IL TIRRENO
La sentenza del Consiglio di Stato impone al Comune di pagare il risarcimento per la gara d’appalto: vince la ditta Solti
MASSA MARITTIMA Cala il sipario sulla diatriba Lirica in Piazza. Nell’ultimo atto, il Consiglio di Stato ha ribadito la validità delle ragioni dell’impresa teatrale Solti snc a scapito di quelle del Comune, che comunque può consolarsi con un risarcimento danni ben inferiore rispetto a quello preteso dal privato: l’Ente infatti dovrà pagare una cifra tra gli otto e diecimila euro, a fronte dei quattrocentomila richiesti. E come accade in ogni dramma che si rispetti, anche questo si chiude con l’addio di uno dei protagonisti. «Non intendiamo concorrere per la nuova gara» scrive Ermanno Fasano, titolare della Solti, in una lettera aperta indirizzata a Massa Marittima in cui vuol ricordare anche «l’unico vero direttore artistico vissuto a Massa Marittima», ossia Ugo Bianchi. «A lui e a tutti i massetani va un grandissimo ringraziamento e l’augurio che il futuro di Lirica in Piazza torni roseo e ricco di successi». Nella chiusura della lettera c’è tutto l’epilogo di questa vicenda. C’è la nuova gara per l’assegnazione dell’edizione 2015, pubblicata il giorno dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha messo fine alla direzione dell’Europa Musica, l’impresa che l’anno scorso si è aggiudicata (a questo punto irregolarmente) il bando a scapito della Solti. C’è l’annuncio di Fasano a non voler più partecipare. C’è l’augurio per un «futuro roseo», dato che da quest’anno Lirica in Piazza non avrà più contributi statali, come spiega l’impresario nella sua lettera. «Dalla lettura del capitolato del bando si evince che l’amministrazione non dispone per il 2015 della sovvenzione statale – si legge – Chi organizzerà la stagione del trentennale si ritroverà ad operare con un budget dimezzato, con una carenza di mezzi economici tale da poter prevedere le sole prove generali». Che in queste parole ci sia una punta di livore non c’è dubbio. La Solti, del resto, ha organizzato ben ventidue edizioni di Lirica in Piazza, dal 1992 al 2013. L’anno scorso poi accade qualcosa: a febbraio, negli ultimi atti dell’amministrazione guidata da Lidia Bai, viene nominato direttore artistico Maurizio Morgantini, che siederà anche nella commissione giudicatrice del bando che sceglierà l’Europa Musica a scapito della Solti. Ma Morgantini è anche il direttore d’orchestra dell’impresa vincitrice, in chiaro conflitto d’interessi per Fasano e pure secondo il Tar, che gli darà ragione. L’edizione 2015 va in scena, ma il contratto tra Europa Musica e Comune decade. La Solti però vuole anche un risarcimento danni a sei zeri e ricorre in secondo grado, ma non riesce ad ottenere più di ottomila euro, così come si legge nella sentenza emessa dal Consiglio di Stato a fine aprile. La causa legale finisce qui. La diatriba tra impresa ed ente invece va avanti. «All’indomani della sentenza, il Comune emette un nuovo bando per la stagione lirica 2015, invitando solo cinque delle sette imprese iscritte al bando. Tra queste, la Solti» scrive Fasano nella sua lettera, spiegando che a quel punto, l’8 maggio, la sua impresa ha scritto direttamente in municipio per avere l’invito a partecipare. La risposta è stata che il bando era pubblicato sul sito del Comune ed «effettivamente c’era – continua Fasano – ma pubblicato proprio l’8 maggio» e all’improvviso «aperta a tutte le imprese teatrali». Per la Solti, questa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso, arrivando alla decisione di non correre per l’edizione 2015.
Altra sconfitta legale ed altri soldi da pagare. E non ci vengano a dire che l’importo del risarcimento è limitato.
Con quella cifra il Comune potrebbe pagare per quasi un anno, a norma di legge, la quota sociale della retta del Falusi ad un degente indigente ricoverato. E dobbiamo ancora sapere qual’è la notula che l’avvocato corrisponderà al Comune per i ricorsi a TAR e Consiglio di Stato !!
Posso immaginare il rincrescimento del Sindaco Giuntini, che ha mantenuto la delega sulla sanità, e dell’assessore Carli, assessore ai servizi sociali
Un’altra triste storia di raccomandazioni e sfacciati favori per chi si “converte” al partito, nata male e finita peggio… c’è veramente poco da commentare… mi chiedo soltanto come si faccia a non indignarsi…