LA NAZIONE

14 gennaio 2014

Rubrica: Panorama politico

  

«La Solemme andrà al Magrone? Temiamo di non poterne discutere»

 

Mentre permane la tensione a Massa sulla realizzazione di una nuova area industriale al Magrone in alternativa all’altra che per altro nella zona di Valpiana Nord presenta sempre spazi liberi da utilizzare, sta facendosi spazio la notizia che sia la Solemme ad insediarsi al Magrone. Sotto questo aspetto il Laboratorio di Democrazia, prosegue nell’ntento di capire «quali siano i motivi che inducono l’amministrazione ad inseguire l’apertura nella zona del Magrone. Sull’argomento abbiamo sentito Oris Carrucoli del Laboratorio.La Giunta ha varato una delibera esplorativa per le aziende che avessero interesse ad insediarsi al Magrone. Ne conoscete l’esito? 
«No, non sappiamo nulla, anche se una delibera di Giunta è un atto pubblico e gli esiti dovrebbero essere resi anch’essi pubblici». 
Però corrono voci che qualche azienda abbia risposto positivamente.
«Pare che solo tre aziende abbiano manifestato interesse a insediarsi al Magrone».
E non si conosce altro?
«Sappiamo solo che i consiglieri di Massa Comune hanno richiesto quali e quante aziende abbiano risposto alla delibera esplorativa, ma ormai da più di un mese attendono la risposta e pare che nessuno voglia darla, facendo venire meno il diritto dei cittadini a sapere cosa bolle in pentola nei programmi della Giunta».
Ritenete che ciò sia giusto?
«Assolutamente no, anche perché la scelta di insediare aziende al Magrone, anziché completare l’insediamento nell’attuale zona di Valpiana, comporterà per il Comune non meno di tre o quattro milioni di euro di costi, tra acquisto di terreni e opere di urbanizzazione. Investimenti che in questo particolare momento di serie difficoltà economiche degli enti locali nessuno ritiene giustificati».
Ma allora come spiegate il silenzio e l’estrema riservatezza tenuti dall’Amministrazione?
«Pensiamo che si possa spiegare in un solo modo, cioè con la volontà di mettere tutti di fronte al fatto compiuto».
Proprio adesso?
«Questo sarebbe un classico di fine mandato amministrativo. Di solito quando si vogliono prendere decisioni che possono suscitare critiche, si attende il fine mandato, quando ormai le proteste non possono più avere esito e si evita così il confronto».
Quali dunque potrebbero essere i motivi per evitare il confronto? «In passato conclude Carrucoli si era tentato di realizzare a Valpiana un impianto di riciclaggio di liquami organici, ci fu anche un’assemblea abbastanza agitata nella frazione. Ancor oggi ci sono aziende del settore, come la Solemme, che cercano spazi per insediarsi».
In conclusione?
«Chissà che non si voglia dire quali sono le aziende che hanno fatto richiesta proprio perché tra queste ci sono attività simili o analoghe a quella che suscitò tra i valpianesi tanto scalpore e diniego?».

 

 

 

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