Fonte: LA NAZIONE
10 dicembre 2013
Rubrica: Panorama politico
“Ho votato Cuperlo, non mi sento in minoranza. Sono partite diverse”. Pinzuti commenta la vittoria di Renzi e invita tutti a rimboccarsi le maniche: “Nessuna lacerazione, andremo avanti uniti”.
UN LAVORO intenso, ripagato dai risultati. Al di là del dato politico, «risaputo», la vera affermazione nella tornata delle primarie per eleggere il segretario nazionale del Pd è stata «la vittoria della partecipazione». Il segretario provinciale del Partito Democratico, Barbara Pinzuti, parla di «un’affluenza straordinaria» che conferma «la solidità del Pd». All’indomani della vittoria di Matteo Renzi, che conquista nettamente la leadership anche in Maremma (stravince con il 78% delle preferenze contro il 10,6% di Cuperlo e l’11,4% di Civati), Barbara Pinzuti, che non ha mai nascosto il suo voto a Gianni Cuperlo (il vero sconfitto in provincia di Grosseto), fa con La Nazione un’analisi post-primarie.
Segretario, gli elettori del Pd hanno scelto. Anche la Maremma ha incoronato Renzi…
«La vittoria di Matteo Renzi era attesa. Ha vinto con molta forza e credo che abbia gli strumenti per lavorare bene. Ma quello che colpisce di più, ripagandoci del lavoro intenso delle ultime settimane, è la grande affluenza alle urne. E’ il segno che intorno al Pd c’è molta fiducia».
Una partecipazione importante, segno di fiducia, ma anche di voglia di cambiamento.
«Ci metteremo subito tutti al lavoro, adesso è il momento dei fatti.
Le prossime sfide sono importanti, a cominciare dalla riforma elettorale e delle istituzioni, passata la fase delle primarie, è fondamentale fare una riflessione seria sulle cose da fare».
Lei non ha mai nascosto a chi sarebbe andato il suo voto. Lo ha confermato al seggio?
«Di principio ho detto che avrei votato Gianni Cuperlo, anche se non ho mai fatto campagna pro Cuperlo. Semplicemente per una questione di stile: nelle scorse primarie ho avuto le preferenze di molte persone che adesso hanno votato Renzi. Ho condiviso la piattaforma politica di Cuperlo, più vicina alla mia, molto incentrata sul lavoro. Resto convinta che il contributo di Cuperlo sia fondamentale, così come sono sempre stata certa del mio voto, pur nella consapevolezza di una vittoria a favore di Renzi».
Il congresso provinciale del Pd è stato dalla sua parte, ma adesso la maggioranza dei cittadini ha fatto una scelta diversa dalla sua.
«Non mi sento in minoranza, ho sempre detto che si trattava di due partite diverse. Non voglio fare parallelismi. Il voto del segretario deve rimanere patrimonio del singolo. Adesso, ripeto, è il momento di lavorare: ci troveremo di fronte al riassetto degli enti locali e alla sparizione delle Province. Quindi bisogna ripartire da ciò».
Tre mozioni, portavoce di sensibilità diverse. Ci saranno lacerazioni nel Pd del futuro?
«All’interno del partito esistono sensibilità diverse ed è giusto che ci siano. Credo siano una ricchezza. Nessuna lacerazione, nemmeno a livello locale. Andremo avanti in maniera unita con senso di responsabilità e nell’interesse del territorio. Questo è il compito della politica, contribuire al bene dei cittadini».
Maria Brigida Langellotti