IL TIRRENO

07 gennaio 2014

Turismo

 

 

La Maremma tra i 40 big del turismo mondiale Il quotidiano The Guardian la inserisce nelle mete del 2014. Ma niente etruschi «Visitate l’Andana, il porto di Ferragamo, la cantina di Piano e la Locanda Rossa»

 

 

«La Maremma è stata la frontiera finale della Toscana, una tranquilla area di costa aspra e protetta, da Capalbio a Cecina. Negli ultimi anni, tuttavia, gli esperti vi hanno prestato attenzione e sebbene non sia ancora Forte del Marmi, ci sono state alcune aperture illustri». Con questa motivazione il quotidiano britannico The Guardian inserisce la Maremma tra le quaranta destinazioni mondiali da visitare nel 2014. Unica località italiana, la Maremma figura al 29º posto di una classifica che ha sul podio Cape Town (Sudafrica), Uzès (Francia) Austin (Texas) e comprende destinazioni nuove come Iran, Macedonia, Ruanda, oltre a mete battute come Brasile, Cina, Australia. Nonostante la foto scelta per accompagnare il consiglio di viaggio (www.theguardian.com) sia una superclassica veduta di Sorano, l’articolo propone quattro mete nuove di zecca, tutte aziende private, tutte nate negli ultimi anni e tutte volute da persone non del posto che si sono innamorate di questi luoghi. Il Guardian le elenca: «L’hotel L’Andana di Alain Ducasse a Castiglione della Pescaia (da 300 euro), la Marina di Leonardo Ferragamo al Puntone, la cantina di Renzo Piano alla Rocca di Frassinello» e, per i non super ricchi, la «Locanda Rossa (doppie da 120 euro b&b) a Capalbi (sic!) vicino alla spiaggia del Chiarone». Insomma, niente tombe etrusche, niente cinghiali e niente spettacoli di butteri. La Maremma che incanta il Guardian è quella degli imprenditori e dei grandi nomi internazionali: Renzo Piano, che ha progettato la cantina di proprietà dell’editore di Class Paolo Panerai; Leonardo Ferragamo, figlio dello stilista e maggiore azionista del porto di Scarlino al Puntone; e Alain Ducasse, lo chef che, innamoratisi di Castiglione della Pescaia, ha deciso di aprirvi L’Andana insieme alla famiglia bresciana Moretti. E rende onore alla deliziosa Locanda Rossa di Capalbio (pur dimenticandosi la “o”), novità dell’anno sul portale i-escape. «Ho sempre creduto nelle potenzialità della Maremma, questo lembo di Toscana affascinante e ricco di eccellenze», spiega il presidente di Promomar e amministratore delegato della Marina di Scarlino, Leonardo Pagni. «Oggi – prosegue – The Guardian, una delle riviste inglesi più autorevoli, consiglia ai suoi lettori di visitarla nel 2014 perché la considera tra le mete più belle del mondo. Ciò mi rende felice e orgoglioso al tempo stesso». «Sapendo qual è la qualità del Guardian questa scelta ci fa piacere e ci riempie d’orgoglio», dice Paolo Panerai, proprietario della Rocca di Frassinello. «Questo riconoscimento si affianca ad altri che abbiamo avuto per i nostri vini e arriva nel decennale dell’apertura. È chiaro che sulla scelta ha inciso il fatto che la costruzione è stata creata da Renzo Piano. Siamo contenti che quello che l’ex sindaco di Gavorrano ritenne un edificio di interesse pubblico ottiene oggi un riconoscimento globale. Gli amministratori e la camera di commercio hanno deciso di puntare sul brand Maremma. E questo paga». Anche L’Andana, il lussuosissimo resort a Castiglione della Pescaia, è nato da poco, dieci anni fa, dalla ristrutturazione dell’ex villa d’estate di Leopoldo II di Lorena. «Siamo molto onorati», spiega Pier Giuseppe D’Alessandro, direttore dell’azienda agricola. «È un riconoscimento al nostro sforzo di dare internazionalità a questa struttura. Da parte delle imprese locali c’è un grossissimo lavoro sull’estero, da un lato per far conoscere la Maremma in giro per il mondo e dall’altro portando gli stranieri qua». Sprizza gioia Barbara Valleggi, responsabile della Locanda Rossa di proprietà della torinese Lorenza Jona Celesia, anche lei innamorata di questo scorcio di Maremma. «Il Guardian mi aveva contattata per avere delle foto ma credevo fosse la solita rassegna di hotel», spiega Valleggi. «E invece è stata una sorpresa e sono contentissima. È il coronamento di un grosso lavoro di promozione all’estero, anche con il workshop Enit e nonostante i dubbi di chi, nel mondo, teme che la Maremma sia lontana dalle città d’arte. Per noi è un anno fortunato: il nostro olio è stato selezionato tra i 10 toscani che a febbraio parteciperanno a Eataly a New York. E pensare che abbiamo aperto solo nel 2010». Come detto, oltre alla giovane età delle aziende scelte dal Guardian, colpisce che tutte e quattro le mete siano nate su iniziativa di quelli che qualche maremmano chiamerebbe «forestieri» e che si sono innamorati di questi luoghi, rendenoli famosi. Come – a quanto pare – nessun «indigeno» sembra esser riuscito a fare fino a oggi. Marketing e comunicazione, dunque, valgono più delle bellezze naturali in sé? Cosa ha fatto volgere lo sguardo del Guardian sulla Maremma e su queste mete? «Non è una questione di essere più bravi – spiega D’Alessandro –. Prima forse la gente si accontentava di offrire un luogo bello ai visitatori. Adesso siamo a uno step superiore: cerchiamo di portare la gente qua». «Mettemmo la Maremma tra le mete fondamentali d’Italia in occasione della mostra per i 25 anni della casa editrice e del mensile Class, poi allestita a New York e in Cina», spiega Panerai. «Ma penso che non sia possibile fare qualcosa di importante se non poggia su un humus importante. Questi sono i luoghi degli etruschi, qui ci sono le loro vestigia. Come dice Renzo Piano, gli architetti dovrebbero ascoltare i luoghi, perché i luoghi parlano»

 

 

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