IL TIRRENO

05 febbraio 2014

 

  

 

«All’ospedale è caos posti letto saltano anche le operazioni».

 

Dura denuncia del consigliere di maggioranza Simone Marchetti (Centro Democratico)

 

«La riorganizzazione non va, ora il sindaco Bonifazi deve intervenire con i vertici dell’Asl»

 

 

GROSSETO «Quello che accade ogni giorno all’ospedale Misericordia non può essere più sottaciuto dalla politica. Da oltre un mese sta diventando affannosa la ricerca di posti-letto per pazienti che necessitano di ricoveri urgenti nei setting di area medica, provocando così un congestionamento del pronto soccorso e soggiorni prolungati di coloro che sono in attesa di ricovero. Insomma c’è confusione all’interno delle strutture del Misericordia e spesso dal pronto soccorso i pazienti transitano di necessità anche nell’area chirurgica, compromettendone le attività di routine. Un problema che genera attese, nervosismo e, a cascata, problemi ai piani». A parlare cosi è il consigliere comunale di maggioranza Simone Marchetti. «Due mesi fa – prosegue – presentai un’interrogazione al primo cittadino di Grosseto Emilio Bonifazi nella sua veste di presidente della conferenza dei sindaci, sollecitando un passaggio istituzionale in commissione sanità con il direttore generale dell’Asl 9. Non solo. Chiesi anche un consiglio comunale aperto sul tema, con i vertici della stessa Asl. Adesso mi vedo costretto a rinnovare con forza questo invito ribadendo i mille disagi che puntualmente, ogni giorno, si trovano ad affrontare i cittadini che approcciano il nostro ospedale per un sistema organizzativo imposto dall’alto che prevedeva il taglio dei posti letto e che purtroppo – diciamolo – non funziona». Marchetti si trova completamente d’accordo con le recenti denunce del sindacato Uil. «Posso testimoniare sia per esperienza diretta, sia facendomi interprete di lamentele continue che mi giungono da pazienti e personale che operano all’ospedale Misericordia, a diversi livelli, che qui si lavora in apnea, che i disagi sono crescenti». Sì, perché la riorganizzazione per l’intensità di cura con la scomparsa dei reparti e la nascita dei settings in effetti non è stata ancora metabolizzata. «La carenza di posti letto – sono ancora parole di Marchetti (Centro Democratico) – ha fatto saltare nei giorni scorsi una decina di operazioni. Ma è tollerabile una situazione di questo tipo? I primari dell’area medica, a quanto mi risulta, hanno più volte espresso la loro preoccupazione consigliando l’azienda a cercare una soluzione. Immediata. Non più rimandabile». «Vorrei che si ammettesse serenamente – attacca ancora Marchetti – da parte dei vertici aziendali e della politica, che qualcosa non ha funzionato e non sta funzionando, magari provando a rimediare, invece di continuare a considerare i pazienti come numeri, respingendo al mittente le giuste rimostranze delle organizzazioni sindacali e i consigli delle figure apicali dell’ospedale. Ogni giorno, infatti, al Misericordia si assiste a scelte obbligate di diversa destinazione di cura rispetto a quella pertinente. Ogni giorno vengono rimandate la date prefissate per le operazioni, con medici e infermieri che trottano da una parte all’altra della struttura per tamponare, passando loro malgrado più tempo negli ascensori e nei corridoi che al servizio dei pazienti. Inutile sottolineare il discapito nella qualità delle cure…». Simone Marchetti infine ripropone, nel suo intervento, quegli stessi interrogativi che si era posto il sindacato Uil: «Domando cosa è stato fatto e cosa si può fare di concreto per la risoluzione del problema, visto che è noto ormai da svariati mesi; chiedo inoltre l’adozione di misure urgenti per superare l’emergenza posti-letto in area medica, con adeguate risorse infermieristiche e mediche». E la domanda la pone direttamente al sindaco, nella veste di presidente della conferenza dei sindaci.

 

 

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