tratto da   www.tiscali.it

 

Per il turismo italiano c’è un tesoretto di 4 miliardi da sfruttare  

Siamo scesi al 5° posto tra le principali mete turistiche internazionali

 

Il turismo è una delle voci più importanti dell’economia italiana ma analogamente a quanto sta accadendo per altri comparti sta perdendo posizioni nel mercato internazionale. Fino al 1970 il Belpaese era la meta turistica più visitata al mondo. Oggi è quinta. Davanti a noi Francia, Stati Uniti, Spagna e Cina. Il dato più preoccupante riguarda però quello delle presenze. L’Italia si ferma a 47,7 milioni, la Francia ne totalizza ben 84,7, quasi l’80% in più. Un divario enorme che lascia capire quante occasioni stiamo perdendo su questo fronte.
 
 
Ritardo nell’uso delle nuove tecnologie – Di questo problema si è discusso recentemente al convegno Digitalexlacrescita organizzato da Ernst&Young. Nel corso dei lavori è emerso che alle debolezze storiche della nostra offerta turistica (inefficienze, carenze nei servizi, prezzi eccessivi) se ne è aggiunta una nuova che potrebbe avere effetti drammatici se non gestita adeguatamente: il ritardo nell’utilizzo delle nuove tecnologie digitali. Un paradosso se si pensa che secondo alcune stime presentate nel corso del convegno la digitalizzazione dell’industria turistica italiana farebbe incrementare il giro d’affari dell’economia di 4 miliardi.
 
 
Numeri del digital in forte crescita – Che il digital sia ormai un fattore cruciale per il turismo lo dimostrano i dati pubblicati dall’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo della School of Management del Politecnico di Milano. Il mercato digitale del turismo vale ormai 9,5 miliardi di euro, un quinto delle transazioni nazionali. A impressionare sono soprattutto i dati sulla crescita degli acquisti: +70% da smartphone, +20% da tablet.
 

Investire in modo diverso rispetto al passato 
– Il clima mite, la bellezza del paesaggio e l’immenso patrimonio storico culturale sono fattori competitivi eccezionali ma per essere vincenti hanno bisogno di essere messi a sistema in una offerta non frammentata e soprattutto accessibile online. Se non si vogliono perdere ulteriori posizioni nella classifica del turismo internazionale questa è la sfida da vincere. A patto però che le iniziative messe in campo abbiano una qualità diversa dal tristemente noto portale Italia.it che nato su iniziativa governativa per essere la vetrina italiana sul web si è rivelato un flop da 20 milioni di euro. 
 

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