Fonte: IL TIRRENO

27 dicembre 2013

 

 

LA POLEMICA «Troppi soldi per i cani? Gli sprechi sono altrove»

 

MASSA MARITTIMA Un’animalista follonichese, Paola Mirolli, che ha preso parte alla difesa di Zorro e alla battaglia contro il nuovo canile, risponde al presidente della Società della Salute, Luciano Fedeli. Pochi giorni fa infatti, l’amministratore massetano era intervenuto con una lunga nota sulla questione del dogo argentino, che a giudizio dell’Asl andrebbe soppresso, Zorro appunto, spiegando che a volte le persone si interessano più degli animali che degli esseri umani. Per avallare la sua tesi, Fedeli ha stilato una lista delle emergenze del territorio, legate alla povertà e ai disagi economici scaturiti dalla recessione, spiegando che la sensibilità prima andrebbe dimostrata verso gli esseri umani e solo dopo verso gli animali. Chi però sta dall’altra parte, dalla parte cioè di chi in questi mesi ha protestato contro l’apertura del nuovo canile della Botte e nelle ultime settimane contro la soppressione di Zorro, non ha accettato di buon grado le parole del presidente della Società della Salute. «Signor Fedeli – risponde Paola Mirolli, follonichese attiva in entrambi le battaglie animaliste – comincia bene il suo articolo, ma poi prende subito una cantonata, o abbiamo capito male? Si rivolge a noi con quella infelice frase “tale sensibilità dovrebbe essere manifestata in modo almeno altrettanto forte anche per gli esseri umani”. Nel caso che si rivolgesse a noi ci dica chi l’ha autorizzata e con quale titolo si permette di farci la paternale. Guardi che proprio non le spetta. Però, visto che la frase l’ha formulata e quindi ce l’ha già pronta, magari la invii ai suoi colleghi politici, i quali hanno in mano le leve del potere e possono giocare a loro piacimento sulle povertà. Quelle povertà che lei descrive insinuando che in fondo, in fondo un po’ di colpa è anche nostra in quanto vi vogliamo accollare le spese per il rispetto dei cani». Mirolli sostiene di contro che gli sprechi sono altri in Italia e non certo il denaro utilizzato a tutela degli animali: non sono i cani che impoveriscono il Bel Paese, ma ben altro. La follonichese cita, per esempio, gli investimenti statali per acquistare degli aerei da guerra, che a suo giudizio sono un vero e proprio spreco scellerato dei fondi pubblici. «E per finire garantiamo che la sensibilità, così come la sofferenza non può essere settoriale – conclude la follonichese – se si è sensibili alle sofferenze, lo si è nei confronti degli umani, così come nei confronti degli animali». Mirolli rimanda le velate accuse al mittente, al presidente della Società della Salute, sottolineando che è la classe politica quella che spreca denaro e non gli animalisti, specialmente quelli maremmani che hanno sostenuto le due battaglie.(p.v.)

 

 

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