L’ANAC di Raffaele Cantone ha bloccato l’assegnazione di un appalto per la riqualificazione e la manutenzione di due strade. Un funzionario del Comune e due imprenditori sono agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione e turbata libertà degli incanti. L’assessore Sabella: “Li avevo già denunciati tutti”

La prima gara assegnata dal Comune per i lavori del Giubileo era truccata ed è stata bloccata dall’Autorità nazionale anticorruzione guidata da Raffaele Cantone. Due imprenditori e un funzionario del dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana di Roma sono finiti ai domiciliari con l’accusa di corruzione e turbata libertà degli incanti. “Li avevo denunciati tutti ad aprile. E per oggi li avevamo convocati per escluderli dalla gara del Giubileo”, ha detto l’assessore alla Legalità Alfonso Sabella.

Secondo l’accusa i tre, Ercole LalliLuigi Martella e Alessio Ferrari , hanno truccato le gare d’appalto per la manutenzione e la sorveglianza delle strade della grande viabilità di Roma. Secondo gli elementi raccolti dai carabinieri il 27 settembre, i due imprenditori hanno consegnato a Lalli 2mila euro in contanti in cambio di informazioni riservate sulle imprese concorrenti. La gara per il Giubileo era per la riqualificazione di via Mura Latine e viale di Porta Ardeatina e avevano presentato offerte sia la Trevio srl che la Malù lavori srl: gli imprenditori arrestati sono titolari delle due ditte e, secondo l’Anticorruzione, anche soci occulti una dell’altra. 

L’aggiudicazione parziale dell’appalto è stata bloccata dall’ANAC martedì, dopo i controlli su tutti i soggetti che avevano partecipato alla gara. Si è scoperto che le due aziende che avevano presentato le offerte avevano creato una sorta di “cartello” nascondendo i rapporti che avevano l’una con l’altra. I carabinieri, coordinati dalla Procura, hanno effettuato una serie di perquisizioni e sequestri nelle sedi delle ditte e nell’ufficio del funzionario del Comune che, al momento dell’intervento degli investigatori, aveva ancora in mano il denaro incassato. Lalli ha tentato inutilmente di disfarsi della busta contenente 10 banconote da 100 euro e 20 da 50 euro.

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