Nell’articolo sull’incarico da 3.000 euro al padre del capogruppo del PD comparso oggi su “La Nazione”, il Sindaco Giuntini:
ritiene che abbia messo in dubbio la sua onestà personale accusandolo di pagare debiti di natura politica riferiti a favori che avrebbe ottenuto in campagna elettorale.
minaccia di querelarmi se Massa Comune non gli chiederà scusa;
precisa che l’incarico di cui trattasi è stato affidato dal dirigente del Settore e non da lui;
afferma che tale incarico riguarda la VERIFICA DELLA STABILITA’ delle opere minerarie presenti all’interno del Museo della Miniera.
PUNTO PRIMO
chi ha mai parlato di debiti di natura politica, di favori o di campagna elettorale?
PUNTO SECONDO
è lui che deve chiedere scusa (alla Cittadinanza) e non io o MC a lui;
PUNTO TERZO
cerca di togliersi la responsabilità specificando che, materialmente, l’incarico non è stato lui ad affidarlo;
PUNTO QUARTO
se l’incarico affidato al padre del capogruppo del PD riguarda la verifica di stabilità delle opere minerarie, anche in ragione della vigente normativa per la riduzione del rischio sismico, poteva essere affidato ad un perito minerario?
A quest’ultimo riguardo, giova riflettere sul commento del Geom. Massimo Grisanti.
Con la sentenza n. 3947/2015, la Suprema Corte di Cassazione, sez. III penale, ha stabilito che in zona sismica anche la realizzazione di un cancello deve rispettare le norme tecniche antisismiche, non potendosi escludere a priori la pericolosità dell’opera anche in relazione allo stato dei luoghi. Finanche i cartelloni pubblicitari sono soggetti alla normativa antisismica (Cassazione penale, n. 446/2009; n. 24086/2012). Orbene, Giuntini afferma che l’incarico riguarda “la verifica di stabilità delle opere minerarie presenti all’interno del Museo della Miniera”. Ma il Comune di Massa Marittima è zona sismica e il Museo è un luogo aperto al pubblico ove è oltremodo rilevante tutelare la pubblica incolumità. Il padre del Capogruppo di “Massa Guarda Avanti” è ingegnere libero professionista?
Senza entrare sul merito della questione, sul quale mi ero già pronunciato
https://www.massacomune.it/2015/03/11/tutto-in-famiglia/#comment-3767
mi preoccupa l’apparente ignoranza di diritto che dimostra il Sindaco Giuntini, come già dimostrato da un recente post di Massimo Grisanti
https://www.massacomune.it/2015/01/21/anche-il-virus-della-disinformazione-e-contagioso-chiedere-al-sindaco-giuntini-per-credere/
Egli affermerebbe, come qui sopra riferisce Gabriele, che l’incarico in questione non era stato da lui affidato.
Egli tuttavia dimentica che in base all’articolo 50 comma 2 del TUEL, come confermato da autorevole giurisprudenza amministrativa e contabile, “Il Sindaco … sovrintende al funzionamento dei servizi e degli uffici e all’esecuzione degli atti” e quindi assume la responsabilità politica ed amministrativa di ogni atto che viene emanato dall’amministrazione che egli presiede.
Se reputava sbagliato l’atto in questione aveva il diritto – dovere di revocarlo. Se invece lo reputa giusto, ha il diritto – dovere di difenderne l’opportunità e la legittimità e non di dire, quasi prendendone le distanze, che non lo aveva affidato lui.
In relazione al quarto quesito posto da Gabriele e da Massimo, mi piacerebbe conoscere, da profano in materia, cosa ne pensa il Sindaco, magari supportato dalla prevista assistenza giuridica del Segretario Generale del Comune