LA NAZIONE

07 gennaio 2014

 

 

POLEMICA MONTOMOLI PUNTA IL DITO CONTRO LA «SQUADRA» DELLA BAI

«Giunta deludente, troppe contraddizioni tra le dichiarazioni di principio e i fatti»

 

 

MINORANZE coalizzate a Massa Marittima nell’esprimere pareri negativi sull’operato della giunta guidata dal sindaco Lidia Bai. Dopo le dichiarazioni del capogruppo repubblicano Luca Santini, apparse su queste colonne, ora è il turno del Movimento Civico «Massa Comune» con il suo capogruppo consiliare Federico Montomoli.

 

Come giudica il lavoro svolto nell’ultimo quinquennio dalla giunta Bai?

 

«Non positivo, sono frequentemente in contraddizione tra gli enunciati di principio e le azioni, non riescono a staccarsi dal passato sia nelle scelte che nel modo di ragionare. Hanno la convinzione di essere nel giusto e che tutti gli altri sbagliano o li criticano solo per presa di posizione politica. Più di una volta si sono presentati ai Consigli senza neppure aver letto i documenti che proponevano, tanto da non saperli spiegare e rispondere alle nostre osservazioni, per ottenere le riprese dei consigli abbiamo dovuto insistere per oltre due anni perché, chi a parole fa della trasparenza la propria bandiera, proprio non ne voleva sapere di lasciare una traccia a disposizione dei cittadini».

 

Quali ritiene siano gli assessorati più deludenti nel risultato?

 

«Purtroppo nessuno si è distinto per non aver deluso, il livello qualitativo è nel complesso bassissimo. Posso dire che solo l’assessore Luana Tommi si è distinta per l’impegno che ha messo nella difesa delle scuole di Massa e per realizzare un progetto innovativo come Erre Cubo in sinergia con i licei classici della Garfagnana. Purtroppo è arrivata a metà mandato. Gli altri brillano per approssimazione e supponenza».

 

Quali sono i motivi di un’analisi tanto deludente?

 

«Le condizioni in cui si trova Massa non soddisfano nessuna categoria e questo è frutto di tanti anni di cattiva amministrazione. Non possiamo certo attribuire tutte le responsabilità all’ultimo quinquennio della giunta Bai, che però ha avuto il torto di aver mantenuto salda la continuità con quel passato che ha prodotto danni. Si continua a spendere soldi in decine di consulenze, non c’è una scala di priorità e si va dietro a quello che capita, si iniziano i lavori senza aver valutato il contesto complessivo per cui si parte con una cifra e si finisce con costi moltiplicati. Inoltre c’è uno stato di “sudditanza” nei confronti dei livelli superiori che fa digerire tutto quello che viene dalla Regione o dalla Provincia».

 

In cosa si concretizza tutto ciò?

 

«Penso ad esempio ai Patti territoriali per il riassetto della sanità, al piano per il trasporto pubblico locale con il quale diminuiranno i servizi e aumenteranno i costi, a come è stata gestita e quale è il risultato della vicenda parcheggi. Ora vogliono portare avanti l’area industriale del Magrone, una scelta di oltre 10 anni fa, già sbagliata allora, malgrado sia completamente cambiato il contesto sociale ed economico, che la zona di Valpiana non sia completa e si stia svuotando e nonostante siano state evidenziate nell’area individuata forti criticità dal punto di vista geologico ed archeologico».

 

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