LA NAZIONE

07 febbraio 2014

 

 

«Se le Poste chiudono la colpa è del Comune»

 

«L’eventuale chiusura dell’Ufficio Postale di Valpiana non è da imputare a Poste Italiane, bensì al Comune di Massa, proprietario dell’immobile sul quale fra l’altro non esiste alcun vincolo che ne ostacoli l’ordinaria manutenzione». Così Filippo Pieri del Consiglio di frazione di Valpiana scarica sull’ente locale, per altro più volte sollecitato a provvedere alla ristrutturazione dei locali, la responsabilità «di non aver mai indirizzato parte del bilancio verso questi interventi, decidendo di proporre a Poste Italiane una sede alternativa con l’obbligo di provvedere ad allacciamenti e quant’altro necessario al funzionamento di un ufficio postale». La sede individuata per il trasferimento altro non era che l’ex asilo nido, una struttura nuovissima, aperta e subito chiusa per mancanza di utenza». Traspare dunque chiara, conclude Pieri «la volontà del Comune di accentrare anche questo servizio a Massa, nel cieco disegno di evitarne il declino. Il limite degli amministratori che in questi anni si sono succeduti è stato proprio quello di non comprendere che, senza il suo territorio, Massa è destinata a scomparire».

 

 

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