IL TIRRENO
Panorama politico
PRIMARIE PD – Poli assicura «Io la novità»
MASSA MARITTIMA «La mia candidatura è un’opportunità di discontinuità, non certo di spartizione delle poltrone». Così Sandro Poli, candidato alle primarie pd massetane, intende mettere le cose in chiaro. «Ho sentito il dovere civico di candidarmi per mettere a disposizione di tutto il Comune la mia trentennale esperienza professionale e politica per frenare la decadenza precipitosa in cui è caduta la nostra Massa Marittima». In questo senso, il rettore della Società dei Terzieri spiega che molta gente, anche non iscritta al Pd, si sta avvicinando al suo progetto. «Persone che pur nelle loro differenze di fondo condividono il progetto di cambiamento dell’attuale modo di amministrare la cosa pubblica – spiega Poli – persone che non hanno chiesto niente e alle quali non abbiamo promesso niente; uomini e donne che lavorano insieme intorno a un progetto di buona e nuova politica amministrativa e non alla spartizione di poltrone, poltroncine e strapuntini». Il candidato dice basta ai vecchi modelli, come li chiama lui: «A chi dice di guardare avanti portandosi dietro problemi e modi vecchi da prima repubblica noi non gli crediamo. In questo territorio incredibilmente in affanno si devono creare nuove condizioni per ridare fiducia e speranza. Noi progetteremo insieme il futuro di un Comune ambizioso che guarda per la prima volta lontano con il coraggio del fare».
Questo intervento del candidato sindaco renziano PD Sandro Poli (le sue dichiarazioni sono riportate tra virgolette e quindi da attribuire letteralmente ad egli stesso) evidenzia almeno un paio di grosse contraddizioni.
Partiamo dalla prima.
Poli afferma che “la mia candidatura è un’opportunità di discontinuità”. Dobbiamo quindi dedurre che egli abbia in mente una serie di azioni innovative con le quali caratterizzare la propria candidatura e la propria campagna elettorale, prima confrontandosi con gli altri candidati alle primarie PD e poi, auspicabilmente, con gli altri contendenti alla carica di primo cittadino.
Nel prosieguo del suo intervento, però, Poli afferma che tanta gente si sta avvicinando a lui per lavorare insieme, con pieno disinteresse personale, ad un progetto di buona e nuova politica amministrativa. Quindi, al momento, il candidato Poli tende ad evidenziare, in modo molto berlusconiano, l’entusiasmo che la sua candidatura avrebbe suscitato tra tanti elettori. Non è poco.
Ma del suo progetto di buona e nuova politica amministrativa non sappiamo ancora nulla. E della sua proclamata discontinuità con la vecchia guardia PCI/PDS/DS/PD, oltrechè con i candidati delle coalizioni concorrenti, ancora meno.
Seconda contraddizione.
Nell’intervento di cui sopra, insieme a quello pubblicato pochi giorni fa, Poli non manca di sottolineare il suo percorso di dirigente di una grande impresa pubblica, con una trentennale esperienza professionale e politica, che intenderebbe ora mettere a disposizione del Comune.
In quella grande impresa pubblica, per quanto ne so, dovrebbe però aver maturato una rilevante esperienza professionale. Quella politica ed amministrativa dove l’avrebbe maturata? Sarebbe interessante saperlo, non solo per noi elettori, ma anche per qualche suo collega renziano che, sulla stampa, sembrava paventarne la carenza.
E Poli fa benissimo a prendere le distanze dalla prima repubblica. A quel tempo c’erano tante, troppe persone che erano solite far carriera negli enti pubblici più per la loro appartenenza politica che per le proprie virtù professionali. Fortunatamente oggi, nella seconda repubblica, negli ex enti pubblici e nelle società partecipate dagli enti locali, si fa notoriamente carriera solo ed esclusivamente per le proprie capacità.
Volevo infine complimentarmi con Poli per la sua insospettata combattività. Non male per uno che, solo poco più di un anno fa, affermava di non essere assolutamente interessato ad entrare nell’agone politico, anche per un insanabile contrasto con la propria carica di Rettore della Società dei Terzieri.
Comunque, senza polemica, un grande in bocca al lupo a Sandro Poli per le primarie
La tua analisi è perfetta Roberto ma quando Poli parla delle poltrone forse non si riferisce alla prima repubblica… :«Persone che pur nelle loro differenze di fondo condividono il progetto di cambiamento dell’attuale modo di amministrare la cosa pubblica – spiega Poli – persone che non hanno chiesto niente e alle quali non abbiamo promesso niente; uomini e donne che lavorano insieme intorno a un progetto di buona e nuova politica amministrativa e non alla spartizione di poltrone, poltroncine e strapuntini». Sembra quasi che Poli alluda ai suoi compagni di partito… forse Poli ha finalmente iniziato a dire qualcosa di renziano?