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Tratto dal Blog di Francesco Piccinelli Casagrande Stringaccia

“Il Diserbante 2.0”

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marzo 9, 2014

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A urne chiuse, il primo a fare polemica sono io. Sono io per un motivo molto semplice: o il Pd di Massa Marittima si porrà una volta per tutte il problema di come si dialoga con le comunità straniere in città e, di conseguenza, su come si organizzano le primarie, o io riconsegnerò la tessera del partito. Punto e chiuso. Perché è giusto accogliere tutti, ma assistere a grappoli di stranieri che vengono a votare senza neanche sapere come si fa sapendo benissimo che queste persone sono state mai coinvolte dal partito in via ufficiale riflettere e fa sospettare che ci sia qualcosa sotto, che qualche candidato non abbia giocato pulito che quegli stranieri siano truppe cammellate mandate da qualcuno che vuole vincere ad ogni costo, a prescindere dalle conseguenze politiche.  Se fosse così avremmo un problema da risolvere.

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Gli immigrati hanno diritto di voto, lo dice lo statuto

Sì, però, c’è qualcosa che non torna. L’ho scritto in introduzione, lo scrivo adesso: le comunità straniere e il Pd di Massa non hanno mai dialogato. Ho seguito piuttosto bene la campagna delle primarie e non ho mai neanche sentito nominare la questione “integrazione”. Se qualcuno l’ha nominata, lo ha fatto in grandissimo segreto. Soprattutto, non ho nozione di associazioni di stranieri che abbiano dato il loro sostegno ad uno o a un altro candidato. Per cui, il problema si pone: che diavolo ci facevano quelle persone al seggio?


Perché vale la pena sbattere la porta e uscire dal partito

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Vale la pena perché se un partito diventa una barzelletta, se permette queste cose trincerandosi dietro al regolamento, allora c’è qualcosa che non funziona. Se si vogliono inserire gli immigrati in un percorso di integrazione anche politica, non si può limitarsi alle primarie. Non lo si può fare perché è troppo facile il sospetto che i gruppi (probabilmente organizzati) siano inquadrati in schemi che noi che viviamo nelle zone rosse conosciamo fin troppo bene. Candidati e partito tengano a mente questa massima: in politica, il sospetto è legittimo e va incoraggiato. E’ la finta ingenuità che è un insulto all’intelligenza e alla buona fede di militanti ed elettori.

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In chiusura, un paio di precisazioni

Non ho fatto campagna elettorale per nessuno dei candidati di Massa Marittima, prova ne è il silenzio rispettato da questo blog durante l’ultimo mese o giù di lì. Ho sicuramente votato alle primarie, ma mi riservo il segreto sulla mia preferenza. Spero che chiunque vinca abbia il coraggio di instaurare un dialogo vero con le comunità straniere insediate nel nostro territorio e mi auguro che il partito voglia prendere l’iniziativa per cercare di evitare che scene come quelle che si sono viste qualche ora fa non si vedano in futuro. Certo, la mia tessera non vale granché, ma, spero, questo mio ultimatum porterà candidati e partito ad una seria riflessione.

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9 Commenti a “Quel pasticciaccio brutto brutto delle primarie a Massa Marittima”

  • Francesco Mazzei says:

    Era fin troppo chiaro il tuo sostegno a Giuntini. E ora che fai con la tessera? Ora che ha vinto Giuntini hai cambiato idea? Fai ridere…

  • antoniosartori says:

    al di là delle battute a Massa M. sarebbe ora di occuparsi seriamente della dimensione della residenza della popolazione straniera registrata che al 31 dicembre 2013 ammonta a 1046 unita su un totale di 8672 abitanti……Il 31 gennaio del 2002 erano 308 su un totale di 8813 abitanti….Quindi un notevole incremento che non ha comunque compensato la decrescita del numero degli italiani….Altro dato da notare è che la stragrande maggioranza di loro risiede nei centri abitati….Infatti sempre dall’analisi dei dati demografici emerge che oltre mille persone vivono sparse nel territorio massetano ma pochi tra loro sono i residenti stranieri…Un ulteriore elemento importante è che la presenza degli stranieri è soprattutto nelle fasce di età cosidette produttive che va dai 20 ai 45 anni……….Tutti segnali che già da tempo si potevano intuire per iniziare le necessarie attenzioni ed attivazione di un rapporto con loro magari con l’istituzione della consulta dei cittadini stranieri e valutando forme di parteciapzione alla vita amministrativa e politica del nostro comune visto che si tratta per la maggioranza di persone che lavorano……….Le informazioni di quanto sopra indicato le ho fornite a molti, anche al segretario massetano del Pd ed i due candidati alle primarie compresi i dettagli elaborati per Prata e Valpiana….Tutti inoltre sapevano che alle primarie anche loro potevano partecipare al voto….Scoprire che gli stranieri esistono solo a fronte del fenomeno deteriore rilevato ieri personalmente non mi piace….A Prata anche se gli stranieri sono 160 su 535 abitanti nessuno di loro ha votato, non penso anche nella altre frazioni…….E’ quindi un fatto essenzialmente del capoluogo ed oltre a capire chi e come ha organizzato questa presenza, forse sarebbe opportuno chiedersi se per caso la loro richiesta di informazioni sulle modalità del voto non fa parte di un loro segnale di attenzione e di partecipazione di cui tener conto per renderli effettivamente partecipi della vita del nostro comune…….Visto che ieri era anche l’8 marzo, ad esempio può essere utile anche ad indurre ripensamenti su quelle che considero deteriori aspetti di una religione nei confronti delle donne….Anche se poi anche tra noi occidentali qualche analisi autocritica andrebbe fatta.

