IL TIRRENO
19 novembre 2013
Renzi vola al 60% vince in 24 Comuni ma calano i votanti
Chiari risultati dalle convenzioni del Pd in Maremma
A Cuperlo solo Montieri, Campagnatico, Giglio e Capalbio
Matteo Renzi vince in 24 comuni su 28. Maggioranza per Cuperlo solo a Montieri, Campagnatico, Giglio e Capalbio (quest’ultimi due a sorpresa). I risultati delle convenzioni parlano chiaro, a partire dalla frequenza, dimezzata rispetto ai congressi di circolo. Solo 1.742 iscritti hanno risposto a questa seconda chiamata alle urne. La prossima tornata – l’8 dicembre – sarà free. Potranno votare tutti, iscritti e non. Con la forbice – tra il sindaco di Firenze e il pupillo di D’Alema – che pare destinata ad allargarsi. Il giorno dopo si commentano i risultati e si fanno i confronti. Il primo dato che balza agli occhi è la partecipazione, ridotta del 50% rispetto ai congressi (di livello locale) tenutisi nella seconda quindicina di ottobre. Il crollo più significativo della frequenza si registra in città, nei seggi di Pace, Barbanella e Gorarella dove da settimane si polemizza sui tesseramenti drogati. Al Pace si è scesi da 350 a 92 votanti (gli iscritti a fine settembre 2013 erano 138). A Gorarella, stavolta, si sono scomodate solo 46 persone. Il 27 ottobre avevano votato oltre 200 iscritti. Nel quartiere Centro si è passati da 290 elettori a 90. Calo simile anche a Barbanella (da 260 a 77). In totale, solo in città, sono rimasti a casa circa 800 iscritti. Era prevedibile, forse non in questa misura. Cercando spigolature e curiosità a giro per la provincia si scoprono cose interessanti: per esempio il fatto che Ribolla e Roccastrada insieme (5.000 abitanti) hanno avuto a questo giro quasi la stessa capacità di mobilitazione di mezza Grosseto. Perchè? Renzi, per la cronaca, nel comune di Roccastrada, ha ottenuto oltre l’80% con un netto incremento di partecipanti. Una prova di forza nei confronti di chi? Clamoroso anche il ribaltamento che fanno registrare Porto Ercole e Porto Santo Stefano. Tutti (o quasi) con la cuperliana Pinzuti 20 giorni fa e adesso verdetto strafavorevole a Matteo Renzi (50 a 17). Di segno opposto l’inversione al Giglio, dove Simiani ottenne un netto successo personale (10 a 0) e ora invece vince Cuperlo 3 a 2. A Capalbio (non è un luogo qualunque) la “fratturina” dei renziani della prima ora con Gigi Bellumori ha finito per non portare bene al sindaco di Firenze. Eppure, Giglio a parte, il voto di domenica chiarisce – se ancora c’era bisogno di ribadirlo – che Marco Simiani ha sbagliato qualcosa nella sua corsa alla segreteria provinciale; che i renziani (buoni o poco buoni, osservanti o non praticanti) sono adesso netta maggioranza anche tra gli iscritti (figuriamoci con il recinto aperto…). Tra loro, però, il gradimento del presidente della Rama non è alto. E in effetti rumors raccontano di manovre per un cambio di leadership già all’inizio del 2014. Con Riccardo Vannozzi in pole. Simiani, che all’oggi resta a Grosseto il renziano per antonomasia, ha affidato a Facebook il suo commento sul voto. Poche righe, distensive. «Il vento non si ferma con le mani. Abbiamo subito rallentamenti, il percorso a tratti si è involuto ma il processo innescato nella società italiana dalla proposta di Renzi procede e funziona. Il risultato importante raggiunto in provincia di Grosseto dimostra che si può unire e raccogliere le forze che desiderano innovazione». Parole analoghe a quelle di Stefano Rosini: «I renziani vincono quando vanno uniti». In serata anche l’intervento di Azelio Bagnoli, vicino al vicesindaco Paolo Borghi, punto di riferimento dell’area renziana sul territorio argentarino: «Dalle mie parti arriva un segnale importante per chi, carica istituzionale, ha più volte operato su scelte riguardanti il nostro territorio senza coinvolgere le forze politiche locali. Una su tutte la questione del golf. Il segno della consapevolezza di un voto disgiunto balza quindi agli occhi in modo netto, basta guardare i differenziali tra il congresso e la convenzione. Dal canto nostro, all’Argentario, abbiamo dimostrato di essere un punto di riferimento per Matteo Renzi, in quanto a entusiasmo, consenso e unità del gruppo dirigente intorno alle idee e alle proposte del sindaco di Firenze. Ora qualcuno la smetta di guardarci di traverso a causa delle recenti posizioni sostenute durante i congressi».