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Così come già fatto altre volte (in primis con la vicenda Pizzarotti, costata alle casse pubbliche poco meno di 1.200.000 euro), l’Amministrazione sta cercando di far passare in sordina il dover pagare un RISARCIMENTO MILIONARIO alla Società “Porta al Salnitro” per la questione EX-MOLENDI.
Il Sindaco Giuntini, infatti, sta risparmiando su tutto [tranne che sugli stipendi] per mettere da parte i soldi in maniera da non dover istituire una di quelle che si chiamano “tasse di scopo”.
Tutto ciò affinché i Cittadini non si accorgano materialmente di quanto sta avvenendo alle loro spalle.
Ma non dice che, dovendo impiegare quei soldi a tal fine, sta “derubando” la Cittadinanza in termini di servizi e opere pubbliche.
E’ un atteggiamento davvero vile, ben rappresentativo del valore di chi ci sta amministrando.
Desidero intervenire su questo argomento per fare assoluta chiarezza su come di fatto stanno le cose.
1- Il valore da risarcire verrà determinato o a seguito di accordo o dal TAR ma comunque non inferiore presumibilmente a 2.000.000 di euro
2- Il Sig. Sindaco, anche nel corso di uno degli ultimi Consigli Comunali ha dichiarato in tono polemico verso la minoranza che se dovesse intervenire un Commissario, questo applicherebbe ai cittadini una tassa di scopo per colmare il debito mentre l’Amministrazione non graverà i cittadini di tasse in merito.
3- Il debito potrà essere pagato solo e soltanto con le risorse delle spese correnti.
Dal momento che la matematica non è un’opinione ma una scienza esatta (se uno la conosce) , pagare il debito attingendo alle risorse destinate alle spese correnti significa distrarre denaro destinato ai servizi ai cittadini e al tempo stesso tenere le aliquote di tassazione al massimo livello per rimpinguare le casse.
Qual è la differenza tra applicare una tassa di scopo e tenere le altre tasse all’aliquota massima e non spendere niente in servizi ai cittadini? Nessuna.
E’ solo un modo di alleggerire le tasche dei cittadini in maniera meno evidente o meglio ancora è una maniera per prendere per i fondelli i cittadini.
Domanda : non sarebbe il caso di applicare il proverbio “chi rompe paga ed i cocci sono suoi?”
Non sarebbe più incentivante per la Corte dei Conti ricevere una delibera di Consiglio approvata all’unanimità dove si invita ad applicare il cosiddetto “danno erariale”?
I cittadini hanno voglia ancora una volta di abbassare il capo, pagare e zitti i debiti fatti da altri?
I cittadini non potrebbero per rivalsa pensare di smettere di pagare i tributi visto che già pagano quelli che tanti altri non pagano?
QUESTA VOLTA I CITTADINI DEVONO OPPORSI DURAMENTE!!
La riforma del Titolo V della Costituzione varata dalla sinistra nel 2001, come confermata dal referendum popolare al quale partecipò il 36% dei cittadini aventi diritto al voto, stabilisce all’articolo 119 che il ricorso all’indebitamento può essere fatto solo per finanziare spese di investimento.
In altre parole non si potrà fare come nel 1996, quando fu contratto un mutuo per ripianare in quota parte le perdite del COSECA (Delibera C.C. n.64 del 30 Settembre 1996), e nel 1998, quando fu assunto un mutuo per pagare gli oneri derivanti da una sentenza (Delibere C.C. n°110 del 28 Novembre 1998 e n°18 del 27 Marzo 1999).
Pertanto Giuntini scopre l’acqua calda dicendo che questo assai probabile debito fuori bilancio, derivante dal c.d. progetto di riqualificazione dell’Area Ex Molendi, potrà trovare copertura solo attraverso le risorse correnti, che potranno essere verosimilmente integrate attraverso un sensibile aumento di tasse ed imposte.
Le relative responsabilità politico amministrative non potranno che essere a carico dell’amministrazione responsabile dei fatti, che conseguentemente le dovrà subire. Dire diversamente mi pare degno di una barzelletta.
D’altro canto, secondo le vigenti disposizioni di cui alla Legge Finanziaria per l’anno 2003, la relativa delibera dovrà essere obbligatoriamente inviata alla competente Procura Regionale della Corte dei Conti per la verifica di ipotetiche responsabilità contabili.
La strada, quindi, è già tracciata e non ammette deroghe. L’unica cosa sicura è che pagheranno i cittadini contribuenti i quali, se vorranno, potranno fare le loro riflessioni in merito.
Io credo che, come al solito, pagheranno e taceranno, confermando il loro voto alla maggioranza. E poi, se necessario, potrebbe esserci il soccorso del PRI, che votò il progetto in consiglio comunale, e forse di Forza Italia. Non so cosa ne pensi il loro alleato UDC, sempre ammesso che ancora esista. E pensare che il loro responsabile comprensoriale Sarah Corsini voleva cambiare il modo di fare politica a Massa Marittima
https://www.massacomune.it/2014/04/22/a-sarah-preme-che-a-massa-cambi-il-modo-di-fare-politica/