Fonte: LA REPUBBLICA

09 gennaio 2014

 

Rubrica: Ambiente

AMBIENTE E RIFIUTI CON PIANI DIVERSI ADDIO QUADRO D’INSIEME

ALFREDO DE GIROLAMO

 

 

IL 2013 si è chiuso in Toscana con l’approvazione da parte della Regione del Paer, il Piano energetico ambientale, che ora verrà discusso in consiglio. Il Piano prevede investimenti ambientali di lungo periodo, fino al 2030. Sull’acqua, prima di tutto, sulla difesa del suolo e la messa in sicurezza idraulica del territorio e sul servizio idrico integrato (depurazione e risposta ai cambiamenti climatici). Il Piano include anche il programma di investimenti straordinari per il servizio idrico integrato (pari a circa 850 milioni di euro), programma già definito fra gestori e autorità idrica e che consentirebbe di mettere in sicurezza la Toscana sull’approvvigionamento ed evitare crisi idriche ed emergenze siccità. Naturalmente il Piano prevede investimenti su efficienza energetica e diffusione di fonti rinnovabili, puntando al raggiungimento per tempo degli obiettivi del Burden Sharing, delle quote del famoso 20/20/20 a livello dei singoli paesi europei e delle singole regioni. Obiettivi che la Toscana potrebbe raggiungere prima degli altri anche grazie alla geotermia. In questo quadro il Paer attribuisce importanza agli interventi per le città nella logica delle smart cities, con interventi sul patrimonio pubblico edilizio, sulla mobilità sostenibile e sull’efficienza. Interventi che potrebbero vedere un forte coinvolgimento delle utilities locali: acqua, rifiuti, trasporti, energia, illuminazione, edilizia pubblica residenziale. Purtroppo, per motivi formali, il Paer non include il settore dei rifiuti, affrontato dal Piano di gestione dei rifiuti adottato di recente dal consiglio regionale ed il settore dell’inquinamento atmosferico. Uno spacchettamento di piani, tutti a forte valenza ambientale, che non consente una visione unitaria del problema, anche in termini di investimenti e ricadute sull’economia toscana. Gli investimenti sul riciclaggio e il recupero di materia sono infatti inseriti nel piano rifiuti (35 milioni di euro all’anno, e vanno quindi ad aggiungersi a quelli individuati dal Paer. Sarebbe utile, al termine delle fasi di approvazione di tutti questi piani, poter disporre di un quadro di insieme delle misure in vista della ripartizione dei Fondi Strutturali Europei 2014-2020. Per esempio le scelte sulla gestione dei rifiuti hanno effetti sugli obiettivi in campo energetico e le scelte sulla mobilità hanno effetti rilevanti sull’inquinamento dell’aria.

Come sempre a fronte di un Piano interessante ed innovativo, il quadro finanziario appare ancora inadeguato. Se da un lato la giunta prevede una cifra costante di bilancio per gli interventi minimi nella difesa del suolo (e questa è una novità importante), le previsioni di bilancio dell’intero Paer, così come quelle relative al Piano rifiuti, appaiono incerte e insufficienti e si potrebbe fare uno sforzo ulteriore per canalizzare su questi settori le poche risorse disponibili, e lanciare una politica industriale regionale nuova basata sulla Green economy, uno dei pochi settori in cui la Toscana può crescere rapidamente nei prossimi anni, generando ricchezza e posti di lavoro, specie per i giovani.

Presidente Cispel Toscana

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