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Massa Marittima   27.02.2014

Prot. interno   14/2014

 

 

 

Al Sig. Sindaco del Comune di Massa Marittima

  

INTERPELLANZA SUL PIANO PER GLI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI PIP IN LOCALITÀ MAGRONE VALPIANA

 

 

 

 

I sottoscritti Francesco Mazzei, Federico Montomoli e Gennaro Orizzonte, nella loro qualità di consiglieri comunali della Lista Civica “Massa Comune”,

 

venuti a conoscenza, tramite articoli di stampa (cfr “La Nazione” del 16.01.2014) del fatto che che si starebbero apprestando le procedure amministrative per l’insediamento di aziende produttive, non meglio identificate NONOSTANTE ESPRESSA RICHIESTA, nella zona PIP del “Magrone”

 

constatando che le procedure amministrative seguite ad oggi per l’attuazione della previsione del Regolamento Urbanistico (la cui efficacia è cessata in data 25.09.2012), sempre in riferimento al PIP citato, manifestano palesi lacune per ciò che attiene agli obblighi di legge finalizzati alle procedure di esproprio delle aree incluse nel piano, oltreché al riguardo della necessaria Dichiarazione di Pubblica utilità delle stesse [DPR 327/2001, Legge Regionale 30/2005, Legge Regionale 1/2005],

 

 

 

INTERPELLANO il Sig. Sindaco per quanto di seguito

 

 

  • Nell’anno 2007 è stato approvato il Regolamento Urbanistico previsto dalla Legge Regionale Toscana. n.1/2005 contenente la previsione dell’insediamento PIP citato senza procedere, però, all’imposizione del Vincolo Preordinato all’Esproprio sui terreni oggetto della previsione medesima né, tanto meno, alla Dichiarazione di Pubblica Utilità [DPR 327/2001 art.8-c.1; Legge Regionale Toscana 30/2005 art.7-c.1, lett.b].

 

 

  • In riferimento al quinquennio di validità dello Strumento Urbanistico citato (2007-2012), non risulta, agli scriventi, che siano state intraprese, formalmente e legalmente, le operazioni di notifica agli interessati del Vincolo Preordinato all’Esproprio [DPR 327/2001, artt. 9 e 11] dimostrando, in tal modo, la mancanza di interesse a realizzare le previsioni sia del Piano Strutturale che del Regolamento Urbanistico.

 

 

  • Poiché la reale manifestazione di interesse della Pubblica Amministrazione su fattibilità, necessità e volontà di realizzare quanto previsto dai Piani urbanistici può essere esplicata solo tramite atti amministrativi formali e regolamentari, così come indicato dalla normativa nazionale e regionale, tutto ciò che risulta sia stato fatto nel quinquennio 2007-2012 sta a significare CHIARAMENTE che era avulsa a Codesta Spettabile Amministrazione la volontà di procedere alla predisposizione degli atti successivi all’impianto del Regolamento Urbanistico (mancata effettiva volontà di acquisizione delle aree di piano destinate al PIP citato).

 

 

  • In merito ciò, quindi, chiedono spiegazioni circa il fatto che solo sul finire del quinquennio di validità del Regolamento Urbanistico, ovvero a solo 1 mese dalla sua decadenza, sia stato approvato il Piano Attuativo del PIP, vista la totale mancanza di azione programmatica nei cinque anni di validità del Regolamento Urbanistico, prova del mancato interesse all’acquisizione delle aree private ricadenti nella zona del “Magrone”.

 

 

 

  • Sempre in riferimento all’approvazione del Piano Attuativo del PIP, chiedono a Codesta Spettabile Amministrazione se tale strumento sottordinato al Regolamento Urbanistico ormai decaduto di efficacia:

 

a)        possa esplicare ancora validità amministrativa, quindi legale e procedurale per tutti gli altri atti amministrativi da esso normalmente derivati;

 

b)       possa essere a sua volta considerato valido per generare ulteriori atti programmatori urbanistici ad esso subordinati;

 

c)        in base a quale specifico interesse Codesta Spettabile Amministrazione abbia ritenuto positivo e valido, sia sul piano economico che su quello programmatico, impiegare risorse nel Piano di Attuazione citato quando stava giungendo al termine la validità del Regolamento Urbanistico sovraordinato e, soprattutto, quando le aree oggetto del piano, non solo non erano state acquisite dal Comune di Massa Marittima ma, addirittura, non si erano neppure avviate le procedure di legge (nazionali e regionali) previste per la loro acquisizione.

 

 

A tale scopo rammentano che le procedure amministrative relative all’istituto dell’esproprio, ivi comprese quelle attinenti la dichiarazione di pubblica utilità, sono espressamente indicate, senza possibilità di deroghe o “soluzioni brevi” dal DPR. 327/2001, dalla Legge Regionale Toscana 30/2005.

