Lo avete riconosciuto? È proprio lui, Mario Monti, il professorone bocconiano che tutto doveva risolvere nel Bel Paese. L’uomo che ha inaugurato la figura salvifica e quasi mistica del tecnico, il santone che di economia capiva tutto. Il suo governo è stato uno dei più terribili e a tratti imbarazzante degli ultimi 30 anni (inutile citare, tra gli altri, il caso degli esodati e la rivalutazione delle pensioni): lo ha salvato solo il fatto di rappresentare il post Silvio Berlusconi.

 

Nel corso della commissione parlamentare TAXE è stato ascoltato in qualità di ex commissario europeo. Hanno impressionato alcune sue affermazioni. Ve le vogliamo riportare integralmente.

 

Come abbiamo operato per realizzare questo? Naturalmente – ha affermato Mario Monti – c’era una parte, una componente di consolidamento che consisteva nel non dire loro: ecco ci sbarazzeremo della vostra sovranità fiscale. No, effettivamente abbiamo esaminato la cosa e abbiamo creato praticamente quello che avevamo creato con la sovranità monetaria, facendo loro credere di mantenere una certa sovranità. Nessuno poteva però esercitarla questa sovranità in isolamento. Sovranità fiscale che veniva persa nei mercati, per la loro integrazione sempre crescente e la loro diffusione. Sarebbe utile per la coerenza del mercato interno, ma anche utile per le loro tesorerie, avere un maggior coordinamento. Questa era l’ipotesi di lavoro, abbiamo dimenticato le armonizzazioni, issando la bandiera più modesta del coordinamento. Forse era una nuance semantica, ma sicuramente meno minacciosa e molto più rassicurante“.

 

Mario Monti, forse ingenuamente o perché credeva di non essere ascoltato in quella casa che ha contribuito a costruire, ha candidamente ammesso che c’è stato un piano per privare gli Stati della loro sovranità sia monetaria, sia fiscale. A spaventare, più che l’ammissione, è il racconto dettagliato della strategia per non fare capire ai Governi e ai cittadini cosa stesse realmente accadendo.

 

Oggi, il professore può guardare le macerie di ciò che ha insistito a creare. Non esiste alcuna armonia fiscale tra gli Stati membri dell’Unione Europea. Né esiste alcun tipo di solidarietà tra i Paesi dell’eurozona. Un fallimento su tutta la linea, se non per le cessioni di sovranità.

 

Un Commento a “L’inquietante ammissione di Mario Monti”

  • Roberto Ovi says:

    Monti è stato un Presidente del Consiglio davvero discutibile.
    Mentre la Spagna, con un premier politico, ha chiesto un prestito di 41 miliardi all’Unione Europea, che ha iniziato a rimborsare in anticipo rispetto alla prima scadenza del 2022, avviando una profonda ristrutturazione del proprio sistema bancario, premessa per una prevista crescita impetuosa del PIL, Monti non ha fatto nulla di tutto ciò.
    Adesso, con le nuove regole dell’unione bancaria, realizzare le stesse riforme fatte dalla Spagna ci costerebbe un occhio della testa.

    http://www.lastampa.it/2015/04/28/economia/questanno-crescita-al-la-spagna-rialza-le-stime-CIYixwtnZYMj0qq7PbaZ0N/pagina.html

    Eppure sembra che qualcuno Monti ce l’abbia proprio voluto in quel posto.
    Penso ad esempio all’ex Presidente del Consiglio Massimo D’Alema che, intervenendo in data 7 Settembre 2012 alla festa del PD di Terni, si intestò il merito del nuovo Governo Monti. “Due anni e mezzo fa sono andato io a chiedergli di rendersi disponibile per la guida del paese. Monti non è stato una sorpresa. Abbiamo lavorato per questo

    https://www.massacomune.it/2013/09/28/rien-ne-va-plus/#comment-1830

    con conseguenze niente affatto neutre per il nostro Stato

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