LA NAZIONE

28 marzo 2014

Panorama politico

 

  

CONSIGLIO COMUNALE: MONTOMOLI RICHIAMATO ALL’ORDINE, LA BAI GLI TOGLIE LA PAROLA

 

L’accordo c’è, ma poi scoppia la lite.

Il Magrone causa discussioni dopo le approvazioni all’unanimità

 

 

 
Consiglio comunale improntato su approvazioni assunte all’unanimità quello di Massa Marittima, quasi a sancire un patto di alleanza fra maggioranza e minoranze, diventato poi improvvisamente incandescente solo nella parte finale con un vivace scambio di giudizi fra il capogruppo della lista civica Massa Comune Federico Montomoli e il sindaco Lidia Bai sulla discussione di una interpellanza riguardante il piano per gli insediamenti produttivi nella nuova area industriale del Magrone. Diverse e elaborate le obiezioni a suo tempo elevate dai consiglieri della stessa lista civica, Federico Montomoli, Francesco Mazzei e Gennaro Orizzonte, con le repliche dell’assessore all’urbanistica Daniele Morandi e della responsabile dell’ufficio medesimo Assuntina Messina, cui ha fatto seguito una nuova replica di Montomoli che, nel dichiararsi insoddisfatto delle risposte tutte di natura essenzialmente tecnica, ha toccato alcuni tasti che hanno suscitato una reazione immediata del sindaco Bai. Montomoli, oltrepassando forse il confine della discussione in atto riguardante il problema Magrone, «un problema essenzialmente di natura politica» è stato detto e ripetuto a più riprese negli interventi, ha parlato di «diversi errori fatti e mal gestiti dalle amministrazioni di sinistra che adesso si stanno pagando a caro prezzo, quali le vicende Pizzarotti, l’Area Molendi, la Polyteckne, il Telecentro, la Porta del Parco degli Etruschi». Questo ha sollevato la brusca reazione del sindaco Bai che ha richiamato Montomoli ad attenersi all’ordine del giorno fino a togliergli la parola. La campagna elettorale, anche se non completamente avviata, si è già comunque manifestata. Una campagna elettorale che si prospetta aspra con la lista civica a proseguire nella sua battaglia nei confronti «dello sperpero di denaro pubblico» e che invita l’elettorato «a dissociarsi una buona volta per tutte dall’operato della sinistra». Da segnalare infine la posizione del Partito Repubblicano ribadita nuovamente dal suo capogruppo Luca Santini, che indica la scelta di un’area più a valle, in località La Cura, piuttosto che quella ipotizzata al Magrone, e invita perciò la maggioranza a desistere alla realizzazione di un progetto «vecchio e non più attuabile». Chiaro il dissenso della Bai che annuncia l’incontro con una azienda «fermamente intenzionata — dice — ad avviare là una propria attività lavorativa».

  

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