IL CARBONIO 14 RIVELA CHE LA TOMBA DI MONNA LISA È A FIRENZE

Uno dei reperti ossei rinvenuti durante gli scavi nell’ex convento di Sant’Orsola a Firenze si è rivelato compatibile con il periodo di morte della Monna Lisa, avvenuta il 15 luglio 1542 all’età di 63 anni.

 

La GiocondaLa tomba della Gioconda è nel convento di Sant’Orsola a Firenze: lo dicono gli esami del carbonio 14 fatti su resti ossei coevi alla sepoltura di Lisa Gherardini del Giocondo, modella di Leonardo per il celebre quadro. Uno dei tre reperti ossei prelevati dalla cripta del monastero si è rivelato compatibile con il periodo di morte di Lisa (1542) e potrà essere confrontato con il Dna dei figli. L’annuncio è fatto da Silvano Vinceti, il ricercatore già noto per i suoi studi su Caravaggio. I reperti ossei compatibili con il periodo di morte della Monna Lisa sono stati ritrovati all’interno di un cassone in mattoni, sotto il pavimento della chiesa I frammenti di femore e di tibia rinvenuti nel cassone sono stati datati, grazie all’esame del carbonio 14, proprio al periodo di morte di Lisa Gherardini, moglie del ricco mercante Francesco del Giocondo.

L’emittente britannica Bbc ha iniziato mercoledì 23 settembre a Firenze le riprese per un documentario della durata di un’ora sulle indagini compiute dal Comitato sulla ricerca nell’ex convento di Sant’Orsola dei resti mortali di Lisa Gherardini, la modella a cui si sarebbe ispirato Leonardo per dipingere la Gioconda. Condurrà la trasmissione uno degli storici inglesi più conosciuti, che ha realizzato varie trasmissioni di contenuto storico-artistico per la stessa emittente televisiva: Andrew Grahm Dixon.

“È molto probabile che grazie al Carbonio 14 abbiamo individuato in un cassone della cripta di Sant’Orsola a Firenze alcuni resti ossei di una salma coeva di Lisa Gherardini Del Giocondo”, la modella di Leonardo da Vinci per la Gioconda, “inoltre ci sono elementi convergenti, che dicono che potremmo aver scoperto la tomba di Lisa. Parlo di studi storici, antropologici, archeologici svolti con rigore”. Così Silvano Vinceti, coordinatore del Comitato per la valorizzazione dei Beni storici e culturali, sull’ultima fase della ricerca della sepoltura di Lisa a Firenze presentata in una conferenza stampa.

“La sicurezza che alcuni dei resti esaminati siano di Lisa non la diamo – ha precisato Vinceti – ma la probabilità è altissima. Faccio notare che molti storici avrebbero detto che si tratta di Lisa solo sulla base di semplici enunciazioni, con molti elementi in meno e senza dati scientifici”. Vinceti ha ricordato “i dati stratigrafici attuati dagli archeologici della Soprintendenza di Firenze, i dati antropologici ottenuti dalle antropologhe della Sovrintendenza di Firenze e dal professor Giorgio Gruppioni della Università di Bologna e due diverse ricerche storico-documentarie” sugli assetti del convento e le sepolture. La ricerca di Lisa potrebbe, però, fermarsi qui: come ha spiegato il professor Gruppioni “al momento non è possibile procedere con l’esame del Dna con le tecniche disponibili attualmente; vediamo cosa ci darà la tecnologia nei prossimi anni. In particolare i resti dei figli che furono trovati nella chiesa di Santissima Annunziata sono troppo degradati dalle alluvioni dell’Arno e non danno Dna sufficiente per eventuali esami di raffronto” con i resti ossei trovati in Sant’Orsola.

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