di Roberta Lombardi

 

 

Onorevoli cittadini che vedrete questo intervento, esordisco con un’avvertenza per l’ascolto di questa dichiarazione di voto: non useremo parole CONSONE a questa aula, perché se questa aula sorda e insensibile alle questioni che toccano la carne viva della gente trova CONSONO mettere il bavaglio all’opposizione mentre SI OPPONE alla maggioranza che regala 7,5 mld euro dei cittadini alle banche, se quest’aula trova CONSONO assistere senza dire una parola di indignazione ad uno schiaffone dato in mondovisione ad una persona, deputato della repubblica e per di più donna, se questa aula trova CONSONO non avere parole di SOLIDARIETA’, fosse anche IPOCRITA e di facciata, tanto è l’avversione verso noi cittadini e non dice nulla sul fatto che la tutela venga data al picchiatore anziché alla persona offesa, se questo è CONSONO qui dentro, noi oggi non useremo parole CONSONE.

 

Noi oggi ci rivolgiamo a tutte quelle persone che, stanche di sentire i blablabla della politica, ci chiedono risposte concrete.
Per questo, tacciateci pure di demagogia, di populismo o di qualunquismo, perché noi, ahimè, non conosciamo e non possiamo usare parole diverse da quelle delle mamme lavoratrici senza una rete sociale che ne alleggerisca il carico, dei lavoratori che oggi forse lavorano, domani chissà, degli esodati che voi avete creato, dei cassaintegrati, degli studenti senza futuro, degli anziani senza assistenza, della gente normale insomma.

 

Siamo all’epilogo di una farsa recitata da 20 anni il cui ultimo atto si è aperto 12 mesi fa, durante l’ultima campagna elettorale e coglieremo quest’occasione per ribadire le proposte che il m5s ha tenacemente e strenuamente sostenuto nell’ambito del dibattito sul finanziamento ai partiti e che, ovviamente, sono state del tutto ignorate da chi governa, CONGELATO, anzi direi IBERNATO dal freddo delle correnti che soffiano in tutte le stanze dei partiti.

 

 

Abbiamo chiesto con forza:

 

1. di abolire IMMEDIATAMENTE qualsiasi forma si sostentamento pubblico ai partiti (lo so, noi siamo stucchevoli a voler rispettare il volere dei cittadini espresso nel referendum del 93 e mai attuato in questi 20 anni);

 

2. di fissare un tetto massimo per le donazioni che impedisca di consegnare le sorti del Paese nelle mani di pochi facoltosi benefattori, che certamente non hanno a cuore la situazione dei milioni di cittadini ancor’oggi costretti a finanziare i vizi di una classe politica degenere;

 

3. di limitare nel tempo la cassa integrazione per i dipendenti dei partiti, perché ci pare ingiusto garantire solo questi lavoratori, quando ogni giorno, nelle nostre piazze, migliaia di operai lanciano continue grida di disperazione, perché lo Stato si è dimenticato di loro e delle loro famiglie; infine, di fronte a partiti del tutto incapaci di rinunciare a mettere le mani nelle tasche dei cittadini;

 

4. abbiamo chiesto con forza che chiunque tenti di rubare o violi le regole sia costretto a restituire fino all’ultimo centesimo.

 

 

Questo è quello per cui ci siamo battuti sin dal primo momento, perchè noi del m5s non ci stancheremo mai di gridare il nostro NO ad un sistema del genere: perchè ci rendiamo conto di quante cose si potrebbero fare con tutti i soldi che i partiti hanno dissipato in questi anni per le imprese (e parlo ai 60.000 piccoli imprenditori che due giorni fa erano sotto questo palazzo ad implorare la politica di aiutarli a vivere), per il lavoro, per gli ammortizzatori sociali, per le pensioni che non ci sono più, per le energie rinnovabili, per la riduzione del debito pubblico, per il sussidio di disoccupazione, per il sostegno alle famiglie, per le infrastrutture davvero necessarie nel nostro Paese, per la tutela di un territorio devastato, per il servizio sanitario, per l’istruzione e la ricerca e ci fermiamo qui.

Nonostante quasi un anno qui dentro, noi non siamo diventati come voi perchè vogliamo che questo Parlamento inizi a lavorare per risolvere i problemi reali di chi sta fuori dai palazzi del potere.

