tratto da www.iltirreno.it
11 Ottobre 2013
Mentre il Pdl dichiarava di uscire dal governo l’autostrada tirrenica entrava nelle stanze del Cipe per l’ultimo stravagante episodio collegato a un’infrastruttura che presenta molte ombre e nessuna luce.
Il 27 settembre il Cipe eliminava infatti un’errata corrige, inserita in Gazzetta ad aprile 2013 e che modificava la delibera 85/2012 (quella dell’approvazione definitiva del tracciato).
La motivazione, secondo il ministro Lupi, sarebbero che tale correzione impediva la bancabilità del piano. Non un dettaglio.
Ma non è che il piano finanziario dell’autostrada tirrenica non sta più in piedi e le banche si sono chiuse a riccio?
Non è che alla luce dei nuovi valori di traffico – calati – i conti non tornano più?
Quali sono le banche che dovrebbero finanziare l’autostrada? Siamo preoccupati perché ci troviamo di fronte ad un progetto che per risparmiare il più possibile passa sopra la testa dei cittadini, con un impatto sociale, ambientale (anche dal punto di vista idraulico ed idrogeologico) ed economico spaventoso.
Un progetto che tra l’altro non prende in considerazione la delicatezza ambientale di certi contesti (ad esempio a Guinzone, Orbetello Scalo e Pitorsino) mentre sarebbe opportuno verificare preventivamente le conseguenze di interventi pesanti nella fase di cantierizzazione come l’escavazione delle terre.
Un progetto che evidentemente ormai non ha più un senso mentre un senso l’avrebbe se Anas mettesse risorse per la sicurezza dell’Aurelia. Insomma una altra vicenda oscura che aleggia su questo progetto che di ombre ne ha molte.
Come l’aumento degli anni di concessione per Sat, l’eliminazione del subentro a carico dello Stato, l’accantonamento di un progetto preliminare da 3,8 miliardi di euro sostituito da un definitivo di 2 miliardi (privati).
Noi una riflessione la facemmo anche nel luglio del 2012 quando in pochi giorni 3 figure fondamentali per la valutazione dell’autostrada tirrenica furono ridimensionate: in Sat l’arch. Pietro Pettini fu escluso dal Cda come unico rappresentante della Maremma; in Regione ad Annarita Bramerini furono tolte le deleghe della Via e della Vas, e Fabio Zita, membro commissione Via nazionale, fu allontanato dal proprio settore. Ma la posizione più discutibile è quella di Antonio Bargone, presidente di Sat e commissario di Governo per la realizzazione dell’autostrada. Bargone, lo scorso agosto, smentì i nostri consiglieri provinciali Valentino Bisconti e Tiziano Baldanzi che denunciarono la presenza di un nuovo progetto che passava sopra la collina dell’Osa, i fatti invece hanno smentito lo smentitore. Sel Provincia di Grosseto