LA NAZIONE
08 gennaio 2014
OCCUPAZIONE L’IDEA DEL LAVORO A DISTANZA È FALLITA. STRUTTURE INUTILIZZATE
Il telecentro è chiuso definitivamente Massa Comune: «Spreco di denaro»
A QUESTO punto non ci sono più dubbi sull’insuccesso del Telecentro delle Colline Metallifere, struttura creata dall’ex Comunità Montana per sviluppare attività di telelavoro e per fornire servizi di natura informatica e telematica alla comunità locale, con la previsione di 15 postazioni operative implementabili fino a 60 in rete con gli altri telecentri già attivi nel resto del territorio regionale. A puntare il dito contro «il nuovo sperpero di denaro pubblico» è il Movimento Civico Massa Comune. Anche la società Ouverture di Scarlino si è ritirata, preceduta nel tempo dalla Webresearch di Firenze e dal tentativo della Società della Salute Colline Metallifere assieme al Comune di Massa Marittima e all’Uncem Toscana di trasformarla in struttura specializzata a supporto del progetto «anziano fragile».
La Overture ha gettato la spugna rinunciando a gestire la struttura a causa pare della mancata chiusura di alcuni contratti e bandi di gara per l’acquisizione di servizi che si sarebbero dovuti svolgere nella sede di Massa Marittima. «Massa Comune» rifà la storia di questa vicenda: ricorda come la costituzione del Telecentro delle Colline Metallifere, ubicato nei locali della ex scuola elementare di Via Corridoni del capoluogo appositamente ristrutturati con una spesa di circa 210mila euro e dotati di una sala di accoglienza ed informazioni, di una sala dedicata al telelavoro, di un’area per i servizi telematici, formazione e sala riunione, venne deliberata dall’assemblea della Comunità Montana nel corso del 2006 ed affidata un anno dopo alla società Webresearch di Firenze. L’unica, questa, che di fatto, puntualizza Massa Comune, almeno fino al 30 giugno 2009 ha tentato di far funzionare la struttura secondo le proprie finalità istituzionali.
DOPO un paio d’anni di cessazione di ogni attività, la Comunità Montana Colline Metallifere, a seguito dell’esperimento di una procedura negoziale, ne affidò la gestione alla società Ouverture di Scarlino che però di fatto non ha mai iniziato alcuna attività, attività che sarebbe dovuta partire dal 1°settembre 2011 poi prorogata, a seguito della richiesta della società, al 31 dicembre 2012 fino a comunicare ufficialmente la propria rinuncia.
«UNA VERA doccia fredda — sentenzia Massa Comune — che vanifica così anche l’ultimo ed estremo tentativo di far funzionare con successo la struttura tanto voluta dai massimi dirigenti della allora Comunità Montana e dall’Uncem Toscana, per di più realizzata con ingenti finanziamenti pubblici assunti alla vigiglia del grave periodo di crisi che ha colpito il Paese intero in tutti i suoi settori».