Pensiamo per un attimo ai provvedimenti su cui siamo stati costretti a concentrarci negli ultimi mesi a causa di un Governo auto fomentato da proclama e continui spot elettorali: deroga (e non modifica a norma di legge) alla Costituzione, finta abolizione delle province, decreto Imu Bankitalia, mille proroghe, legge elettorale, peraltro al momento non pervenuta e dulcis in fundo una legge di stabilità che, notizia di ieri sera, è stata bocciata dalla Corte dei Conti perchè mancano “solo” 13,7 mld di euro.

Quante delle nostre proposte di legge sono state prese in considerazione tra legge sul conflitto di interessi, riduzione degli stipendi dei parlamentari, taglio delle pensioni d’oro, reddito di cittadinanza, rilancio della piccola e media impresa, legge anticorruzione, istituzione di un polito metro per verificare gli arricchimenti illeciti dei politici negli ultimi 20 anni, ripristino dei fondi alla sanità e alla scuola pubblica, abolizione dei finanziamenti ai giornali, abolizione di equitalia, cancellazione dell’Irap? Quante di queste proposte ci avete permesso di discutere fino ad oggi? Nessuna!

 

 

Ma vediamo quanto ci è fruttato a noi cittadini questo investimento sui partiti ed in quali condizioni questi hanno trascinato il nostro Paese in questi 20 anni in cui, nonostante lo stucchevole referendum, si sono indebitamente appropriati di 2,5 mld di euro dei cittadini (dati Corte dei Conti al 2008)? Ve lo diciamo subito:

 

1) la disoccupazione è al 12,6%;

 

2) la disoccupazione giovanile è al 41,6%;

 

3) debito pubblico oltre il 2.100 mld al 133% del Pil (peggio solo la Grecia);

 

4) il rapporto deficit/Pil è in bilico sulla soglia del 3% nonostante i feroci tagli lineari ai servizi per i cittadini;

 

5) la pressione fiscale è oltre il 44% (livelli svedesi senza avere servizi svedesi);

 

6) il cuneo fiscale è oltre il 53%;

 

7) il 25% del sistema manifatturiero bruciato dall’inizio della crisi;

 

8) costo della burocrazia per le imprese: 31 mld l’anno (uno scandalo);

 

9) livello di corruzione più alto nell’ambito dell’UE, una corruzione che ci costa 60 milioni di €, cioè la metà della corruzione dell’intera Unione Europea.

 

 

In questo quadro tragico rimbomba l’eco dei continui scandali che travolgono la vostra classe politica di un Paese che avete ridotto sul lastrico: i soldi che i cittadini con sacrifico e fatica versano allo Stato usati per festini, per comprare diamanti, case, macchine, lauree quando non addirittura mutande boxer color kiwi/Padania, trenta pecore ed un vitello, il libro “Mignottocrazia di Paolo Guzzanti, campanacci per bovini, bardature per cavalli, finimenti per carrozze, chewing gum, caramelle, acqua caffè, salatini, aerei di carta, corna d’avorio, salsicce di Norimberga, mazze da golf, una caldaia, un congelatore, un frigorifero, una lavatrice ed una televisione.

 

Questa è la rappresentazione di un Paese lacerato: da una parte c’è il mondo reale che guarda attonito e incredulo ad un mondo che più che surreale è diventato il palcoscenico dei peggiori vizi dell’essere umano.

 

Tra questi due mondi ci siamo noi del m5s: cittadini entrati nelle istituzioni per restituire al popolo il potere di decidere della propria sorte, per ricordare a tutti coloro i quali siedono su questi scranni che lì fuori c’è un mondo fatto di gente vera, con problemi veri e che forse dare loro un segnale per dimostrare di non essere ad una distanza siderale dalla realtà può restituire dignità e credibilità alla politica: se le persone normali lì fuori riacquistassero fiducia nei partiti, verserebbero con piacere i loro soldi per contribuire a costruire un mondo migliore, come è stato con noi durante l’ultima campagna elettorale; ma fino a quel momento, imporre di finanziare una politica che non si interessa della gente, rappresenta solo l’ennesimo atto di imperio di un Governo chiuso nelle proprie stanze ed autoreferenziale.

 

Vi lasciamo soli a prendervi la responsabilità di mentire nuovamente e continuare a derubare gli italiani.

 

Per questo voteremo contro, ma non prima di esserci congratulati con il Presidente del Consiglio incaricato per la sua prima bugia in Parlamento: “Se sarà abolito il finanziamento pubblico ai partiti sarà una vittoria dell’Italia e non una vittoria di Renzi”.

 

Benvenuto Signor Renzi!

 

 

 

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