Fonte: IL TIRRENO

 

06 dicembre 2013

 

 

ELEZIONI A RISCHIO ANNULLAMENTO NELL’ENTE TOSCANA NORD

Consorzi di bonifica, ora è farsa I sindaci votano decine di schede

 

di Mario Neri C’è un video pubblicato dal Movimento 5Stelle sul web che sta facendo tremare i signori della bonifica da Pisa alla Lunigiana e rischia di far saltare i risultati del voto per il nuovo consorzio Toscana Nord, dove si è affermata la lista “Ambiente sicurezza e sviluppo” guidata da Ismaele Ridolfi, già dominus dell’Auser-Bientina. Quel video ritrae il sindaco di Massa, Alessandro Volpi, mentre imbuca decine di schede nell’urna ad uno dei seggi allestiti in città sabato 30 novembre per eleggere il “parlamentino” dell’ente. Per i grillini massesi è una delle tante anomalie connaturate all’esistenza stessa di questi organismi, rimasti «centri di sprechi e clientele» nonostante la riforma regionale abbia imposto alla Toscana una cura dimagrante, facendoli passare da 23 a 6. Una stortura per cui, con un’interrogazione, chiedono al sindaco di riferire in consiglio comunale. Per altri, come Fortunato Angelini, già presidente del consorzio Versilia e Massaciuccoli e candidato battuto nelle elezioni, «un’irregolarità grande come una casa, perché la legge di riforma regionale 79 del 2012 e i decreti attuativi con cui il presidente Rossi aveva indicato le regole operative per le elezioni specificavano che ad ogni soggetto contribuente era consentito un solo voto e al massimo due deleghe, e che questa norma valeva per il privato cittadino e per l’ente pubblico. Per questo la mia lista ha presentato ricorso al commissario straordinario nominato dalla Regione Riccardo Gaddi». E se non dovesse bastare, attacca Angelini, «ci appelleremo al Tar». Se il ricorso venisse in un modo o nell’altro accolto, il voto verrebbe annullato e la Regione a questo punto avrebbe due possibilità: indire nuove elezioni o nominare un commissario. «Dalle indicazioni che avevamo – si difende Volpi – avremmo avuto a disposizione più di 200 schede, tante quante sono le particelle immobiliari di proprietà del Comune. Devo dire che anche a me è sembrato un po’ anomalo, per questo io ne ho compilate solo una trentina e lo stesso ha fatto più o meno il mio vicesindaco Ulian Berti, che ha votato in un altro seggio». Il problema è che ammette di aver replicato il modello del voto plurimo anche il sindaco di Carrara Angelo Zubbani: «Non ho votato io personalmente, perché sabato ero a Venezia al congresso dei socialisti, ma lo ha fatto un mio assessore, e lui da quello che so ha riempito più di 200 schede». «Da quello che ci risulta, non è regolare, le indicazioni erano di “coacervare” e quindi riunire in un voto unico i vari diritti di contribuzione se attribuiti allo stesso soggetto. E in questo caso un Comune non ha persone giuridiche diverse», fanno sapere dall’Urbat, l’unione delle bonifiche toscane. «Siamo finiti in un bel casino ma non è colpa nostra – si difende Zubbani – noi abbiamo seguito le indicazioni che ci hanno dato Ridolfi e i suoi uffici, è stato lui a garantirci che avremmo potuto votare più schede». «Io – replica Ridolfi – non ho dato nessuna indicazione. So solo che ogni volta che nell’elenco degli aventi diritto compare un nominativo quel nominativo può esercitare un voto. Può comparire più volte perché comproprietario di un immobile, e questo non vale solo per i Comuni. Inoltre le liste sono state presentate, c’è stata la possibilità di fare osservazioni. Perché nessuno le ha fatte?». «Io veramente, in quanto rappresentante del Comune – dice invece Ettore Neri, sindaco di Seravezza – ho espresso un solo voto, e un voto come privato cittadino proprietario di una casa».

 

 

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