di gabriele galeotti
Il declino della nostra Cittadina è sotto gli occhi di tutti.
Massa sta letteralmente agonizzando, vittima innocente di quello che appare un totale abbandono.
Passa in secondo piano anche la sua straordinaria bellezza; ed è tutto dire.
Per strada non si avverte più la serenità di un tempo né quel calore, dal valore inestimabile, che dovrebbe accompagnare il vivere in provincia.
Certo, la grave crisi economica si è fatta sentire pesantemente, ma nulla è causa del nostro tracollo quanto l’incapacità, l’arroganza e la viltà della classe politica che ha governato negli ultimi 20 anni.
Per non parlare del suo opportunismo e della vergognosa abitudine di muovere nella sola direzione di lucrare ai danni delle casse pubbliche.
Massa ha avuto tanti, troppi Amministratori di bassissimo spessore, scesi in campo solo per interesse personale e del partito di appartenenza, quand’anche a discapito di quelli pubblici.
Sono loro ad aver portato la nostra Cittadina sull’orlo del baratro, nonostante la sua storia, i suoi monumenti e la sua bravissima gente.
Incapaci e presuntuosi, hanno interpretato il ruolo di amministratore come un’opportunità di guadagnare ai danni altrui, mortificando i Cittadini e gli Operatori economici tutti, dal commerciante al libero professionista, dall’artigiano al piccolo imprenditore.
Troppo spesso (e me ne stammi venendo a mente a decine) si tratta di personaggi letteralmente FALLITI che non avrebbero altro spazio se non dove si sono buttati; persone incapaci di pensare con la propria testa e, soprattutto, maledettamente egoiste da pensare solo a sé stesse fregandosene della propria Cittadina.
Esattamente le persone che servono al PARTITO: ignoranti, egoiste, incompetenti, presuntuose, opportuniste, saccenti, arroganti MA UBBIDIENTI E LIGE AL DOVERE di assecondare quanto viene loro letteralmente imposto.
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Se ben amministrata, la nostra Cittadina avrebbe saputo contrastare la crisi con le proprie risorse naturali che si chiamano Arte, Storia, Ambiente e Cultura.
Da esse poteva e doveva originarsi non un turismo qualunque ma il Turismo, con l’iniziale maiuscola.
Ma la POLITICA non ha gli stessi obbiettivi di coloro che vogliono bene a Massa; ha completamente perso di vista quelli che dovrebbero essere i suoi reali obiettivi e punta, oggi, solamente a mantenere sé stessa, senza perdere occasione per rafforzare il suo ruolo ed autocelebrarsi.
Tutto questo perché non è più solo POLITICA ma è POLITICA DI PARTITO e c’è una grandissima differenza.
Alla POLITICA DI PARTITO non interessa nulla della Collettività: trovarsi ad amministrarla è solo una scusa, l’espediente per essere “legittimata” a fare di tutto pur di riuscire nel proprio intento di approfittare delle risorse pubbliche.
Tutti si dicono sdegnati e non si fanno scrupolo ad inveire, più o meno velatamente, contro di essa dicendosi favorevoli a un cambiamento e ritenendo indispensabile un’inversione di rotta.
Tutti si dicono consapevoli che questa POLITICA sia stata la rovina di ogni cosa e la mortificazione di impegno, serietà, competenza e merito; ma, nel contempo, è anche quella a cui in molti si sono rivolti per ottenere un favore o un privilegio.
Avrà sempre un occhio di riguardo per costoro purché continuino a servirla sommessamente: li tiene in pugno, come ostaggi senza scampo.
In particolare, coloro ai quali il PARTITO ha regalato un lavoro pubblico (alle spalle della Comunità) saranno sempre obbligati verso di esso e continueranno a votarlo egoisticamente.
Ma non tanto per contraccambiare il favore ricevuto [l’impiego, infatti, non glielo toglierebbe più nessuno], quanto per mantenere le cose come stanno e continuare a lavorare tranquillamente in un contesto “protetto” per i raccomandati come loro.
A Massa, come pressappoco ovunque, il PD ha sempre fatto il bello e il cattivo tempo ed ha modellato a suo vantaggio ogni cosa calpestando tutto ciò che non costituisce una potenziale fonte di profitto.
Lucrare ai danni delle casse pubbliche è stato il suo unico “comandamento”.
La Regione, la Provincia e quasi tutti i Comuni sono Enti Pubblici solo sulla carta perché, di fatto, sono PROPRIETA’ PRIVATE del PD.
La pianificazione urbanistica è sempre stata ostaggio del suo opportunismo e dell’incompetenza dei suoi esponenti.
I posti di lavoro pubblici sono stati gestiti unicamente privilegiando gli appartenenti al partito, seppure incapaci, e umiliando tutti gli altri; il suo clientelismo è sempre stato sfacciato e vergognoso.
