Fonte: IL TIRRENO
07 dicembre 2013
Rubrica: Panorama politico
«Netspring resti pubblica» Le soluzioni per la società Il presidente della Provincia lancia l’appello a tutti i soci del territorio Tante potenzialità da sfruttare per salvaguardare servizi e posti di lavoro
GROSSETO «Una società gioiello, senza debiti e con i conti in ordine», dice di Netspring il presidente della Provincia Leonardo Marras. «Una grande realtà del territorio che garantisce servizi ad alto livello, di sviluppo e diffusione della rete Internet e dell’informatizzazione in genere», aggiunge l’assessore del Comune di Grosseto Luca Ceccarelli. I due enti, che insieme controllano l’80% delle quote di Netspring, partono da un dato comune e non eludibile: la società deve restare di proprietà pubblica. Da qui, poi, ogni soluzione possibile deve essere perseguita, per salvare la società e i suoi 13 dipendenti. Un obiettivo possibile ora che il quadro normativo di riferimento è cambiato. Lunedì l’assemblea dei soci ha preso atto delle novità introdotte dalla legge di stabilità e Netspring, il cui destino sembrava segnato dalla spending review, con l’obbligo per gli enti pubblici di chiudere o privatizzare le società in house, può invece guardare al futuro come società pubblica. «Non abbiamo più l’assillo di risolvere la questione subito – ha detto Marras – ma rimane il problema di capire cosa succederà in futuro», perché per salvare Netspring servirà il coinvolgimento di tutti gli altri soci, pensando a quando la Provincia, svuotata di funzioni, ridurrà le sue commesse. Netspring, infatti, è stata costituita nel 2008 dalla Provincia con l’obiettivo di realizzare e gestire la rete telematica a banda larga, provvedere all’assistenza informatica dell’ente, curare il centro servizi per l’innovazione e il trasferimento tecnologico, con particolare riferimento allo sviluppo dello sportello unico per le attività produttive on line. La Provincia di Grosseto, che detiene il 59% delle azioni, è anche il maggior cliente di Netspring con commesse che producono il 66% del fatturato della società. Il Comune ha il 21% delle quote ed è il secondo cliente con il 24,4% del fatturato, mentre 17 Comuni grossetani e 3 Comunità montane hanno, ciascuno, una partecipazione dell’1%. Il primo invito che Marras fa è a tutti i Comuni soci «a servirsi della società più di quanto non facciano oggi». Ma nel frattempo sono stati attivati 3 tavoli tecnici per approfondire 3 diverse soluzioni: un tavolo regionale per verificare la possibilità di costituire un’unica società della Regione in cui far confluire Netspring e altre società in house delle Province toscane che svolgono servizi simili; un tavolo con la Provincia di Siena per ipotizzare una soluzione con il consorzio pubblico Terre Cablate, ma per Marras sarebbe la soluzione meno facilmente percorribile. Il terzo tavolo è con il Comune di Grosseto per studiare una soluzione legata al processo di accorpamento delle 3 partecipate dell’amministrazione comunale. E il Comune non si tira indietro. L’assessore Ceccarelli sottolinea che «L’impegno concreto sarà non sul se, ma sul come salvare la società». C’è, poi, spiega ancora Marras, la questione della rete: oltre 100 chilometri di fibra ottica, il segnale rilanciato da 14 ponti radio: un investimento di quasi 4,3 milioni di euro che ha consentito la cablatura di 176 edifici pubblici e di 70 edifici scolastici, per un totale di 2.050 postazioni di lavoro e circa un migliaio di postazioni voip per la telefonia. «La rete – dice Marras – è della Provincia, la sua gestione costa circa 300mila euro l’anno e valuteremo se aprirla anche a usi esterni agli enti, visto che è sfruttata per non più del 30%, ma noi non intendiamo venderla, semmai siamo disponibili a cederla ai Comuni perché resti un patrimonio pubblico».