“Inefficienti e fonte di sprechi”

175 ospedali a rischio chiusura,

purtroppo anche il Sant’Andrea

 

 

ospedali chiudono

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Il piano del ministero:

entro Natale un accordo con le Regioni

 

Il governo intende varare un piano per chiudere i piccoli ospedali
 

paolo russo

roma

 

Al ministero della Salute, la lista c’è già. Se Regioni e governo daranno il via libera, per i piccoli ospedali con meno di 120 posti letto, inseriti nel nuovo Patto per la salute, sarà l’ora di chiudere i battenti. Magari per essere riconvertiti in quelle strutture per la riabilitazione o per le lungodegenze che scarseggiano.

 

 

Un Commento a ““Inefficienti e fonte di sprechi” 175 ospedali a rischio chiusura, purtroppo anche il Sant’Andrea.”

  • Roberto Ovi says:

    Dopo anni di tira e molla, di dichiarazioni e smentite, sarebbe l’ora che il Governo e la Regione Toscana, che hanno competenze concorrenti in materia di assistenza sanitaria, dicessero con chiarezza cosa intendano fare non solo dell’ospedale Sant’Andrea, ma di tutti i piccoli ospedali.
    Siamo rimasti alle ultime dichiarazioni del Direttore Generale dell’USL 9 Fausto Mariotti e dell’assessore regionale Luigi Marroni nel recente incontro tenutosi poche settimane fa presso la sala congressi del Palazzo dell’abbondanza di Massa Marittima, che confermano il percorso iniziato con il protocollo di intesa del giugno 2007, e successive modifiche ed integrazioni:
    1. ristrutturazione edilizia e messa in sicurezza del P.O. Sant’Andrea in base alle normative antisismiche;
    2. riorganizzazione produttiva dello stesso, con la costituzione dell’area medica e dell’area chirurgica, e relative attività connesse (SPDC, cardiologia, pneumologia, ostopedia, chirurgia in elezione, posti letto di sub intensiva, sedie per cure oncologiche di medio bassa intensità);
    3. cure intermedie (ospedale di comunità, al quale è stata recentemente aggiunta la Casa della Salute);
    4. sviluppo dei percorsi di continuità assistenziale ospedale territorio;
    5. realizzazione delle attività di assistenza socio sanitaria e socio assistenziale territoriale, con la corretta presa in carico del paziente, che avrebbero dovuto essere programmate e realizzate dalla Società della Salute “Colline Metallifere”.
    Questo è il percorso che lo scrivente ed il Dottor Cappelloni, nella loro pregressa attività di consiglieri comunali (1999 – 2009), hanno sostanzialmente condiviso, da posizioni politiche distanti, distinte e diverse, con la maggioranza consiliare di centro sinistra (il Sindaco Lidia Bai, in un intervento sulla stampa risalente al 2008, dopo aver fatto i complimenti – verosimilmente insinceri – nei confronti dello scrivente, si permise di affermare, in modo per me piuttosto squallido, che “Ovi e Cappelloni si sono allineati sulle nostre posizioni“).
    Ora mi chiedo: questi impegni sono ancora validi o è cambiato qualcosa? Credo che i cittadini, tra l’altro elettori nelle ormai prossime elezioni amministrative del Giugno 2014, abbiano il diritto ad una informazione corretta e, soprattutto, veritiera sui destini del Sant’Andrea.
    Anche perchè il Decreto sulla spending review e il decreto sugli standard ospedalieri, sui quali Massa Comune fece anche un’interrogazione, potrebbero in ipotesi consentire alla Regione Toscana di imporre cambiamenti rispetto agli impegni precedentemente assunti.
    Mi chiedo infine allora se non avesse ragione il Dr. Bonuccelli, nei commenti amari, e forse meritoriamente provocatori, da lui postati su questo sito, a dire che l’ospedale ed i servizi socio sanitari territoriali sarebbero stati tagliati con l’accetta.
    Al Sindaco Bai, all’assessore – presidente della SdS Luciano Fedeli ed ai nostri più alti rappresentanti nelle istituzioni nazionali e regionali l’onere di una chiara risposta.
    Ed i renziani di Massa Marittima, aggiungo, condividono questo percorso? Se ancora ci sono, che battano un colpo

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