LA NAZIONE
Panorama politico
Pd, l’incognita «Comunisti» Roccabianca svela le strategie della sinistra radicale
Fibrillazione «trasversale» nell’ambiente politico di Massa Marittima ove i classici mal di pancia si susseguono a ritmo intenso tutti più o meno legati, guarda caso, alla vicenda che interessa la futura collocazione di Roberto Ovi, cui strizzano l’occhiolino sia maggioranza che minoranza in vista delle consultazioni amministrative della prossima primavera. Sull’argomento abbiamo avvicinato Dino Roccabianca assessore dei Comunisti Italiani a Massa Marittima con delega al turismo e alle attività produttive. Il Partito Democratico massetano apre in vista delle prossime amministrative al consigliere di opposizione Roberto Ovi e se l’accordo dovesse andare in porto si prospettano grandi novità nel quadro politico locale. «Questo intenso e continuo scambio di abbracci e baci fra Ovi e il Pd non meraviglia affatto — dice Roccabianca — Il Pd, rotta l’alleanza con la sinistra, cerca agganci tra il centro moderato. Però un conto è quanto avviene a livello nazionale e un conto a livello locale, ove penso che la sinistra non sia facilmente sostituibile con esponenti di forze moderate. Non scordiamoci che nel 2009 si rinnova anche il consiglio provinciale ove la sinistra è decisiva. Di ciò il Pd non può non tenerne conto». I Comunisti Italiani vengono da una sconfitta pesante maturata con la coalizione dell’Arcobaleno.
«In Provincia — replica Roccabianca — abbiamo confermato il risultato negativo del nazionale. Questi voti non sono però definitivamente persi in quanto il nostro elettorato ci ha puniti per le scelte compiute in questi anni. Se sapremo trarre insegnamento dagli errori e cambiare rotta saremo in grado di recuperare consensi ed essere decisivi. Roccabianca considera ancora valida l’alleanza di centrosinistra. «Certamente, dobbiamo però introdurre un forte elemento di discontinuità». Intende dire che non sono riproponibili alleanze come nel passato? «Dovrà essere diverso il percorso che porta ad un eventuale accordo con il Pd. Nel passato — ricorda Roccabianca — se il Pd apriva la porta si entrava e poi si decideva il programma. Nel 2009 prima deve venire il tavolo di confronto, poi se ci sono le basi per un accordo bene, altrimenti nessun dramma e resteremo fuori valutando di presentarsi con liste proprie». Una posizione che Roccabianca giudica non troppo rigida, come altri fanno notare. «Le differenze fra noi e il Pd sono rilevanti. Loro sono un partito centrista, noi di sinistra. L’accordo può stare in piedi e durare solo se si fonda su un compromesso chiaro su punti che noi riteniamo qualificanti quali i servizi al cittadino, l’attivazione di percorsi democratici e partecipati. Sul resto poi si può discutere».
Siete degli archivi viventi!! Quasi non me ne ricordavo più.
Per la verità “questo intenso e continuo scambio di abbracci e baci fra Ovi e il Pd”, era esclusiva opera del PD, come risulta dalla rassegna stampa di quel tempo, ed in particolare del Sindaco Lidia Bai e del capogruppo Alidiano Bargelli.
Quest’ultimo sembrava volermi coinvolgere nel progetto politico della successiva legislatura 2009 – 2014 che, a suo dire, avrebbe dovuto caratterizzarsi per un percorso veramente riformista, coinvolgendo i migliori amministratori locali, indipendentemente dalla propria fede politica, un pò come stava facendo in Francia il nuovo Presidente della Repubblica Sarkozy. Me ne parlò al termine di un consiglio comunale.
Il suo entusiamo scemò però in modo considerevole quando gli parlai della necessità di coinvolgere anche Forza Italia e Marrami. A quel punto mi apparve evidente l’intento strumentale del suo ragionamento.
Qualche giorno dopo, se non ricordo male, un autorevole esponente del PD, divenuto poi assessore, derubricò i complimenti di Bargelli a semplici valutazioni personali ed invitò lo scrivente, qualora interessato, a dire chi rappresentassi politicamente.
Insomma, il sogno di mezza estate di alcuni membri del PD di coinvolgermi nella nuova maggioranza consiliare, si infranse contro le ciniche valutazioni della grande politica, alla quale mi inchino con deferenza.
E Roccabianca, insieme ad un paio di amici ex DC che mi vedevano come il fumo negli occhi (la fonte è il mio amico R.S.) poterono tirare un bel respiro di sollievo.