM e si è espresso il GIP.
Per la cronaca e alla faccia del Sani, della Bai e del Giuntini, il Procedimento Penale 4351/2011 sul caso EX-AGRARIA di Massa Marittima è ancora ben lontano dal dirsi concluso [clicka QUI].
COSI’ COME RIMESSO IN TERMINI A SEGUITO DELL’ESPOSTO AVVERSO L’OPERATO DELLA PROCURA DI GROSSETO PRESENTATO DAL GEOM. MASSIMO GRISANTI IN DATA 22.02.2013, INFATTI, E’ ORA ADDIRITTURA AL VAGLIO DELLA PROCURA GENERALE DI GENOVA.
A QUESTA IL COMPITO DI VALUTARE L’AZIONE GIUDIZIARIA CONDOTTA DALLA STESSA PROCURA DI GROSSETO CHE, MEDIANTE IL PUBBLICO MINISTERO DOTT. FILIPPO MAFFEO [clicka QUI] E, SOPRATTUTTO, LA PERIZIA GIURATA CONTENENTE LE FALSE DICHIARAZIONI DELL’ING. GIANFRANCO SAVELLI DI GROSSETO, PROMOSSE LA PRIMA FRETTOLOSA ARCHIVIAZIONE DEL CASO…
Sempre sulla questione EX-AGRARIA, abbiamo presentato anche un esposto alla Procura Generale della Corte dei Conti di Firenze perché, audite audite, il Comune di Massa Marittima, tra le altre cose, ha rilasciato il permesso di costruire SENZA AVER INCASSATO GLI ONERI DI URBANIZZAIONE (oltre 500.000 euro), ma scomputandoli impropriamente a mò di “sconto”…
Ciò per un DANNO ERARIALE che, con le sanzioni e gli interessi legali, si avvicina al MILIONE di euro…
Il PD, avendo lucrato in più forme sulla vicenda, non ha tollerato l’idea di essere stato smascherato ed ha inteso letteralmente massacrarmi: in men che non si dica, ha messo in campo tutte le sue forze e scagliato contro di me tutti i suoi scagnozzi.
Lo scopo? Intimorirmi e costringermi a cessare la mia azione di controllo e denuncia del malaffare compiuto ai danni della mia Cittadina e dei Massetani.
Un “lavoro”, ormai, che porto avanti dal lontano 2007 con estrema convinzione e assoluta bontà d’intenti.
Quest’ultima affermazione – lo dico per loro che non possono capire – significa “senza altro fine” se non quello di contribuire a risollevare le sorti di Massa, tanto bella quanto straziata da una politica che l’ha resa agonizzante. Nonostante la sua Storia, l’Arte che custodisce e la bellezza del suo territorio.
Che ci posso fare? Ho davvero la mia Cittadina nel cuore e [proprio come in questo momento che sto scrivendo], pur a cinquant’anni suonati, continuano a luccicarmi gli occhi pensando alla sorte che Le hanno fatto fare.
Ma chi, poi? Soggetti di basso profilo, senza scrupoli o moralità alcuna, abili unicamente a perseguire il proprio profitto o quello del proprio partito ai cui ordini debbono umilmente prostrarsi.
Il PD, appunto, quello che sta vessando in ogni forma, cercando di schiacciarmi e costringermi alla resa.
E solo perché, da persona onesta e impegnata, ho deciso di spendermi per il bene della mia Cittadina e combattere la politica che se ne è servita per i suoi sporchi giochi di soldi e potere.
Purtroppo per gli esponenti locali di quella sorta di partito, ho superato battaglie più dure, una delle quali – di recente VILMENTE ricordata dal Sindaco Giuntini nel corso di una conferenza stampa per screditare la mia persona e il mio impegno (è stato querelato – ndr) – mi ha fortificato quanto non possono neppure immaginare.
La loro crudeltà, quella messa in campo a suon di denunce, ricatti e menzogne, ubbidendo agli ordini in cambio di un tornaconto, si ritorcerà contro di loro. Ne sono certo.
Qualcosa accadrà che li farà pentire di quanto eseguito unicamente per il proprio profitto. Anche in danno della nostra Cittadina, anche in danno degli interessi pubblici, anche nella piena consapevolezza di delinquere.
Non sarà facile vincermi. Riusciranno a farlo solamente continuando ad usare armi improprie e metodi illeciti, a mentire, a farsi scudo l’uno dell’altro, a tacere le proprie “porcate” e quelle fatte da loro partito, a fare ostruzionismo e a servirsi di un potere fasullo come quello estorto alla nostra stupenda Cittadina.
Il mio sogno è ridare a Massa ciò che merita e restituirla ai Massetani che Le vogliono bene.
Chi non ha la nostra Storia e la nostra Arte se le inventa; noi che abbiamo avuto l’onore di vedercele consegnare dai nostri avi ce le siamo fatte portar via dalla politica di partito che le ha sfruttate perseguendo il suo squallido interesse.
Nulla al mondo potrà privarmi dei miei ideali di Libertà e Giustizia. Niente potrà impedirmi di perseguirli. Nessuno riuscirà a modificare quello che sono.
Con me hanno perso dall’inizio. E con loro il PD.
Alle mie decine e decine di cause penali e civili, si aggiungano anche le questioni col Consiglio dell’Ordine che, presieduto proprio da un alto funzionario del PD, mi ha chiamato più volte a rispondere di presunte infrazioni disciplinari, comminandomi le più svariate sanzioni; con l’istituzione dei Consigli di Disciplina, la mia posizione non è variata e, tuttora, sono frequentemente accusato di qualcosa.
Potrete ben immaginare, ad esempio, le ritorsioni riservatemi per aver smascherato una vergognosa vicenda a sfondo politico i cui attori principali furono proprio un Consigliere dell’Ordine degli Architetti e, addirittura, il suo esimio Presidente DMC…
Ma sono e siamo ancora qui…
Fin dall’inizio della propria avventura, MASSA COMUNE ha dichiarato apertamente quale fosse il proprio intento che – allora come ora – può così sintetizzarsi: CONTRIBUIRE A RISOLLEVARE LE SORTI DELLA NOSTRA CITTADINA IN NOME DI LIBERTA’ & GIUSTIZIA, COMBATTENDO IL MALAFFARE DELLA POLITICA DI PARTITO CHE INSEGUE UNICAMENTE IL PROPRIO PROFITTO, QUAND’ANCHE A DISCAPITO DEGLI INTERESSI COLLETTIVI.
Ma quanto è difficile fare anche una cosa così banale e scontata come voler bene al proprio territorio, alla sua storia e all’arte che custodisce e quanto è difficile – semplicemente – opporsi al malaffare!
Quanto è difficile – semplicemente – combattere gli interessi di un partito e quelli dei soggetti che si abbassano ad ubbidire agli ordini per ottenere qualcosa in cambio, magari sottratta ad altri o alla Collettività intera!
Quanto è difficile – semplicemente – combattere la “sporcizia” della politica di partito, intrisa di inettitudine, ipocrisia e clientelismo!
Un grazie di cuore agli Amici di Massa Comune, a Roberto Ovi e a Massimo Grisanti con i quali ho condiviso e condivido le mie battaglie.
La Libertà si paga. Ma, per fortuna, sempre un po’ meno di quello che vale.
MASSA COMUNE NON SI ARRENDERA’ MAI.