IL TIRRENO

20 febbraio 2014

Sanità

 

 

Troppa burocrazia Il Comune rinuncia a 900mila euro

Il finanziamento erogato attraverso la Società della salute

 

 

 

MASSA MARITTIMA – Quando il futuro è un’incognita, si rischia di perdere occasioni golose. Ne sanno qualcosa a Massa Marittima, dove il Comune ha rinunciato a un finanziamento di 900mila euro per il rischio di inciampare in una buca amministrativa. Il contributo da quasi un milione di euro infatti, per un progetto di protezione dei rifugiati, è stato sì chiesto dall’amministrazione, ma avrebbe fatto capo alla Società della Salute Colline Metallifere, soggetto principe nella zona per quanto riguarda l’accoglienza. E dato che al momento non è dato sapere che fine faranno le Sds, coinvolte in una riorganizzazione che a quanto sembra le porterà a sparire, la giunta ha preferito rinunciare al progetto e al relativo finanziamento già ottenuto piuttosto che correre il rischio di dover sostenere con le casse pubbliche questa cifra. Il dubbio che si sono posti in Comune in buona sostanza è questo: noi otteniamo il finanziamento e iniziamo a prevedere spese, ma se la Sds viene cancellata come le paghiamo, dato che i 900mila euro farebbero capo proprio a questa? Con questo interrogativo, il progetto Sprar apre una fase d’incertezza che continuerà fino alla fine della riforma del servizio socio-assistenziale. Sprar sta per “sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati” ed è un progetto presentato dal Co&so di Firenze al ministero dell’Interno che consiste in attività di accoglienza degli esuli nordafricani che hanno lasciato le loro case durante le guerre civili tra il 2010 e il 2011. Anni in cui Massa Marittima e tutte le Colline Metallifere hanno fatto scuola, riuscendo ad ospitare centinaia di rifugiati di varie nazionalità e mettendo in campo iniziative per la loro integrazione in Europa, tutto sotto la regia della Sds. E forte di questi illustri precedenti, il Comune massetano a ottobre ha deciso di chiedere al ministero di poter far parte del progetto Sprar, con un contributo per il triennio 2014-2016. Soldi utili per risolvere la situazione dei due nuclei familiari ancora presenti sul territorio e per trovare lavoro ad altri loro connazionali. Qualche mese dopo, Roma dà l’ok e si dice pronta a versare 900mila euro prendendoli dal Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. Nello stesso momento però a livello regionale si inizia a ripensare al sistema socio-assistenziale. Prende corpo, al momento ancora in fase di discussione, una riforma, che parte tra le altre dalla cancellazione delle Sds. E qui nasce il dubbio a Massa Marittima: se portiamo in fondo la candidatura per Sprar e poi viene a mancare il soggetto principe? Una domanda che si è posta la giunta durante l’ultima seduta. «Ad oggi non ci sono certezze circa il futuro della Società della Salute all’interno dell’ordinamento regionale, di conseguenza non ci sono certezze in merito alla copertura finanziaria del progetto – si legge nella delibera poi approvata – A questo si aggiunge che il Comune al momento non può contare su risorse proprie nel bilancio preventivo 2014 sia in entrata che in uscita». E «tutte queste circostanze possono avere riflessi negativi sul patto di stabilità interno oltre a creare un problema nei flussi di cassa per effettuare i pagamenti». Un rischio troppo grande, secondo il governo cittadino, che ha deciso alla fine di rinunciare a un finanziamento di 900mila euro già approvato dal ministero che avrebbe potuto dare una mano concreta agli esuli presenti sul nostro territorio. Ma in municipio resta una riflessione: la Sds è sempre stata una buona base su cui poter chiedere contributi statali e comunitari e ora che il suo futuro è un mistero, il rischio è quello di veder sfuggire altre occasioni finché la riforma non farà definitiva chiarezza.

 

 

 

4 Commenti a “Troppa burocrazia ?!? Non ci crediamo affatto…”

  • Francesco Mazzei says:

    E’ difficile credere che i recenti attriti (per usare un eufemismo) tra il presidente Fedeli e l’Amministrazione siano estranei a questa decisione. Forse ne sapremo di più direttamente dal Sincaco o dai candidati alle primarie Giuntini e Poli…

  • f.bonuccelli says:

    Probabilmente Mazzei ha ragione, ma attenzione, questo fatto sottolinea anche che molti progetti della SDS- riguardanti ad es. anziani non autosufficienti, portatori di handicap, nuclei familiari con disagio sociale- sono o saranno posti in stand- by non potendo(o non volendo) il Comune prendersi impegni finanziari senza un preciso quadro normativo di riferimento. Il riordino delle SDS andrà avanti per un anno e più. A Massa la situazione sociale rischia l’ esplosione.

  • Oscar De Paoli says:

    Un funzionario talvolta rifiuta decisamente una grossa mancia, ma non rifiuta piccoli doni…; anche il topo usa certi accorgimenti nel rubare.

    Shu Shueh Mou, Il libro di un cinico

  • Neri Paolo says:

    Appunto “la Sds è sempre stata una buona base su cui poter chiedere contributi statali e comunitari e ora che il suo futuro è un mistero, il rischio è quello di veder sfuggire altre occasioni finché la riforma non farà definitiva chiarezza.”

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