“Il Comune di Massa Marittima ha applicato la normativa vigente per quanto riguarda il pagamento di Tasi ed Imu e, oltre a rendere disponibile sul sito dell’ente un semplice calcolatore delle quote da pagare, ha disposto che gli uffici siano sempre a disposizione dei cittadini che riscontrino difficoltà a calcolare le due tasse”.
Lo spiega il Sindaco Marcello Giuntini, in risposta alle accuse dell’ex consigliere di opposizione Roberto Ovi, il quale non ottenendo dall’ente l’invio a casa dei bollettini precompilati, ha scritto al difensore civico per avere chiarimenti, anziché rivolgersi agli uffici comunali, che avrebbero provveduto a dargli assistenza e a compilare i bollettini chiarendo i suoi dubbi sul calcolo. L’Amministrazione illustra la normativa in una lettera indirizzata al difensore civico regionale, in cui si spiega che ad oggi la norma è molto chiara: la legge 89 del 2014, che prevedeva la messa a disposizione di bollettini precompilati o di assistenza ai contribuenti in caso di richiesta è stata interpretata in modo inequivocabile da una nota di ANCI – Fondazione IFEL del 12.5.2015 che specifica: “allo stato attuale non sussiste alcun obbligo di invio di modelli di pagamento Tasi preventivamente precompilati da parte dei Comuni. Su richiesta del contribuente, i Comuni devono comunque assicurare servizi di assistenza al contribuente, comprensivi della compilazione dei bollettini di pagamento’’. Questo è quello che è stato fatto dal Comune di Massa Marittima: ha deciso per l’autocalcolo di Imu e Tasi, così come molti Comuni italiani, tra i quali anche Milano, Torino, Palermo ed altri. L’Amministrazione ha messo inoltre a disposizione sul sito internet del Comune un agevole software di autocalcolo gratuito, che consente anche la stampa del modello F24 con le risultanze del calcolo effettuato dallo stesso contribuente, inserendo semplicemente la rendita catastale del proprio immobile e la percentuale di possesso. “La richiesta avanzata da Sig. Roberto Ovi- commenta il Sindaco- sembra solo una faziosa provocazione ed è infatti l’unica pervenuta dai contribuenti, poiché i cittadini sanno che in caso di difficoltà, possono tranquillamente contattare gli incaricati comunali o recarsi agli uffici, dove troveranno assistenza per la compilazione del bollettino e chiarimenti su ogni dubbio. Le porte dell’Amministrazione sono sempre aperte ai cittadini – prosegue Giuntini – ed Ovi, che è stato per anni un consigliere comunale molto attivo e conosce procedure e normative, dovrebbe sapere che, anche volendo, il Comune non può avere una banca dati aggiornata in tempo reale sulle proprietà immobili dei contribuenti, poiché vendite e acquisti di questo tipo devono essere denunciati entro il giugno dell’anno successivo all’atto. Si rischierebbe quindi di inviare bollettini inesatti che in quel caso creerebbero si, disagi ai cittadini, che dovrebbero recarsi agli uffici per ottenere una correzione. Infine nel caso in cui le aliquote vengano determinate dopo la scadenza del termine di legge per il pagamento, come accaduto quest’anno a causa dell’approvazione del Bilancio preventivo 2015 fissata per legge al 30.07.2015, i contribuenti possono legittimamente pagare un acconto del 50% di quanto versato l’anno precedente ed in questo caso, per effettuare il calcolo non occorre sicuramente l’intervento né di un commercialista né di un CAF.”
Quindi il Difensore Civico del Comune di Torino e le altre amministrazioni locali che hanno ottemperato a quell’obbligo di invio dei bollettini precompilati, quando richiesto dai cittadini, dicono cose tecnicamente e politicamente meno pregiate di quelle del Sindaco Giuntini.
Qui non si finisce mai di imparare!! E che dire dei parlamentari, magari anche locali, che approvano norme che non si possono applicare?
Ma qui a Massa Marittima, grazie a Dio, abbiamo per fortuna dei finissimi cultori del diritto pubblico che fanno riferimento a pareri dell’IFEL, la fondazione dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), che interpretano addirittura la legge, nemmeno fossero il Parlamento, la Corte Costituzionale o i ministeri, magari attraverso gli atti a valenza interna (direttive e circolari).
Pareri che quindi non hanno né possono avere alcuna valenza pubblica.
Perché, se siete così sicuri del fatto vostro, non rispondete al Difensore Civico Regionale invece di allietarci le giornate con le vostre poco interessanti ed immotivate riflessioni?
Se le mie sono solo provocazioni faziose, non dovrebbe essere difficile confutarle. Forza ragazzi, ce la potete fare
Questa è la gerarchia delle fonti del diritto
http://www.notaio-busani.it/it-IT/diritto-gerarchia-fonti.aspx
Giuntini, povera stella, può non conoscerla e posso comprenderlo. Ma che non lo possano sapere gli organi amministrativi e gli organi di garanzia e controllo, soprattutto quelli che dovrebbero garantire la conformità dell’azione amministrativa alle leggi, lo reputo davvero grave.
In relazione a quanto sopra ed alla Costituzione, soltanto taluni organi, in via diretta od incidentale, come specificavo nel commento soprastante, possono interpretare le leggi.
