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Casone – PRC: «Togliere tutta la pirite o la bonifica sarà inutile»

SCARLINO – Se non vengono eliminate i residui di cenere di pirite dal sottosuolo tutto il progetto è inutile. Il circolo di Rifondazione comunista di Follonica entra a gamba tesa sulla bonifica della falda sotto la zona industriale del Casone, convinti che lo sforzo e l’investimento da un milione di euro saranno inefficaci se prima non verranno eliminate le cause primarie di contaminazione. Appunto, le ceneri di pirite. Un concetto espresso anche lunedì pomeriggio durante l’ultima conferenza dei servizi, quella che ha dato l’ok definitivo al progetto presentato dalla società Ambiente in attesa degli ultimi aggiustamenti. «In attesa della approvazione definitiva chiediamo con forza che la massima priorità venga data alla eliminazione totale delle ceneri di pirite che sono la causa prima dell’inquinamento delle falde» dicono dal circolo Prc di Follonica. «La contaminazione per arsenico (e non solo) esistente nelle falde idriche della piana di Scarlino è conseguenza della presenza sul terreno di ceneri e fini di pirite» spiegano i periti di Prc. Ergo: le ceneri sono la causa dell’inquinamento. Eppure, «il progetto di bonifica presentato di Ambiente, da realizzarsi in 15 anni minimo, prevede solamente una decontaminazione delle falde, che potrebbe giungere a compimento dopo oltre 60 anni, e non prevede attualmente interventi sulle cause primarie di contaminazione ancora esistenti». Non solo: «non si è nemmeno provveduto a individuare sul terreno tutte le posizioni degli stock di ceneri depositate nei vari anni di attività: intervento di semplice attuazione e modica spesa». Da qui la richiesta di rivedere il progetto.