Fonte: IL TIRRENO

29 dicembre 2013

 

Rubrica: Economia

Bocciato Profumo, Mps adesso rischia Rinviato l’aumento di capitale che avrebbe messo ai margini Siena. Il presidente: ora c’è incertezza. Si teme la reazione dei mercati

 

di Cristiano Pellegrini wSIENA L’aumento di capitale da 3 miliardi di Mps si farà ma non prima del 12 maggio 2014. Nel muro contro muro tra banca e fondazione alla fine a spuntarla è stata quest’ultima e la sua presidente Antonella Mansi che ha incassato l’82,04% alla proposta di rinviare l’operazione (e anche tanti applausi). Escono sconfitti dall’assemblea dei soci il presidente Profumo e l’ad Viola: la loro proposta di fare subito la ricapitalizzazione è stata bocciata dal 69,06% del capitale presente in aula. Per il management è il primo sonoro schiaffone dopo l’avvio del piano di ristrutturazione della banca. Molti piccoli azionisti hanno chiesto le dimissioni di Profumo. Il banchiere milanese ha rimandato la questione al cda in programma per gennaio: «Certe decisioni si assumono a sangue freddo e nei luoghi deputati». Però si è lasciato scappare che «la fondazione prosegue nell’errore, lo stesso che l’ha portata in passato a difendere il 51%». E ha ammesso che si ora si apre un periodo di «incertezza». A preoccupare adesso è la possibile reazione dei mercati alla loro riapertura. E che ci sia qualche rischio dopo l’esito del voto non lo ha nascosto nemmeno Antonella Mansi: «Non ho la sfera di cristallo e mi auguro non ci sia nessuna conseguenza» La Fondazione non ha chiesto le dimissioni del management. Le hanno chieste, invece, i piccoli azionisti. «Rocca Salimbeni deve portare rispetto alla Fondazione. L’aumento di capitale ora non lascia spazio a niente, è un salto nel buio» ha detto Pierpaolo Fiorenzani mentre Gabriele Corradi, ex candidato sindaco nel 2011, ha rivolto un invito ai vertici di Rocca Salimbeni: «Mi auguro che ascoltiate il presidente Mansi per trovare un giusto compromesso. Se così non fosse presidente lei dovrà prenderne atto e liberarci dalla sua presenza, non da Siena dove sarà sempre ben accetto, ma da Rocca Salimbeni». Secca la risposta del presidente Profumo: «L’aumento di capitale ora è motivato dal fatto che questa banca in anni passati ha effettuato numerose scommesse contro il mercato. Oggi abbiamo la certezza di poter realizzare l’aumento di capitale. Domani rientriamo nel campo di incertezza perché ci sono elementi che rendono incerto che a maggio si possa realizzare. Siamo consapevoli e rispettosi dei problemi della Fondazione. Non c’è nessun Palio personalistico. L’unico Palio è con i contribuenti italiani» ha detto Profumo, ribadendo che il rinvio della ricapitalizzazione comporterà 100 milioni di costi aggiuntivi. Che l’assemblea di ieri abbia segnato un momento di rottura più che di condivisione nel percorso di ristrutturazione della banca è evidente e le parole del sindaco Bruno Valentini non hanno mancato di sottolinearlo. «Non sono contento. Non stappo lo spumante» ha detto. «Lavorerò perché tra amministratori della banca e azionisti ci sia nuovamente sintonia. C’è bisogno di fiducia. Credo che nessuno li metterà alla porta – ha detto invece sull’ipotesi dimissioni del vertice della banca – toccherà a loro scegliere e decidere se credono ancora nel progetto che loro stessi hanno predisposto. E’ vero che è stato bocciata una parte del progetto ma la ristrutturazione è stata approvata». A Siena nessuno ha voglia di brindare per la giornata appena conclusa. Domani il primo responso, quello delle borse.

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