di Roberto Ovi
Ieri pomeriggio, Sandro Poli era presente all’incontro organizzato da Banca Mediolanum presso la sala congressi del Palazzo dell’Abbondanza avente per oggetto la tutela del risparmio e l’attività degli istituti bancari dopo l’entrata in vigore dell’Unione Bancaria Europea.
Si è seduto abbastanza vicino al sottoscritto e, come le ultime due o tre volte, mi ha appena degnato di un rapido sguardo.
Forse, immagino, ed ho qualche indiretta conferma in merito, non avrà gradito i miei commenti su questo sito a proposito della sua candidatura alle primarie PD e sulla strategia da egli adottata; se fosse così, come credo, me ne spiace, ma non rinuncio da semplice cittadino ed elettore a dire la mia su fatti e vicende di interesse generale.
Peraltro ieri pomeriggio, dopo l’incerta e confusa opinione espressa dal Sindaco nella propria introduzione sull’argomento (della serie “io non so se l’Europa stia andando nella giusta direzione, ma credo che alla fine la via giusta sia quella dell’Europa“) e la chiara, e per certi versi provocatoria, spiegazione del professore della Bocconi invitato da Mediolanum, che metteva in evidenza i rischi ma anche le opportunità del libero mercato del credito sotto i vincoli, la tutela e la sorveglianza della BCE, e del fiscal compact, di cui abbiamo parlato più volte su questo sito, Sandro ha avuto una magnifica opportunità per intervenire e dire la sua, in pieno accordo con la linea Renzi, sulla necessità di sburocratizzare, eliminare e/o accorpare enti, servizi pubblici e liberalizzare gli ordini professionali per ottenere le ingenti somme di denaro necessarie per tutelare cittadini ed imprese e mantenere in futuro gli eqilibri del bilancio statale.
Purtroppo non l’ha fatto.
Prendendo infine spunto dall’ironico titolo del post e dell’immagine ad esso associata, mi dicono che non abbia particolarmente giovato a Sandro, nel corso della scorsa estate 2013, i lunghi, costanti ed esibiti incontri serali con Luca Sani, spesso seduti insieme ad un tavolo di un noto locale vicino a Piazza Garibaldi, nel corso dei quali discutevano, legittimamente, di fatti di proprio interesse.
Nulla di male e di illegittimo, ripeto ma ai più deve essere apparsa discutibile o comunque indesiderabile quell’immagine plastica di amicizia e frequentazione, verosimilmente poco consona una battaglia politica che avrebbe dovuto presto sfociare in un confronto certamente civile e costruttivo, ma anche dai contenuti forti, sul diverso modo di gestire il Comune ed il PD locale.