di Marco Boschini

 

 

 

Arriverà un giorno che la pioggia laverà via le ferite del mondo.

 

Cadranno lacrime, ma saranno di gioia.

 

Quel giorno tutti i registratori di cassa andranno in tilt, i bancomat si mangeranno le tessere e nulla potrà mai più essere comprato.

 

Scomparirà la plastica e un letto di neve ricoprirà il cemento versato.

 

Alberi, uccelli, insetti.

 

Insieme a foglie, fiori e castelli di sabbia finissima avvolgeranno occhi e persone.

 

Le strade sapranno di zucchero, e avranno il colore di un campo di grano.

 

Non ci saranno più genitori in ritardo, perché ci sarà giusto il tempo per giocare.

 

Sempre sarà il luogo dei sentimenti e ora quello delle emozioni.

 

Nessuno si sentirà escluso e per ciascuno ci sarà un pezzo di scopa o di tappeto per volare in groppa a una stella, o alla luna.

 

Farà abbastanza caldo per chi avrà freddo, e il vento soffierà creando un vortice di allegria contagiosa.

 

Arriverà un giorno che la pioggia laverà via le ferite del mondo.

 

Tutte. Scomparirà il rumore, e il silenzio sarà un canto di donna a più voci, soave.

 

Noi metteremo fine alla parola fine.

 

E ricominceremo esattamente da dove i grandi hanno fallito. Innalzeremo mura di magia, e lasceremo scorrere la vita.

 

Con lentezza.

 

 

 

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