LA NAZIONE
21 febbraio 2014
«No al doposcuola nel centro sociale per motivi morali ed economici»
«Ci sono due motivi, uno di ordine morale e l’altro finanziario, che quest’anno hanno impedito ai locali del centro sociale di via Gramsci di ospitare il doposcuola effettuato gratuitamente da un gruppo di insegnanti». Così Tina Marini (nella foto) , presidente dell’Auser Filo d’Argento di Massa Marittima (che gestisce anche l’attività del centro sociale), prende le distanze dalla protesta di alcuni docenti. Due quindi i motivi che hanno indotto l’Auser a non concedere i locali: la discutibile vicinanza fra ragazzi e anziani mentre questi ultimi stanno giocando a carte, e il mancato riconoscimento almeno delle spese vive sostenute per luce e riscaldamento. «Per l’attività di sostegno – ha concluso Marini – dovrebbero pensarci Comune e direzione scolastica, che sicuramente nel pomeriggio hanno locali liberi da mettere a disposizione di quanti volontariamente chiedono di svolgere un lavoro socializzante.
E’ un altro segno dello sfaldamento del tessuto sociale di cui a mio debole parere vi dovreste(pre)occupare molto di più. Non voglio entrare nel merito della questione- anche se mi sembra che i ragazzi potrebbero occupare molte cose dagli anziani e viceversa- voglio solo ricordare che anche a Valpiana- da tempo ormai diventato un quartiere dormitorio- da anni non esiste più un doposcuola, che invece era attivo e vitale fino a una decina di anni fa circa(ne sono stato testimone diretto) che ha salvato molti ragazzi non solo dal’ abbandono scolastico, ma anche dal prendere strade pericolose nella vita. Ora anche il volontariato delle insegnanti viene messo in discussione.
Difficile esprimere un parere su una vicenda che non si conosce in tutti gli aspetti.
Giudico tuttavia abbastanza triste e discutibile che si adducano ragioni, addirittura di ordine morale, che non consentirebbero una fruttuosa convivenza, all’interno del centro sociale, tra anziani che giocano a carte e giovani studenti che intendessero frequentare il doposcuola.
Come in ogni “condominio”, basterebbe pretendere il rispetto di regole di buona condotta, per consentire una soddisfacente convivenza tra utenti diversi, ma non necessariamente inconciliabili.
A volte i ragazzi tendono ad essere rumorosi ed un pò turbolenti. Ma, vivaddio, sono giovani e portano una ventata di freschezza ed entusiamo che dovrebbe rallegrare soprattutto coloro che, per tante ragioni, non ne dispongono più a sufficienza.
Se non ricorso male (se sbaglio, l’amico Luciano Fedeli è invitato a correggermi), il centro sociale era meritevolmente nato anche come centro di aggregazione tra giovani ed anziani.
Se dovessero prevalere eventuali ragioni di grigio egoismo, questo brillante proposito sarebbe già morto nella culla.
Chissà se questa situazione possa interessare i due candidati a Sindaco del PD Marcello Giuntini e Sandro Poli
Mi hai tolto le parole di bocca