 

 

Le norme di pubblicazione previste dalla Regione Toscana, nel caso i soggetti interessati siano più di 50, dispongono espressamente: “La pubblicazione online degli avvisi di avvio del procedimento di apposizione del vincolo preordinato all’esproprio e degli avvisi di avvio del procedimento della dichiarazione di pubblica utilità, deve avvenire attraverso protocollo interoperabile (InterPRO). Gli Enti non forniti di protocollo interoperabile devono inviare un’e-mail tramite posta elettronica certificata all’indirizzo: regionetoscana@postacert.toscana.it seguendo le specifiche istruzioni”.

 

 

  • Il Piano di Attuazione (redatto dall’Arch.Andrea Pistolesi nell’anno 2012 con un impegno di spesa di ben 50.000 euro – vedasi DGC 224/2008) e approvato con Delibera Consiliare il 7.08.2012, per giunta, pare NON abbia più validità tecnico-amministrativa  dal momento che lo strumento urbanistico sovraordinato di indirizzo (Regolamento Urbanistico):

 

a)    non esplica più i suoi effetti giuridico programmatori,

 

b)    nella nuova versione da approvare e per la quale sono state attivate le procedure di legge, potrebbe modificare in tutto o in parte gli aspetti edilizi del Piano Attuativo citato, anche alla luce dell’evoluzione prevista della legge Regionale 1/2005.

 

 

 

Inoltre, per tutto ciò che concerne la fase Tecnico Amministrativa e Legale di imposizione e notifica alle parti interessate del Vincolo preordinato all’Esproprio, così come della dichiarazione di Pubblica Utilità (argomentazioni che compaiono impropriamente nel piano di Attuazione citate solo come “buoni propositi” nel corpo delle Norme Tecniche di Attuazione del PIP del 27/02/2012) non si è proceduto, dal 07.08.2012 e fino ad oggi, alla regolare notifica della imposizione del Vincolo Preordinato all’Esproprio, né si è proceduto successivamente all’adempimento indefettibile della dichiarazione formale di Pubblica Utilità (né nelle forme di notifica collettiva di cui all’art.9 DPR 327/2001, né nella forma ad personam di cui agli artt. 8-11 medesimo dispositivo) rendendo così vana, sic et sempliciter, qualunque altra definizione di Piani urbanistici sottordinati al Piano Attuativo o alla definizione di Convenzioni o atti analoghi che possono essere compiuti solo se le aree oggetto di Piano siano state acquisite preliminarmente.

 

 

Quanto detto si inquadra, nella forma di notifica collettiva dei vincoli sopra citati, nel disposto di cui all’art.7 della Legge Regionale Toscana 30/2005 e all’art.11 del DPR 327/2011, e risulta qualificabile come “azione amministrativa” MAI percorsa proceduralmente da Codesta Spettabile Amministrazione.

 

 

Gli scriventi INTERPELLANO dunque il Sig. Sindaco

anche per sapere quanto di seguito

 

 

1)       se intenda ancora procedere a definizioni e progettazioni di piani urbanistici nell’area PIP in oggetto:

 

  • senza che, per esse, siano state seguite “in toto” le regolari procedure previste (e vincolanti) dalle Leggi e dai Procedimenti Amministrativi dettati dalla normativa regionale Toscana;

 

  • prima ancora che sia rideterminato e approvato il nuovo Regolamento Urbanistico, strumento sovraordinato a qualsiasi altro strumento pianificatore,

 

  • senza aver proceduto all’acquisizione delle aree oggetto di Piano, sola condizione, questa, per procedere all’impiego di risorse per gli adempimenti inerenti la lottizzazione dell’area e per la definizione delle normali convenzioni con i privati.

 

2)       se intenda rimodellare il Regolamento Urbanistico in fase di revisione, anche alla luce delle effettive necessità manifestatesi negli ultimi 5 anni e relative ai nuovi insediamenti produttivi, tenendo anche conto dei recenti indirizzi assunti dalla Regione Toscana circa la necessità di ridurre il consumo del suolo e di riutilizzare le aree urbane e industriali esistenti e/o dismesse.

 

A tale proposito, fanno presente che un’analisi ed una risposta chiare e certe su quanto richiesto con questa interpellanza sono fattori indispensabili e indifferibili affinché il Consiglio Comunale possa deliberare, in materia urbanistica, in forma responsabile e senza dubbio alcuno, nel più assoluto rispetto del Procedimento Amministrativo.

 

 

Distinti Saluti

 

 

Francesco Mazzei
Federico Montomoli
Gennaro Orizzonte 

 

 

 

 

Un Commento a “UN’ALTRA INTERPELLANZA SUL MAGRONE”

  • f.bonuccelli says:

    BENISSIMO,spiace solo dover constatare che analoga attenzione non è stata posta sui problemi sociosanitari. Non credo che il problema di quanto accade all’ Istituto Falusi e più in generale nell’ assistenza socio sanitaria sia meno inquietante e torbido del problema del”Magrone”.

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