3 Commenti a “Un bagno di sangue ?”

  • Roberto Ovi says:

    Su scala più piccola, mi sembra di rivedere la telenovela del buon Tsipras.
    I problemi che ci si trova a dover affrontare sono sempre di natura esterna, e non dalla mancanza di coraggio nell’affrontare decisioni non più rinviabili in materia di controllo e riqualificazione della spesa, oltre ad una nuova e più sostenibile organizzazione di ciò che si amministra.
    Cito solo due esempi, in grado di determinare importanti economie:
    – in un Comune di 8500 abitanti, è proprio necessario avere 5 settori amministrativi, con tutte le spese che ne conseguono in tema di stipendio del funzionario – dirigente, del suo salario accessorio, del conferimento di incarichi e consulenze?
    – si è soddisfatti delle attività e delle spese sostenute per la gestione del servizio idrico integrato, dei trasporti pubblici e del ciclo dei rifiuti, nei quali il Comune svolge l’indesiderata e contemporanea veste di utente e socio, o si può pensare di fare altre scelte, verosimilmente molto più economiche?
    E poi mi chiedo:
    – il risarcimento di un milione e duecento mila Euro, oltre spese legali e varie ed eventuali (altri 400 mila Euro circa), corrisposto alla Pizzarotti per la costruzione del Carcere, deve per forza ricadere sui cittadini – contribuenti, come già successo, o si intende ricercare e perseguire responsabilità tra i vari soggetti che hanno gestito in modo assai discutibile questa vicenda?
    – sull’ormai certo risarcimento milionario da corrispondere alla società Immobiliare Porta al Salnitro per la cosiddetta vicenda della riqualificazione dell’area monumentale di San Cerbone, si intende comportarsi come il caso di cui sopra?
    Se il Governo ed il parlamento hanno varato norme e linee guida che hanno comportato a livello locale un taglio di 200 mila Euro, sono stati fin troppo generosi. Avrebbero dovuto censire gli enti locali che gestiscono al peggio le loro risorse ed imporgli un ferreo piano di riorganizzazione, pena la chiusura per manifesta incapacità. Proprio come fatto dall’Unione Europea con Tsipras

  • antoniosartori says:

    Prima del commento sono entrato nel sito del comune per consultare la voce BILANCI ed alla voce BILANCIO CONSUNTIVO 2013 (quello del 2014 non c’è) nel “Quadro Generale Riassuntivo” il “Totale Generale delle Entrate e delle Uscite” è di 25.085.796 euro…………Una cifra (meno dell’uno per cento) molto lontana dai 200.000 euro di cui si lamenta il nostro sindaco………..Nel suo articolo si rimane sempre sulle dichiarazioni spannometriche degli articoli di giornale usati come unico mezzo di comunicazione, solo per piangere sulle sue difficoltà del fare il sindaco ed ai cittadini massetani mai viene fornita una preanalisi di dettaglio che permetta si sapere come funziona il comune e come gestisce le sue attività…………….Se come sempre e da sempre tutto rimane chiuso nel palazzo ed in poche altre stanze riservate a nulla serve  partecipare alle riunioni del Consiglio comunale in cui tutto è trattato al solo livello orale e con sole informazioni di sintesi…………….Diviene soprattutto (e questo mi fa molto incazzare) pressochè impossibile valutare come cittadino come viene governato ed amministrato il comune di cui sono cittadino salvo non acettare di dover essere obbligatoriamente di parte e valutare senza il minimo indispensabile ed obbligatorio riferimento oggettivo.

  • Roberto Ovi says:

    Trovo assai condivisibili le osservazioni di Sartori.
    In altre parti di Italia, soprattutto al nord, dove amministrano coalizioni dello stesso colore locale, le cose non solo si fanno, ma si fanno anche bene, e quelle stesse amministrazioni si fanno carico di una importante funzione di comunicazione della propria attività, raccogliendo consigli e suggerimenti dei cittadini, che vengono appositamente convocati e poi informati sulla reale fattibilità ed economicità delle loro proposte.
    Questo vuol dire che il buon governo dipende solo dalla qualità e dal temperamento degli amministratori e non dal colore delle coalizioni politiche che li esprimono.
    Arriveremo mai a condividere questo livello di civiltà?

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