Cinque Stelle all’attacco del Piano «Promesse tradite sulla differenziata, l’obiettivo è incenerire»
Fonte: IL TIRRENO
08 gennaio 2014
Rubrica: Panorama politico
RIFIUTI Cinque Stelle all’attacco del Piano «Promesse tradite sulla differenziata, l’obiettivo è incenerire»
FOLLONICA La coalizione di centrosinistra non ha mantenuto le promesse: a Follonica doveva essere raggiunto il 75 per cento di raccolta differenziata e invece nulla è stato fatto. La denuncia dei grillini follonichesi stavolta tocca il Piano interprovinciale dei rifiuti e in particolare la gestione del settore da parte dell’amministrazione del Golfo, colpevole di non aver raggiunto gli obiettivi che si era posta nel 2009, «non dando seguito agli slogan elettorali». Anche stavolta il progetto presentato dagli enti locali non è altro che «uno specchietto per le allodole», assicurano dal Movimento 5 Stelle. «Visti i ritardi accumulati, che ci costringono a pagare il 20 per cento i tasse in più per il non raggiungimento degli obiettivi comunitari sulla raccolta differenziata, ci sarebbe stato bisogno di un piano coraggioso, di un cambio di marcia, di un cambiamento sostanziale di strategia per recuperare il tempo perduto. Invece niente di nuovo sotto il sole, anzi», dicono i pentastellati. «C’è il dato, sventolato come una svolta, del 70 per cento di raccolta differenziata nel 2020, ma che è a ben vedere solo un misero 5 per cento in più rispetto a ciò che dovevamo raggiungere già nel 2012 e che ci ricorda il 75 per cento promesso dal programma di coalizione del Pd a Follonica». Mancano, secondo M5s, le indicazioni sulle modalità con cui raggiungere quella quota: «Non è stata inserita l’ipotesi di tariffe premianti per chi produce meno rifiuti, non c’è il coinvolgimento dei cittadini e delle imprese». Infine l’accento su un dato particolare: «L’incongruenza palese e rivelatrice sull’incremento della quota di incenerimento, che arriverà al 20 per cento, mentre (la media toscana è del 13. Aldilà degli specchietti per le allodole – chiosano i grillini – è proprio quella dell’incenerimento la volontà politica evidente, una scelta assurda che premia lo status quo, l’arroccamento di chi vive su posizioni di rendita e parassitarie e accetta come normali i conflitti di interesse di chi siede contemporaneamente nei consigli di amministrazione di Sei e di Scarlino Energia, cioè di chi dovrebbe assicurare la raccolta differenziata e di chi guadagna bruciando l’indifferenziato». Un piano solo impiantistico, tuona M5s, «fatto su previsioni tecnicamente discutibili o sbagliate, senza cuore, senza coraggio, destinato a essere solo l’ennesima, falsa vetrina pre-elettorale».(p.v.)