IL TIRRENO

07 gennaio 2014

 

 

«Ci spettano 96 euro, il Fiora ne dà 0,37» Il Comitato Acqua bene comune presenta ricorso al Tar contro il minisconto applicato dopo il referendum del 2012

 

 

Tra 37 centesimi e 96,31 euro c’è una bella differenza. Soprattutto quando si parla di soldi che devono tornare nelle tasche dei cittadini. Ed è su questi 95,94 euro di differenza che il Forum dell’acqua bene comune dichiara da oggi battaglia legale (quella di principio l’ha avviata già da tempo) a quella che definisce «restituzione truffa». Il Forum nazionale, insieme al Comitato Acqua pubblica di Arezzo e ad alcuni utenti dei sei ex Ato toscani (Acqua, Acquedotto del Fiora, Asa, Gaia, Niove Acque e Publiacqua), presenta stamani a Firenze un ricorso al Tar (curato dall’avvocato Sandro Ponziani) contro il rimborso della remunerazione di capitale investito previsto dall’Autorità idrica regionale (Air) e approvato dall’Autorità per l’energia elettrica e gas (Aeeg). Non perché sia sbagliato rimborsare i soldi, anzi. Ma perché quanto Air e Aeeg hanno calcolato di rimborsare non coincide con i calcoli fatti dal Forum. Tutto nasce dal referendum che nel 2011 abrogò parzialmente la norma che stabiliva che il costo dell’acqua doveva includere anche la remunerazione del capitale investito dal gestore (ovvero il profitto garantito del 7% presente nelle bollette). Da quel momento i cittadini avrebbero pagato solo i costi di gestione ordinaria e l’ammortamento del capitale investito, con un sostanzioso sconto in bolletta. Passato il referendum, i gestori hanno fatto orecchie da mercante, continuando a mettere in bolletta la remunerazione del capitale investito. I cittadini si sono ribellati, si sono costituiti comitati e si è andati per le vie legali. L’anno scorso il Consiglio di Stato, in un parere reso all’Authority per l’energia, ha bocciato le bollette dell’acqua che continuavano a contenere la voce della remunerazione del capitale investito e ha obbligato di fatto i gestori a restituire i soldi. E qui inizia la storia recente della battaglia dei comitati. Perché mentre i cittadini si aspettavano di vedersi restituiti i soldi pagati in più, sono arrivate solo briciole. «La restituzione – spiega il Forum – è calcolata illegittimamente, grazie alla retroattività del metodo tariffario transitorio, solo per il periodo che va da 21 luglio al 31 dicembre 2011». Nel caso degli utenti dell’Acquedotto del Fiora (tra i quali quelli dei 28 comuni della provincia di Grosseto), l’Air ha calcolato 37 centesimi forfettari a utente indipendentemente da quanto ciascuno aveva pagato prima. «E invece – spiega Andrea Marciani del Comitato Acqua bene comune di Grosseto e Amiata Val d’Orcia – le cifre sono ben diverse». Marciani mostra una tabella che riporta la remunerazione del capitale investito del Fiora. Per i mesi del 2011 successivi al referendum, sono 4.124.116 milioni; per il 2012, 10.522.897 milioni e per il periodo di riferimento del 2013, 11.957.262 euro. In totale, 26.604.275 euro che, divisi per le 276.222 unità immobiliari servite dal Fiora, fanno 96,31 euro a testa. E invece, spiega Maciani, «l’Acquedotto del Fiora si accinge a rimborsare ai suoi utenti la ridicola somma di 37 centesimi di euro, a forfait, per ogni utente, indipendentemente dagli importi pagati nel periodo di riferimento. Questi 37 centesimi sono quelli che hanno permesso all’amministratore delegato dell’Acquedotto del Fiora, Paolo Pizzari, di annunciare nel corso del Fiora Day bollette più leggere per tutti i suoi utenti. Riteniamo che non siano necessari nostri commenti per evidenziare l’improntitudine e l’arrogante cinismo alla base di tale mistificazione». In tutta la Toscana secondo il Forum dovevano essere restituiti ai cittadini 180 milioni di euro e invece ne arriveranno solo 6. E il Fiora ha pure il poco appetibile primato di restituire la cifra più bassa, 37 centesimi (la più alta è quella data da Publiacqua, 5,36 euro). Spetterà adesso al Tar stabilire chi ha ragione.

 

 

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