  • Roberto Ovi says:

    Le affermazioni di Piccinelli fanno molto pensare e riportano d’attualità certe vicende, verosimilmente simili, avvenute in un recente passato in altre città d’Italia.
    La partecipazione politica ed amministrativa di chiunque, e soprattutto degli stranieri residenti, se ho ben interpretato il pensiero di Piccinelli (che in tal caso condividerei), dovrebbe rappresentare il culmine di un percorso di integrazione informato, condiviso e consapevole, non un eventuale percorso furbesco volto a far vincere un candidato rispetto ad un altro.
    Forse non è un caso se i programmi dei candidati, che avrebbero potuto ricomprendere anche interessanti percorsi di integrazione sociale dei lavoratori stranieri extracomunitari, siano rimasti in un cassetto.
    Ma con vicende come queste, perdonatemi, non credo si andrà molto lontano

  • f.bonuccelli says:

    Sono d’accordo con quanto detto. Nella sola primaria di Massa capoluogo ci sono 150 bambini stranieri, circa la metà del totale degli alunni. Molte attività nel nostro Comune sono ormai gestite da stranieri. E’ una realtà importante, anche da un punto di vista economico, su cui riflettere e confrontarsi serenamente. Probabilmente fra 10 anni Massa esisterà nella misura in cui ci saranno stranieri che la abiteranno. Per quanto riguarda l’integrazione, altre realtà locali- MONTIERI , MONTEROTONDO, CASTELNUOVO V.C.(TEATRO, DOPOSCUOLA, MEDIATORI CULTURALI) sono sicuramente molto più avanti di noi.

  • gabriele galeotti says:

    La presenza di molti stranieri a Massa è, indubbiamente, una problematica da affrontare doverosamente e al più presto. Spesso è fonte ingiustificata di malumore e timori. Molti di loro sono bravissime persone e grandi lavoratori: come qualsiasi altra persona seria e onesta, possono essere fonte di crescita e ricchezza per il territorio. Ma come affrontare a dovere il problema? Come favorire la loro integrazione nel rispetto più assoluto della Comunità che si trova ad ospitarli? Serve necessariamente un approccio con solide basi psicologiche e socio-sanitarie. La disponibilità di Massa Comune ad affrontare la questione è massima. Adesso che il Fedeli è scomparso dalla scena e che il settore non è più considerato solo una possibile fonte di profitto, potremmo davvero iniziare a trattarlo con estrema serietà.

    • f.bonuccelli says:

      Sembra banale, ma spesso è importante proprio cominciare da dei corsi di italiano, per adulti e ragazzi, che qui ci sono ma scarsi e poco pubblicizzati. gli stranieri stessi spesso non sanno della loro esistenza. importanti momenti di inclusione sono sec me, a Monteri il teatro(Miguel Rosario e ChiarA Bindi)e a Scarlino l’ esperienza del gruppo di lettura in biblioteca Di progetti ne sono stati fatti e se ne possono fare molti, sec. me anche richiedendo i finanziamenti europei. l’ importante sarebbe anche cambiare prospettiva, considerando gli stranieri non un problema ma  una risorsa.

  • Roberto Ovi says:

    Alla luce di quanto successo alle elezioni primarie PD in Liguria per individuare il candidato Presidente di quella Regione, questo commento pubblicato da Piccinelli sul proprio blog mantiene ancora oggi inalterato il proprio significato.
    Facendo poi due rapidi conti sui risultati delle elezioni primarie tenute a Massa Marittima in data 9 Marzo 2014

    https://www.massacomune.it/2014/03/10/primarie-pd-giuntini-vince-853-a-768/

    i votanti sarebbero stati ben 1621, pari a circa il 23,5 per cento degli elettori.
    Un risultato davvero straordinario, che avrebbe dovuto essere foriero di una grande successiva affermazione, anche in termini di partecipazione, per Giuntini, che invece alle elezioni del 25 Maggio 2014 ha conseguito solo 2223 voti, su un totale di 4985 votanti effettivi

    http://www.ilgiunco.net/speciali/speciale-amministrative-2014/amministrative-2014-comune-di-massa-marittima/

    In pratica Giuntini ha aggiunto solo 602 voti rispetto a quelli conseguiti alle primarie.
    Un risultato sul quale sembrano necessarie approfondite valutazioni politiche

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