“Il punto nascita chiuderà, i piombinesi nasceranno a Cecina”
Le informazioni raccolte dal Fials dicono che nello scambio Villamarina accentrerà l’ortopedia anche per l’Elba
tratto da www.iltirreno.it
“Il punto nascita chiuderà, i piombinesi nasceranno a Cecina”
Le informazioni raccolte dal Fials dicono che nello scambio Villamarina accentrerà l’ortopedia anche per l’Elba
PIOMBINO. Torna l’allarme per la soppressione del punto nascita. «Non sarà domani ma la strada è segnata». Ad affermarlo è il segretario provinciale Fials, Massimo Ferrucci che ricava l’elemento da alcune indiscrezioni raccolte in ambienti attendibili. L’introduzione del parto indolore, insomma, non garantirebbe il mantenimento del reparto. Almeno sulla media distanza.
La chiusura di maternità sarebbe funzionale alla riorganizzazione della rete ospedaliera collegata alla riforma sanitaria adottata dalla giunta regionale toscana.
Candidato ad ospitare le cicogne piombinesi sarebbe l’ospedale di Cecina. Il quale, nell’operazione, perderebbe ortopedia. Gli interventi ortopedici si farebbero a Villamarina dove finirebbero anche i pazienti elbani. «Parliamo di un quadro verosimile, proprio in funzione dei contenuti della riforma», afferma Ferrucci, ricordando il perchè della sua opposizione. Che boccia in pieno la mappa che ne nascerà con tre sole Asl e altrettante aziende ospedaliere.
«Non ci saranno risparmi concreti, molti superdirigenti rimarranno al loro posto mentre i servizi saranno tagliati», afferma Ferrucci. Per il quale sono soprattutto da contestare le dichiarazioni Uilfp, che punta alla nascita di un ambito territoriale unico tra gli ospedali di Piombino, Portoferraio e Cecina come possibile strada da percorrere. E che porterebbe proprio ad interscambi come quello ipotizzato tra maternità e ortopedia.
La via d’uscita rappresentata da Fials, semmai, è quella di realizzare un sistema compatto, che includa Livorno, in relazione organica con il resto della rete ospedaliera provinciale. «Al contrario – aggiunge Ferrucci – ognuno sta correndo per conto proprio. Per anni ci siamo battuti contro il disegno cinico della Regione orientato a ridurre ai minimi termini la sanità della provincia di Livorno. Intanto Cgil, Cisl e Uil sottoscrivevano accordi per una riorganizzazione che ha appaltato servizi, sottratto risorse e personale. E infatti, abbiamo il numero più basso di posti letto di tutta l’area vasta. Occorre varare il piano attuativo locale assente da ben 12 anni per produrre una programmazione sull’intera azienda».
Per il segretario Fials devono essere valorizzate le potenzialità dei presidi ospedalieri di Piombino e Cecina, «dove si registrano difficoltà per la carenza di personale, e presa in considerazione la specificità elbana. Per fare tutto questo – chiude – è indispensabile abbandonare il modello per intensità di cura».