CORRIERE DI MAREMMA

28 aprile 2015

Economia

 


 

A Grosseto 9.500 le famiglie in forte precarietà economica

 


 

GROSSETO – In città il 20% delle famiglie si trova nella condizione di povertà relativa, ossia con un reddito per due componenti di 1.011,03 curo, contro 1’11% del dato nazionale. Tradotto vuol dire che nel capoluogo maremmano sono 9.500 le famiglie che si trovano in forte precarietà economica. Un dato che, se visto in ambito toscano, ci mette al primo posto, insieme a Livorno e Massa, per povertà diffusa, intensa e grave. Questo stato di cose fa sì che sempre più persone si rivolgano ai servizi sociali, ai centri di accoglienza e ascolto della Caritas. “L’idea di creare un Emporio della Solidarietà in Grosseto – ha spiegato il presidente della Caritas Diocesana, don Enzo Capitani – nasce dalla volontà di andare incontro alle esigenze dei meno fortunati e cercare, insieme, di sviluppare un vero e proprio sistema di supporto o integrazione alla spesa alimentare”. In sostanza si tratta di un luogo di distribuzione gratuita di generi alimentari di prima necessità aperto tre volte alla settimana e si rivolge alle famiglie italiane e straniere residenti nel comune di Grosseto e zone limitrofe in difficoltà economica, cercando di dare loro una possibilità concreta per superare la crisi, cercando di attivare le loro risorse e potenzialità, consentendo loro di raggiungere una maggiore autonomia socio economica. “Alle famiglie selezionate, circa 93 – ha proseguito don Enzo – viene assegnata una tessera con la quale possono `acquistare’ i prodotti di prima necessità secondo le loro esigenze. Le tessere sono dotate di un certo numero di punti mensili che sostituiscono il denaro, sensibilizzando alla scelta dei prodotti e al diritto alla spesa. Il progetto vuole scardinare la logica dell’aiuto con il `pacco viveri’ per entrare dentro il concetto di fare la spesa scegliendo in maniera consapevole e responsabile”. Parallelamente le famiglie vengono sostenute anche attraverso un percorso educativo che ha come obiettivo quello di accompagnarle in un processo di acquisizione di corretti stili di vita. Il percorso si articola un una serie di incontri e moduli incentrati su diverse tematiche. L’educazione al consumo è un elemento importante nel percorso verso l’Emporio e quindi verso la responsabilizzazione delle famiglie che si rivolgono al servizio. “Spesso – aggiunge don Enzo Capitani – le persone che chiedono aiuto non hanno la capacità di sfruttare al meglio le proprie potenzialità e ri sorse oltre a non saper utilizzare nel miglior modo possibile, in termini economiei, ciò che gli viene donato. Per questo gli incontri educativi e formativi, sono parte integrante del progetto”. Sono 12 le famiglie che usufruiscono della tessera e sono prese in carico attraverso le varie attività didattiche tra cui il consumo consapevole e attento, il bilancio familiare, le tecniche di risparmio domestiche, la cucina con gli avanzi e l’uso di ricette povere ma anche le dinamiche familiari in relazione all’acquisto in periodi di crisi encomia. Nell’incontro di martedì prossimo in sala Pegaso, organizzato da Federconsumatori, insieme al vescovo Rodolfo Cetoloni e a don Enzo, saranno presenti alcune delle famiglie che aderiscono al progetto.

 

Lascia un Commento

Devi aver fatto il login per inviare un commento


Entra
IL NOSTRO SPOT
Categorie
GRAZIE PER LA VISITA