L’obbiettivo è sempre stato triplice: gettare continuamente le basi di nuovi (spesso vergognosi) progetti da cui ottenere profitto nel tempo, controllare le funzioni pubbliche strategiche facendo in modo di affidarle a persone “di fiducia” che ubbidiscano agli ordini, rafforzare la propria autonomia ed il proprio predominio quandanche a discapito della Collettività.
Si è dunque creato un vero e proprio SISTEMA, ramificato in ogni direzione, che ci sta soffocando insieme alla nostra Cittadina.
Un vero e proprio SISTEMA PERVERSO dal quale sarebbe opportuno ma non è affatto facile affrancarsi.
O sei con loro o sei contro di loro; in questo secondo caso sei considerato un nemico, sei messo in disparte e sei osteggiato in ogni modo.
E se osi ribellarti alla prigionia in cui ti hanno relegato, sono pronti ad usare ogni mezzo, spesso ILLEGITTIMO, per fartela pagare e tacitarti.
Se è la POLITICA DI PARTITO e non la POLITICA CIVICA ad amministrare un qualsivoglia ente pubblico, le casse di esso [dove oltre ai contributi statali finiscono anche le tasse e le imposte pagate dai Cittadini] sono viste come un forziere da espugnare.
Si tratta solo di farlo in modo che tutto appaia “regolare”: la cosa più difficile, quindi, è NON SBAGLIARE NEL DELINQUERE, cosa assai frequente pur potendo gestire a piacimento ogni adempimento burocratico.
Spesso si inventano lavori, commesse o forniture pubbliche pur di procurarsi le condizioni per muovere ai danni della Collettività.
E’ per questo, ad esempio, che nascono cantieri edili inutili o di comodo per i quali si affida la progettazione a precisi professionisti [disposti a progettare proprio ciò che si è già deciso di progettare] e si appaltano i lavori a precise imprese costruttrici [disposte a realizzare proprio ciò che si è già deciso di realizzare].
Il partito beneficia di tutto questo in termini di TANGENTI di ritorno da professionisti, imprese costruttrici e imprenditori.
E’ per questo, poi, che si mostra riconoscente nei confronti di quel politico che ha favorito l’attuarsi del progetto imposto dall’alto consentendogli di fare strada e di guadagnare di più, ovvero riconoscendogli somme sotto banco.
Altre volte si gestiscono i lavori volutamente in modo che, pur potendo costare 1000, finiscano per costare 2000 o più.
Ne è di esempio il “concordare” con un’impresa compiacente il ribasso d’asta che consentirà ad essa di aggiudicarsi un lavoro; in corso d’opera, poi, si verificheranno “imprevisti” tali da far lievitare l’importo dei lavori e ripagare l’impresa del ribasso iniziale (ma, intanto, quell’impresa compiacente è lì e non la toglie nessuno).
E col metodo dell’affidamento diretto, si distribuiscono allegramente le opportunità di lavoro lucrando senza ritegno alcuno ai danni della Collettività.
E’ un vero e proprio assalto alla “diligenza”.
Talvolta, coloro che DEBBONO ESSERE finanziati attraverso i soldi pubblici (singoli individui, imprese, altri enti ecc.) non vengono neppure individuati dagli amministratori locali ma imposti direttamente dall’alto, da Grosseto o addirittura da Firenze.
Può succedere, infatti, che il sistema non riesca a concretizzare i suoi intenti perversi nello stretto ambito territoriale del beneficiario e debba così ricorrere ad amministrazioni compagne; ecco spiegato l’affidamento diretto di incarichi a ditte pressoché sconosciute o con sedi distanti un’esagerazione dal luogo dove sono chiamate ad operare.
Tutto ciò viene fatto anche quando le casse dell’Ente sanguinano, fregandosene di tutto e di tutti, in maniera che definire incosciente è poco.
Non importa a nessuno che, così facendo, vadano poi a mancare le risorse per anche le cose più piccole (ma indispensabili) come il semplice riempimento di una buchetta in strada…
Di conseguenza ed OBBLIGATORIAMENTE, chiunque abbia ricevuto un finanziamento di questo genere restituirà il favore ripagando il Partito stesso attraverso le così dette “erogazioni liberali” e/o taluni dei suoi esponenti con piccole o grandi tangenti.
Ovviamente, per diventare un “bravo” POLITICO DI PARTITO non importa essere né onesto, né in gamba.
A nulla conta tenere alla propria dignità o impegnarsi seriamente per ciò che si è chiamati ad amministrare.
Basta fare ogni cosa, piccola o grande che sia, con l’occhio attento a dirottare TUTTE O QUASI le risorse economiche nella direzione esatta ordinata dal partito.
Senza criticare o commentare; men che mai se ci si accorge di star assecondando una “porcata politica”.