Tratto da IL TIRRENO
Luglio 2015
Il Pd di Massa Marittima è alle prese con se stesso. Per motivi più o meno simili (ma non del tutto), hanno lasciato il proprio incarico i due vertici locali: prima il segretario del circolo cittadino, Giusi Biolatto, poi il segretario dell’Unione Comunale, Piero Boccuni. La prima per un chiaro e manifesto dissenso con il segretario nazionale del partito nonché premier Matteo Renzi, mentre il secondo ha dovuto fare i conti anche con i propri impegni lavorativi. «Lascio a chi in questa fase ha più entusiasmo» ha scritto nella sua lunga lettera di congedo. Già, ma chi? Difficile dirlo. Occorrerà attendere il prossimo direttivo Pd, in agenda per questa settimana, per avere un quadro più definito sui nuovi assetti democratici massetani.
Possibile che in questo spazio lasciato libero da esponenti non proprio in linea con il premier possano provare a inserirsi i renziani della zona, così come è possibile che si rinforzino le correnti minoritarie, come vengono chiamate a livello nazionale. Il capogruppo in consiglio comunale, Flavio Zazzeri, ha parlato di «una figura di segretario rappresentativo, competente e in grado, con l’apporto dei membri del circolo, di controbattere politicamente alle iniziative». Insomma, di «una sintesi interna la partito per trovare la quadra». Vedremo se sarà trovata nel prossimo direttivo.
Intanto però il traballare del Pd chiama in causa l’opposizione Massa Comune, che non si lascia certo sfuggire l’occasione per un affondo. «Il Pd massetano si sta disintegrando e non poteva che essere così» dice Gabriele Galeotti, consigliere comunale, attraverso il sito ufficiale del movimento civico.
«È finito il tempo della vacche grasse, quello in cui ce n’era per tutti e il Pd poteva dispensare privilegi a destra e a manca (soprattutto a manca, direi) – dice – Una volta bastava andare a servire la trippa alla Festa dell’Unità per avere un lavoro da impiegato, anche se pressoché analfabeta. Il Pd ha preso tutto quello che poteva prendere».