tratto da www.tiscali.it
Tangenti a Firenze per le Grandi Opere
4 arresti e 50 indagati. In manette Ercole Incalza
Quattro arresti e oltre 50 indagati in una maxi operazione dei carabinieri del Ros, coordinata dalla procura di Firenze. Nel mirino la gestione illecita degli appalti delle cosiddette Grandi opere. Agli indagati vengono contestati i reati di corruzione induzione indebita, turbata libertà degli incanti ed altri delitti contro la Pubblica amministrazione. Le ordinanze di custodia cautelare sono in corso di esecuzione dalle prime ore di questa mattina a Roma e a Milano da parte del Ros, che contestualmente sta effettuando in diverse regioni perquisizioni di uffici pubblici e sedi societarie riconducibili agli indagati. Secondo l’inchiesta le indagini hanno fatto luce su un “articolato sistema corruttivo che coinvolgeva dirigenti pubblici, società aggiudicatarie degli appalti ed imprese esecutrici dei lavori”.
Arrestato Ercole Incalza – Tra gli arrestati il super-dirigente del Ministero dei Lavori Pubblici (ora consulente esterno) Ercole Incalza, gli imprenditori Stefano Perotti, Francesco Cavallo e Sandro Pacella, collaboratore di Incalza. Spunta poi il nome di Antonio Acerbo, l’ex manager di Expo già arrestato lo scorso ottobre nel filone d’inchiesta milanese sulla “cupola degli appalti”. Acerbo non è stato arrestato ma è accusato di turbativa d’asta per aver pilotato la gara per il “Palazzo Italia”.
Incalza “artefice del sistema corruttivo” – Secondo l’accusa sarebbe stato proprio Incalza – definito “potentissimo dirigente” del ministero dei Lavori Pubblici, dove è rimasto per 14 anni, attraversando sette governi, fino all’attuale – il principale artefice del “sistema corruttivo” scoperto dalla procura di Firenze. Sarebbe stato lui, in particolare, in qualità di ‘dominus’ della Struttura tecnica di missione del ministero dei Lavori pubblici, ad organizzare l’illecita gestione degli appalti delle Grandi opere, con il diretto contributo di Perotti, cui veniva spesso affidata la direzione dei lavori degli appalti incriminati. Riguardo agli altri due arrestati, Pacella è un funzionario del ministero, stretto collaboratore di Incalza, così come gravitava nell’ambito del dicastero anche Cavallo, presidente del Cda di Centostazioni Spa, società del gruppo Ferrovie dello Stato.
Politici di primissimo piano indagati – Anche dei politici figurano tra gli oltre 50 indagatinell’ambito dell’inchiesta della procura di Firenze sulle tangenti per gli appalti delle Grandi opere. E’ quanto apprende l’Ansa da fonti vicine alle indagini, secondo le quali non si tratterebbe tuttavia di politici “di primissimo piano”.
Inchiesta su tutte le Grandi opere – Tutte le principali Grandi opere – in particolare gli appalti relativi alla Tav ed anche alcuni riguardanti l’Expo, ma non solo – sarebbero state oggetto dell’ “articolato sistema corruttivo” messo in piedi dalle persone arrestate ed indagate dalla procura di Firenze e dai carabinieri del Ros. Le indagini sono coordinate dalla procura di Firenze, perché – sempre secondo quanto è stato possibile apprendere – tutto è partito dagli appalti per l’Alta velocità nel nodo fiorentino e per il sotto-attraversamento della città. Da lì l’inchiesta si è allargata a tutte le più importanti tratte dell’Alta velocità del centro-nord Italia ed a una lunga serie di appalti relativi ad altri Grandi Opere, compresi alcuni relativi all’Expo.