La competizione intorno alle primarie del 9 Marzo sale di intensità ed un po’ meno di livello.
Da una parte si chiama a raccolta il popolo tradizionale del PD inserendo figli e parenti della vecchia guardia e dall’altra si cerca di far passare un’idea di nuovo purtroppo poco supportata da analisi nuove.
Si sta assistendo in piccolo a ciò che sta succedendo a livello di Governo.
Renzi va all’attacco con date e numeri ma non è riuscito a far capire a nessuno cosa giustifica quelle date e quei numeri.
Vara il nuovo Governo e quando lo vai a vedere ti accorgi che ognuno dei ministri rappresenta qualcuno che doveva essere accontentato secondo la più vecchia delle tecniche.
Doveva varare la nuova legge elettorale subito e già è passata in seconda fila.
Vuol toccare il cuneo fiscale con un taglio a due cifre, ma nessuno sa dove possa prendere i soldi.
Si parla di una serie di manovre che costano circa 120 miliardi ma si fa fatica a trovarne 3-4.
Dal punto di vista formale, Bersani torna in Parlamento ma saluta caldamente Letta e saluticchia Renzi.
L’atteggiamento che il PD sta assumendo è quello di chi tenta di evitare una spaccatura che, però, è ormai matura.
A Massa, l’Amministrazione corre verso la fine del mandato facendo qualche lavoro pubblico arretrato ma spaccata all’interno e senza dare segni di continuità in seno al PD con chi aspira di andare a governare.
Per capire qualcosa di più su ciò che il PD proporrà, dobbiamo aspettare le primarie; non abbiamo davanti un partito unito, all’interno del quale l’elettore deve scegliere la persona più valida, con una stessa filosofia, bensì due compagini diverse con in comune solo il simbolo.
Sul fronte Renziano, c’è il tentativo di utilizzare una base elettorale ampia per portare avanti una gestione che di PD ha ben poco; ma il Segretario di partito a livello locale e quello a livello provinciale, fidi gregari dell’Onorevole, cosa ne pensano?
Quanta gente andrà a votare alle primarie? Credo umilmente un numero inferiore a mille e se questo fosse ed un candidato prendesse il 60% ovvero sia prendesse circa 500-600 voti corrispondenti al 10-12% dei potenziali elettori, che valore avrebbero queste primarie?
Contenti loro…
Tristemente simile ad aspettando Godot
Può esser vero però a votare ci va circa la metà dell’ elettorato e quindi in questa realtà anche 50 voti possono fare la differenza. Le primarie più che unire sembra ormai servano soprattutto a dividere, ma questo penso sia un problema proprio per il PD, e questo sec me va “sfruttato”per infilarsi nelle”crepe”, ma con leggerezza, senza usare linguaggi truculenti che possono lasciare sconcertati.
Concordo pienamente e credo sia un po’ nel mio stile mettere giù concetti chiari e decisi ma con un po’ di “stile”