SI RENDE NOTO QUANTO INVIATO OGGI, 20 novembre 2013, ALLE STRUTTURE CENTRALI, REGIONALI E PERIFERICHE DEL MIBAC – Oltreché alla Procura della Repubblica di Siena e a quella di Grosseto
Al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali (MIBAC)
Al Direttore/Segretario Generale del MIBAC
Il sottoscritto Massimo Grisanti, residente in Poggibonsi (SI), fa rilevare che nonostante il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 4914/2013, accogliendo il ricorso presentato dal Ministro dei Beni e delle Attività Culturali abbia aderito in toto alla posizione ministeriale affermante l’INESISTENZA del silenzio assenso nel procedimento di autorizzazione paesaggistica ex art. 146 del Codice Urbani, la Soprintendenza di Siena e Grosseto, per quanto mi consta, ha emanato direttive verbali (se non addirittura scritte) circa la sussistenza del silenzio-assenso nella particolare fase della conferenza dei servizi.
In sostanza, il Soprintendente di Siena e Grosseto, di fatto, CONTINUANDO a dare istruzioni ai Comuni di rilasciare l’autorizzazione paesaggistica in assenza del proprio parere favorevole vincolante espresso invoglia a far realizzare ai destinatari degli invalidi provvedimenti “autorizzatori” opere evidentemente abusive perché mancanti dell’indefettibile parere favorevole della Soprintendenza.
Ciò che non sa, forse, il Soprintendente di Siena è che può concorrere, da esterno, al reato edilizio e paesaggistico.
Cionondimeno, possono essere concorrenti anche il Direttore regionale del MIBAC, e quelle centrali, qualora omettino di dare ordine-direttiva al Soprintendente di applicare la linea ministeriale già riconosciuta fondata dal Consiglio di Stato.
Si invita il Presidente della Repubblica a vigilare sull’effettiva tutela del valore costituzionale del paesaggio.
La presente è inviata anche al Procuratore della Repubblica di Siena affinché valuti il comportamento del Soprintendente locale e degli architetti funzionari di zona.