tratto da www.huffingtonpost.it
Roberto Saviano al Salone del Libro: “Avevo fiducia, non è cambiato nulla”. E ammette amaro: “Tante volte tornerei indietro”
“La verità è che tante volte hai voglia di tornare indietro, cambiare, essere anche altro, perché la dimensione pubblica ti costringe a essere a una dimensione, sei ‘quello di…’ e sembra che tu abbia un solo senso e direzione”. A dirlo è Roberto Saviano, nel suo intervento al Salone del libro di Torino. Lo scrittore vive da anni sotto protezione e spesso all’estero. “Vivo da parecchio tempo negli Stati Uniti – ha raccontato – sono stato riconosciuto da un ragazzo che mi ha chiesto ‘Sei tu?’ E io ho risposto ‘No, non sono io”, invece di dire, ‘Io chi?'”.
“Spesso mi sono pentito, non consiglierei mai a un ragazzo di giocarsi tutto per il suo ideale, gli direi di essere prudente, cerca di conoscere la paura ma quando c’è necessità del coraggio prendilo, e tanto più avrai coraggio tanto più conosci quello che vai a rischiare”.
È un Saviano amaro anche quello che parla dei progressi dell’Italia e dell’Europa. “È dura perché credevo di più in un percorso di riforme in Italia, nel sud che mi sta più a cuore. Avete visto qualche cambiamento? Niente e niente sarà” ha detto al Salone del Libro di Torino, accolto come una star a un incontro con il giornalista tedesco Gunter Wallrass, famoso per i suoi travestimenti. “Quando c’era Berlusconi al governo l’argomento antimafia era abbastanza principe per dimostrare che il Governo non andava bene. Quando ci sono – ha continuato Saviano – al governo i ‘buoni’ l’aspetto antimafia sparisce”. L’autore di Gomorra ha parlato poi del semestre italiano Ue dicendo: “Pensavo fosse una grande occasione. Questo paese ha una grande tradizione antimafia e pensavo si sarebbero chieste all’Europa leggi antiriciclaggio. Sapete quale è la città – ha sottolineato Saviano – in cui si ricicla di più al mondo? Londra. E poi c’è l’Austria. E chi è contro le leggi antiriciclaggio? La Gran Bretagna e l’Austria”. “Pensavo che noi avremmo detto – ha continuato lo scrittore -: queste sono le regole che vogliamo portare avanti e invece non è mai stata detta la parola antiriciclaggio e mafia, anzi, sembrava quasi ci fosse una vergogna nel citare questi temi come se si volesse associare l’immagine dell’Italia all’immagine mafiosa”.
Secondo Saviano “non è possibile che la critica venga associata al disfattismo”, nel senso che “non è nascondendo la ferita né dichiarando gufi o disfattisti quelli che criticano che si insegue la bellezza. Questo si fa seguendo un percorso diverso”, ha sottolineato Saviano soffermandosi anche sulla questione dei migranti: “Risolvere il problema è difficile è complicato ma nel mare si rispetta la legge del mare. Non si lascia nessuno annegare”, ha concluso prima di lasciare il Lingotto accompagnato dalla scorta.