Fonte: IL TIRRENO

14 novembre 2013

 

Rubrica: Viabilità-trasporti

Tagli agli Intercity, Trenitalia non ha deciso Spiraglio per mantenere i treni veloci e un Freccia Bianca sulla Tirrenica con l’orario invernale

 

ROMA La mattina è muro contro muro. Ferrovie confermano (da dicembre) il taglio di 12 Intercity che attraversano 9 regioni e la scelta di deviare dalla Tirrenica il Freccia Bianca Roma-Genova delle 6,57. Il pomeriggio arriva una retromarcia informale. Una telefonata da Roma a Firenze per dire che sui treni a rischio della dorsale appenninica ci sarà un ripensamento. E anche sulla deviazione del Freccia Bianca. A ribaltare l’esito dell’incontro fra l’assessore regionale ai Trasporti, Vincenzo Ceccarelli, e l’amministratore delegato di Trenitalia, Vincenzo Soprano, potrebbe essere stato il profumo dei soldi. La possibilità per la società di applicare una sovrattassa ai servizi di Alta Velocità per finanziare il trasporto regionale, ma anche i treni veloci nazionali e interregionali (come gli Intercity, ad esempio). La proposta che il governatore della Toscana, Enrico Rossi, formula al ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, viene sostenuta dalla conferenza delle Regioni. Anche perché immediatamente applicabile: infatti, è già prevista dal decreto legge 98 del 2011. Così Trenitalia potrebbe recuperare quei 30 milioni che da settimane chiede al governo per non tagliare i convogli veloci che viaggiano sulle tratte non di alta velocità; al tempo stesso il governo sarebbe costretto a dimostrare di voler davvero sostenere il trasporto regionale. Dopo il confronto (formalmente improduttivo) con Trenitalia, infatti, le Regioni non si limitano a chiedere la sospensione dei tagli degli Intercity. Ma, per la prima volta reclamano «un chiarimento politico con il Governo, per capire se il servizio ferroviario che ha in mente per il futuro è Alta velocità e servizio regionale, senza niente in mezzo, oppure se vogliono continuare a garantire servizi veloci, o almeno meno lenti, anche per chi non ha accesso all’alta velocità, per motivi economici o anche geografici. Infatti, ogni volta abbiamo garanzie dal ministero delle Infrastrutture e poi quando si tratta di sostenere il servizio, in sede di Finanziaria ci sono tagli gestiti con la mannaia dal ministero delle Finanze». Mentre le Regioni provano a mettere alle strette il governo, Rossi scrive ai parlamentari toscani ricordando «la sproporzione di risorse pubbliche che investiamo fra l’Alta Velocità ferroviaria (oltre 90 miliardi di investimenti pubblici per 40mila passeggeri) e il sistema ferroviario locale, oggetto di continui significativi tagli ministeriali pur servendo – male, purtroppo – oltre 3 milioni di viaggiatori l’anno». Da qui la proposta ai deputati e senatori toscani a chiedere al governo di investire una cifra pari al canone scontato da Rfi a Trenitalia e Ntv di Montezemolo per i vettori dell’Alta velocità (circa 70 milioni di euro) nel potenziamento della rete ferroviaria regionale «che presenta tratti ancora a binario unico e quindi inadeguati a garantire servizi efficienti ai viaggiatori».

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