L’IFEL, l’ANCI o, tanto per fare qualche altro esempio, l’UNCEM (Unione Nazionale Comunità Montane), l’ANBI (Associazione Nazionale dei Consorzi di Bonifica), l’UPI (unione Province Italiane), la Conferenza Stato Regioni, gli Ordini Professionali, le Associazioni dei Consumatori …. possono legittimamente esprimere pareri, magari anche condivisibili, ma NON POSSONO INTERPRETARE LE LEGGI
Gli stupidi non sono così stupidi, sono sempre in maggioranza
(Stanislaw Jerzy Lec)
Mi dicono che l’intervento del Sindaco sia stato pubblicato sabato sul quotidiano “Il Tirreno”.
La vicenda potrebbe avere un paio di spiegazioni:
1. il Sindaco può aver inviato la sua nota al quotidiano, in replica a semplici commenti dello scrivente su questo sito, di apparente nessuna valenza pubblica, che nessun esponente politico ed amministrativo di quell’ente locale dice di aver tempo di consultare.
Deve averla reputata così interessante da doverne accogliere il contenuto senza aver avuto nemmeno il tempo di sentire le mie ragioni. O forse ha ritenuto di doverle liberamente interpretare dai miei commenti sul sito;
2. il corrispondente de “Il Tirreno” può aver letto la nota del Sindaco sul sito del Comune. Valgono le stesse ragioni sopra riferite;
Purtroppo lo scrivente, semplice cittadino e modesto ex consigliere di opposizione, che non conta e non ha mai contato nulla, tanto da essere stato giustamente irriso da un ex Sindaco
https://www.massacomune.it/2012/03/02/il-sindaco-bai-difende-la-decisione-del-tar-e-spara-a-zero-su-massa-comune-%e2%80%9cnon-ha-legittimita%e2%80%9d/
si trova immeritatamente al centro dell’attenzione per aver sollevato una vicenda, questa sì, assai degna di valenza pubblica ed utile da risolvere per sollevare tante persone da tensioni e perdite di tempo.
Ma questo fatto, forse avvenuto mio malgrado, non dovrebbe costituire un problema. O no? I problemi per le amministrazioni pubbliche non vengono quasi mai da semplici cittadini che manifestano idee in modo motivato e disinteressato. I veri problemi nascono quando ai vertici di quelle amministrazioni ci sono persone incapaci o comunque inadeguate
A giudizio di Giuntini, se una cosa prevista da una legge la richiedesse una sola persona (a proposito, a me risulta che quantomeno siano due) questa non sarebbe dovuta e si trasformerebbe in una provocazione faziosa.
Inoltre egli afferma che lo scrivente dovrebbe sapere che“… anche volendo, il Comune non può avere una banca dati aggiornata in tempo reale sulle proprietà immobili dei contribuenti, poiché vendite e acquisti di questo tipo devono essere denunciati entro il giugno dell’anno successivo all’atto. Si rischierebbe quindi di inviare bollettini inesatti che in quel caso creerebbero si, disagi ai cittadini, che dovrebbero recarsi agli uffici per ottenere una correzione …”.
Per provocazione faziosa, coniugando i significati che ne danno i comuni vocabolari, si intende un comportamento di sfida, settario ed estremista, che mira ad irritare o a provocare una reazione violenta degli altri.
Forse Giuntini, oltre a non avere una buona dimestichezza con il significato delle parole, non ha grande senso politico, oltre che scarse capacità amministrative: altrimenti non avrebbe fatto simili osservazioni, che risultano altresì lesive delle facoltà dei parlamentari che, a suo dire, avrebbero approvato una legge inapplicabile.
Per un renziano come lui
https://www.massacomune.it/2014/08/01/lapologia-dellipocrisia/
deve essere stato davvero duro fare simili affermazioni su una specifica disposizione di un decreto legge, poi approvato dal Parlamento, di iniziativa del Governo Renzi
http://www.bosettiegatti.eu/info/norme/statali/2014_0089.htm
Insomma, il Governo Renzi sarebbe responsabile di aver creato una sorta di “miscela esplosiva” per le amministrazioni locali, presentando al Parlamento un decreto legge che consente a cittadini di richiedere ai Comuni l’invio a casa dei bollettini precompilati per il pagamento di TASI ed IMU, che però i Comuni non sarebbero in grado di poter rispettare per le ragioni così ben individuate dallo stesso Sindaco Giuntini.
Per dirla in una battuta: DILETTANTI ALLO SBARAGLIO. Sia il Governo Renzi, sia i parlamentari, tra i quali forse il nostro LUCA SANI, di cui Giuntini pare essere fedele seguace, che l’hanno approvato e convertito in legge.
Il solo parametro per decidere, Sindaco Giuntini, è la legittimità. Se una cosa è legittima la si deve fare. Se è legittima, ma impossibile da realizzare, si deve semplicemente dichiarare l’impossibilità amministrativa di farvi fronte, senza tacciare chi la solleva di essere un fazioso provocatore. E lo comunichi al Difensore Civico Regionale.
Stupisce infine, e lo ripeto, il fatto che Giuntini, di apparente appartenenza di sinistra, giudichi come marginale e non importante il fatto che una richiesta legittima possa essere stata presentata da poche persone. Pensi Giuntini a quante richieste, sollecitate da minoranze, sono sostenute dalla sinistra, anche senza essere ancora state riconosciute dalle leggi. E ci rifletta, se è nelle sue possibilità